A realizzarlo è stata Concita De Gregorio già conduttrice su Rai 3 di “FuoriRoma“ e del programma dedicato a Venezia 74 dal titolo “Da Venezia è tutto“. Insieme a lei ha collaborato Esmeralda Calabria.
Spieghiamo innanzitutto il significato del titolo. Il Novecento, e soprattutto la seconda metà, viene considerata una delle epoche più interessanti del secolo scorso e, nelle intenzioni della De Gregorio, rappresenta quasi una sorta di impasto naturale della storia. E, di tale impasto, le donne ne sono da sempre il lievito. O meglio, la forma più pregiata e naturale: il lievito madre.
Il programma vuole scavare nella parte più recondita del secolo scorso per cercare, attraverso le testimonianze del passato, di capire meglio il nostro presente e intuire quale sarà il futuro.
Le testimonianze delle donne che partecipano al docu-film sono importantissime. Si tratta di figure femminili che hanno innanzitutto un’età compresa tra i 60 ed i 100 anni. Ma sono anche donne semplici che mescolano le proprie esperienze di vita a figure invece che sono rimaste celebri nella storia.
Fra le donne celebri, eccone alcune che le due autrici hanno intervistato: Natalia Aspesi, Piera degli Esposti, Dacia Maraini, Inge Feltrinelli, Emma Bonino, Lea Vergine, Benedetta Barzini e molte altre. Ognuna cercherà di raccontare come è stata la propria esperienza negli anni che hanno vissuto.
Ma ci sono anche tante figure femminili comuni che pure hanno contribuito a scrivere pagine interessanti del ‘900 attraverso le proprie esperienze umane e personali. I telespettatori incontreranno donne analfabete, semplici mondine, casalinghe, venditrici di frutta e verdura, persone insomma che hanno fatto lavori umili e semplicissimi ma tutte racconteranno, nei pochi minuti a loro disposizione, la propria esperienza. Toccheranno temi di grandissima attualità come il significato del lavoro, della famiglia, della libertà, del dolore. E spiegheranno come hanno vissuto i mutamenti della società con il trascorrere degli anni e dei decenni.
Immagini semplici, molte delle quali sono tratte da ricordi di famiglia, vecchi filmini amatoriali, molti dei quali risalgono anche alla prima metà degli anni ’50.
In particolare si cercherà di documentare un periodo che va dal 1920 alla fine degli anni ’90, fermandosi all’inizio del nuovo millennio.
Sarà dunque un excursus a 360 gradi realizzato con interviste, confessioni, testimonianze di donne ognuna delle quali ha avuto un grande rispetto per la società in cui viveva e per propria femminilità che non è stata mai mortificata.
In questo modo il docufilm vuole essere una sorta di mosaico originale nel quale i vari tasselli, unici e privati, ne rappresentano la parte più pregiata. Un documento storico da affidare alla conservazione delle Teche Rai.