Indice dei contenuti
- 1 Una storia da cantare 30 novembre – Diretta omaggio a Lucio Battisti
- 1.1 Una storia da cantare 30 novembre – Enrico Ruggeri e Morgan aprono la puntata con E penso a te
- 1.2 Roberto Vecchioni canta Emozioni
- 1.3 Una storia da cantare 30 novembre – L’irruzione di Vincenzo Salemme e Patty Pravo canta Il paradiso
- 1.3.1 Una storia da cantare 30 novembre – Ospite Edoardo Bennato canta Dolce di giorno e Facciamo un compromesso
- 1.3.2 L’omaggio di Luca Barbarossa a Lucio Battisti canta Per una lira
- 1.3.3 Una storia da cantare 30 novembre – I Decibel cantano 10 ragazze, poi canta Maurizio Vandelli canta
- 1.3.4 Una storia da cantare 30 novembre – Quando Mogol e Lucio Battisti fecero da Milano a Roma a cavallo
Una storia da cantare 30 novembre. Questa sera, alle 21:25 su Rai 1 e Raiplay, andrà in onda la terza puntata di Una storia da cantare. Per la coppia formata da Bianca Guaccero ed Enrico Ruggeri è l’ultima serata del nuovo show con il quale hanno ricordato tre grandi cantautori italiani. Dopo la serata dedicata a Fabrizio De Andrè e quella a Lucio Dalla, è la volta dell’omaggio a Lucio Battisti.
Una storia da cantare 30 novembre – Diretta omaggio a Lucio Battisti
L’omaggio al cantautore di Poggio Bustone (Rieti), morto ormai ventuno anni fa, andrà in onda in diretta dagli Studi Rai di Napoli. Ad Una storia da cantare 30 novembre parteciperanno molti artisti che con Lucio Battisti hanno condiviso parte della carriera ed altri che con lui hanno un legame particolare. Perché gli devono molto in fatto di ispirazione o perché ha scandito passaggi importanti della loro carriera e della loro vita.
Ascolteremo e vedremo alternarsi sul palco Patty Pravo, Arisa, Maurizio Vandelli, Edoardo Bennato, Roberto Vecchioni, Nicky Nicolai, Le Vibrazioni, Fausto Leali, Shel Shapiro e Luca Barbarossa.
Alla serata non potrà mancare il cantautore Mogol che con Battisti ha creato uno dei sodalizi di maggior successo del cantautorato italiano. Racconterà anche molti aneddoti che li legano. Insieme a Pasquale Panella – l’altro grande paroliere del cantante laziale – Mogol ha scritto canzoni iconiche della musica italiana. “Acqua azzurra, acqua chiara”, “Emozioni”, “Non è Francesca” sono titoli che hanno letteralmente segnato un’epoca.
Ma li riassaporeremo tutti, i grandi successi di Lucio Battisti, in un lungo storytelling della sua carriera. Formula che ha dato buoni frutti in termini di ascolti nelle puntate precedenti, ma che non ha convinto fino in fondo. L’inedita coppia di conduttori porta a casa lo stesso un bottino positivo che alla vigilia era tutt’altro che assicurato.
Una storia da cantare 30 novembre – Enrico Ruggeri e Morgan aprono la puntata con E penso a te
Enrico Ruggeri e Morgan aprono la puntata. Il condutore entra e mette sul piatto del giradischi un LP di Lucio Battisti.
Poi, Morgan dà il via a Una storia da cantare 30 novembre al pianofrote. Canta “E penso a te”, del 1972.
Enrico Ruggeri e Bianca Guaccero iniziano la diretta in platea. Raccontano la nascita di Lucio Battisti, appena un giorno dopo quella di Lucio Dalla, il 5 marzo 1943. Fino all’incontro con Mogol e alle prime uscite discografiche, che fecero immediatamente storia.
Arisa è l’ospite successiva. Canta “Fiori rosa, fiori di pesco” in una versione decisa, pimpante, estrosa come suo solito.
Una standing ovation molto calorosa accoglie Mogol. Il paroliere introduce in maniera poetica, accompganato da un tappeto musicale, “I giardini di marzo”. Racconta di come la scrisse, con in testa le immagini della sua infanzia nel quartiere di Milano dove nacque.
La canta Enrico Ruggeri – che pecca nella voce come spesso accade – in un arrangiamento audace ma interessante.
Mogol racconta a Bianca Guaccero il primo incontro con Lucio Battisti: “Mi fu presentato da un’amica francese, Christine Leroux, discografica. Lei mi disse di aver fatto un contratto con un nuovo ragazzo e voleva farmelo ascoltare.
Lui arrivò, cantò due canzoni e poi entrambi mi guardavano ansiosi di sapere cosa pensassi. Io gli dissi che le canzoni non mi sembravano granché, non avevo visto niente in Lucio. Lui mi fece un grande sorriso e disse che avevo ragione. Poi, gli diedi un appuntamento nel mio ufficio qualche ora dopo. Da lì iniziò tutto. Mi portava la musica anche di dieci canzoni la volta”.
Roberto Vecchioni canta Emozioni
Roberto Vecchioni, in acustico, canta “Emozioni”. È uno dei brani simbolo del sodalizio Battisti-Mogol.
La sua versione in diretta a Una storia da cantare 30 novembre rende onore al pezzo e piace molto anche al pubblico in studio.
Vecchioni spiega perché abbia scelto di cantare questa canzone: “È una rarità. Lenta, intimista, un’autobiografia di Mogol. Dice una cosa che non ho mai sentito in una canzone. Dice che per quanto noi amiamo e condividiamo tutto gli altri, c’è qualcosa dentro di noi che rimarrà sempre solo ed esclusivamente nostro. L’amore per il bambino che abbiamo dentro e che non muore mai”.
È Fausto Leali, invece, a cantare “Il tempo di morire” del 1970. Lo fa insieme a Bianca Guaccero, Enrico Ruggeri ed Arisa. La versione non è male, ma ne viene fuori un mezzo pasticcio, con Arisa che incespica in alcuni versi e qualche sovrapposizine di troppo.
Intanto, Mogol in platea gongola e canta insieme ai protagonisti.
Una storia da cantare 30 novembre – L’irruzione di Vincenzo Salemme e Patty Pravo canta Il paradiso
Il comico Vincenzo Salemme fa irruzione a Una storia da cantare del 30 novembre mentre Enrico Ruggeri sta ringraziando l’orchestra diretta da Maurizio Filardo.
Ironizza sui musicisti, poi scherza con Ruggeri sul programma, dicendo di esser stato disturbato durante le prove nello studio di fianco (sta preparando il suo spettacolo live per Rai2). Abbraccia anche Mogol, lusingandoli dicendo che meriterebbe il Premio Nobel.
Lascia il palco a Patty Pravo, che canta “Il paradiso”. Una canzone sempre cantanta da lei, ma nata da un intreccio tra musicisti (tra cui Lucio Battisti) a Londra.
Al giovane cantutore Fulminacci tocca rispolverare un altro grande classico: “Sì, viaggiare”.
Una storia da cantare 30 novembre – Ospite Edoardo Bennato canta Dolce di giorno e Facciamo un compromesso
Ospite di Una sera da cantare 30 novembre è anche Edoardo Bennato. Ricorda l’incontro con Lucio Battisti, di quando il cantautore gli disse ironicamente: “Con questa armonica mi sembri Bob Dylan”. Soprattutto, ricorda la comune pasisone per il blues. Anche per questo sceglie di cantare insieme “Dolce di giorno” (di Battisti) insieme e la sua “Facciamo un compromesso”.
Nicky Nicolai, dal canto suo, canta una bella versione di “Insieme”. Canzone conosciuta per l’interpretazione di Mina, ma nata dalla coppia Battisti – Mogol.
Enrico Ruggeri si avvicina a Mogol e gli chiede cosa lo legò così intensamente a Lucio Battisti per anni. “Ci stimavamo a vicenda. Io lo consideravo un grande musicista, lui mi chiamava ‘il poeta'”, risponde l’autore.
Le Vibrazioni, subito dopo, cantano “Mi ritorni in mente”. La loro versione è stuzzicante nelle intenzioni, anche se il cantante Fracesco Sarcina la stiracchia un po’ qua e là. Mogol, in ogni caso non riesce a stare fermo, più coinvolto che mai.
La band, anni fa, aveva fatto un’ottima cover de “Le tre verità”, brano meno conosciuto ma molto bello di Battisti.
L’omaggio di Luca Barbarossa a Lucio Battisti canta Per una lira
Per l’omaggio a Lucio Battisti, arriva sul palco Luca Barbarossa e canta “Per una lira”. La introduce così: “Canzone particolare, prima cantata da I Ribelli. Fino a quel momento Battisti aveva scritto per altri e la Ricordi non voleva farlo cantare. Ma Mogol si impose per farlo cantare con questo pezzo che era totalemte controcorrente nel periodo del ’68”.
Mogol, in platea, apprezza. Quando Barbarossa gli si avvicina, addirittura canta insieme a lui.
Subito dopo, Francesco Pannofino recita una sorta di mash-up dei testi di Mogol-Battisti, da cui viene fuori una vera e propria storia, in versi.
Dopo di lui, Enrico Ruggeri ed Arisa si decicano ad “Anche per te”, canzone del 1971.
Dopo l’esibizione, vanno a sedersi vicino a Mogol e Arisa parla del suo impegno al CET, la scuola per artisti dello stesso parolieri, dove anche lei è stata coinvolta.
Torna sul palco pure Morgan, impegnato in uno dei compiti più difficili della serata: “Il mio canto libero”. Si lascia andare con il suo proverbiale estro, ma senza esagerare.
Prima delle due strofe finali, si ferma e cerca di spiegare il testo: “Autobiografico, potrebbe essere riferito tanto ad una donna, quanto alla vita o alla musica”. E la legge dal punto di vista della sua vita, con un pensiero alla compagna Alessandra Cataldo, incinta di sei mesi. Promettendo che continuerà a rimanere dov’è, per amore della vita e della musica.
Una storia da cantare 30 novembre – I Decibel cantano 10 ragazze, poi canta Maurizio Vandelli canta
Enrico Ruggeri sveste i panni dei conduttore e mette quelli dei Decibel, il suo storico gruppo anni ’80 con cui si è riunito a Sanremo 2018. Cantano “10 ragazze” con un arrangiamento pop-rock elettronico, molto lontano dallo stile di Battisti.
Poi, lasciano la scena di Una storia da cantare 30 novembre a Maurizio Vandelli. La storica voce degli Equipe ’84 canta “29 settembre”, canzone che segnò un enorme successo del pubblico e fu scritta da Lucio Battisti.
Il suo ricordo: “Lucio era una delle perosna più simpatiche che io abbia mai conosciuto. L’ironia era il nostro paradigma di vita. Non mi ringraziò mai quando “29 settembre” ebbe successo. Poi, però, venne e mi disse che aveva imparato a cantare da me, ma correggendo i miei errori”.
La conduttrice Bianca Guaccero ci prova con “Ancora tu”. L’arrangiamento è bello, dona alla cnazone, però lei inciampa in più di un passaggio. A fine esibizione, quasi a chiedere scusa: “Non sono una cantante, ma ci sto provando e sto imparando molte cose qui. Per me è stato un onore cantare davanti a Mogol“.
Shel Shapiro – all’epoca una risposta artistica agli Equipe ’84 – canta “Io vivrò senza te”. Pure in questo caso, arrangiamento interessante, con prova canora rivedibile.
Una storia da cantare 30 novembre – Quando Mogol e Lucio Battisti fecero da Milano a Roma a cavallo
Mogol racconta a Bianca Guaccero di quando lui e Lucio Battisti fecero da Milano a Roma a cavallo. Battisti non sapeva cavalcare, ma lui lo spronò dicendo che avrebbe imparato. Il cantante accettò la sfida e dopo pochi giorni percorsero il tragitto, tra l’incredulità di fantini navigati che li davano per pazzi.
Intanto, Fausto Leali concede il bis e torna per cantare “Un’avventura” che diventa il suo congedo ad Una storia da cantare 30 novembre.
Il duo indie/hip hop dei Coma Cose fa sua “Io vorrei… Non vorrei… Ma se vuoi…”.
Tra le altre cose, loro hanno anche chiamato il loro primo singolo “Anima lattina”, prendendo ispirazione da Anima Latina di Lucio Battisti.
Mentre il pubblico ha eletto “Il mio canto libero” a canzone della serata, Enrico Ruggeri e Bianca Guaccero avviano Una storia da cantare 30 novembre alla fase finale con un medley. Si susseguono “Non è Francesca”, “Acqua azzurra, acqua chiara”, “Una donna per amico”, “Prendila così” e “Con il nastro rosa”.
Il saluto arriva sulle note de “La canzone del sole”, cantata in sing along da tutto il pubblico. Sul palco canta anche Mogol.
Una storia da cantare 30 novembre – Diretta omaggio a Lucio Battisti finisce qui.