Quasi un milione di follower su Facebook e 100mila su Instagram, la pagina è stata fondata da Lorenzo Farina e Brando Manuel Zucchegna. La loro non è solo una semplice pagina Facebook, quanto un vero fenomeno social: puntando sulle espressioni del piccolo George, gli autori hanno creato una serie di contenuti divenuti virali. In particolare, ad essere presa di mira, è la “povertà”: dal principino, abituato al lusso e al benessere, arrivano i commenti sulle condizioni della gente comune, schifata proprio perché”povera”.
Immaginando il bambino come altezzoso,la pagina ha creato un personaggio con una sua coerenza narrativa. Ad essere presi di mira sono i luoghi comuni, in modo da dissacrare alcuni comportamenti della contemporaneità attraverso lo sguardo distaccato del protagonista.
Intorno a Baby George si è creata una community, per ridere sugli avvenimenti più disparati. Si ironizza sull’Ikea, che per un bimbo nobile qual è George, diventa l’ “arredapoveri”; il padre William invece, è lo “sposapovere”
. E se tutti parlano della proposta di matrimonio di Fedez a Chiara Ferragni, con tanto di rapper inginocchiato per chiederle la mano, nella pagina Baby George ti disprezza basta aggiungere un cappello in mano a Fedez: George lo guarderà dall’alto in basso, perché gli ha già detto di non avere monete.
Se invece i social sono pieni di commenti sulle dichiarazioni del ministro Poletti, secondo cui è più facile trovare un impiego giocando a calcetto anziché inviando curriculum, ecco subito il meme: George che gioca col pallone e scappa dal lavoro.
Insomma, i soldi non faranno la felicità, ma la miseria, sai che divertimento.
Complice certamente il fascino che la famiglia reale inglese esercita, in Italia il piccolo George è diventato un meme: condiviso, diffuso.
Altro che salotti televisivi, riviste di gossip e servizi di costume: in Italia la popolarità a “Baby George” l’ha data una pagina umoristica.
Lorenzo Farina e Brando Manuel Zucchegna non hanno dubbi su William e consorte: “Contiamo sul fatto che ci incontrino al loro prossimo viaggio in Italia, o se vogliono invitarci a Londra saremmo ben felici di andare a rendere omaggio al nostro Principino preferito. Se avessero bisogno di social media manager abbiamo qualche idea per loro, meno satirica ovviamente”.