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Ogni cosa è illuminata torna nella prima serata di Rai 3 giovedì 11 giugno 2020 di cui vi proponiamo la diretta. La conduttrice è sempre Camila Raznovich, al timone di un programma il cui format è stato modificato per rispettare le normative anti Covid19.
Stasera va in onda la prima delle quattro puntate previste per la terza stagione di Ogni cosa è illuminata, che si sposta dalla prima serata del sabato a quella del giovedì. I temi affrontati riguardano scienza, tecnologia, ecologia e sostenibilità in un mondo profondamente modificato dalla pandemia.
Ogni cosa è illuminata 11 giugno 2020 – La diretta
“Che ne sarà di noi? Che futuro ci attende? Come impatterà questa pandemia sulle nostra vita futura?” Camila Raznovich apre la terza edizione di Ogni cosa è illuminata con queste domande. Ricorda che durante la puntata vengono interpellati esperti che dialogano, senza discutere, offrendo agli spettatori spunti di riflessione. “Dialoghi che uniscono” ricorda la conduttrice.
In collegamento da Roma per tutta la serata c’è Stefano Fresi. La Raznovich, invece, si trova a Milano, proiettata su dei pilastri rettangolari disseminati per lo studio nella capitale.
Ogni cosa è illuminata diretta 11 giugno – Lo Smart Working e i piccoli borghi
Il primo servizio del programma racconta di Antonella, che dall’inizio della pandemia lavora in smart working da Avellino. Gli ultimi 11 anni della sua vita, invece, li aveva trascorsi a Londra, lavorando per un’azienda inglese. “Lavorando in smart working bisogna trovare il momento giusto per tirare il fiato” racconta Antonella.
Il primo ospite presente in studio a MIlano con Camila è Stefano Boeri, l’architetto che ha progettato, fra le altre cose, il Bosco Verticale di Milano. Boeri si mostra favorevole alla pratica dello Smart Working, che ritiene una modalità di approccio al lavoro più che valida.
Stefano Boeri pensa che sì, la vita nelle nostre città è destinata a cambiare. Ma non basta spostarsi dai grandi centri ai sobborghi per trovare la propria dimensione e costruire una comunità. Piuttosto, bisognerebbe proporre la prossimità dei servizi (macellaio, panettiere, scuola, parco pubblico) tipica dei piccoli borghi all’interno delle nostre città. “Eravamo soli in una città vuota. Ma eravamo in rete. Il digitale è un pezzo della vita quotidiana delle persone, anche dove prima non accadeva” prosegue Boeri.
Le città, secondo l’architetto Boeri, non perderanno di interesse per gli studenti e i turisti, anche se la pandemia ci ha fatto riscoprire il valore della vita nei borghi più piccoli. Ma ci sono delle modifiche da fare nella concezione del tessuto urbano. Brunello Cucinelli, noto imprenditore umbro, dichiara al riguardo che potrebbero esserci piccoli borghi gravitanti intorno a città più grandi, a cui però dovrebbero essere più connessi.
Ogni cosa è illuminata diretta 11 giugno – In collegamento con Franco Arminio
La puntata prosegue con un servizio che propone dati inerenti i piccoli borghi con meno di 5000 abitanti, che ultimamente, prima della pandemia, stavano lentamente perdendo popolazione in favore delle grandi centralità urbane. Il servizio ricorda però come possa esistere una possibilità per i piccoli borghi, grazie allo smart working e alla tecnologia.
Franco Arminio, scrittore ed esperto di Paesologia in collegamento con il programma, afferma che “l’Italia deve ripartire dai paesi, ma non contro le città”. Anche Stefano Fresi, che da tempo si è trasferito dal centro di Roma alla periferia, è d’accordo.
“Da cittadina, però, mi chiedo: chi vuole fare una scelta del genere rischia di perdere in rapidità? In mobilità?” chiede Camila Raznovich.“Noi lavoriamo troppo. Abbiamo bisogno di recuperare spiritualità, cosa che in città non sempre è facile” risponde Brunello Cucinelli.
Il collegamento con Gianmarco Tamberi
Un servizio con le maggiori imprese sportive di Gianmarco Tamberi introduce il prossimo “dialogo“, come lo definisce la conduttrice. Lo sportivo è anche in collegamento con il programma per parlare delle Olimpiadi di Tokyo 2020, rinviate a causa della pandemia. Tamberi si era infortunato anni fa, e non aveva potuto partecipare alle Olimpiadi 2016 di Rio.
Dopo una breve intervista all’atleta, Stefano Fresi racconta un aneddoto su Jury Chechi. Anche lui, come Tamberi, fu costretto da un infortunio a subire una pesante riabilitazione. Ma, nonostante tutto, la storia racconta di come riuscì a ottenere, nella disciplina degli anelli, una votazione straordinaria, seguito di una prestazione perfetta. Le immagini di quell’impresa, mostrate dal programma, sono quasi ipnotiche.
L’estratto letto da Fresi è parte di un libro il cui autore, Mauro Berruto, è in collegamento da Torino. Mauro Berruto è un allenatore di pallavolo italiano ed ex direttore tecnico della Nazionale italiana di tiro con l’arco.
Il rinvio delle Olimpiadi di Tokyo 2020
Il governo giapponese aveva investito ben 12 miliardi di dollari per le Olimpiadi 2020, la cui fiaccola olimpica sarebbe dovuta partire da Fukushima. Ma nonostante la loro proverbiale dedizione al senso del dovere e dell’onore, “i giapponesi non si sono fermati”, ricorda un servizio. Eppure, la prossima edizione non si svolgerà in grande splendore. Il comitato incaricato di organizzare le olimpiadi sta lavorando per ridurre l’impatto economico dell’evento, semplificandolo ove possibile.
Il logo delle Olimpiadi di Tokyo, però, non verrà modificando, recando la scritta “Tokyo 2020” anche nel 2021. “Fare bene una cosa, e farla in un momento tanto complicato, è un valore da non sottovalutare” ha ricordato Mauro Berruto, ancora in collegamento con gli studi del programma.
Dopo aver mostrato le spettacolari immagini della cerimonia di apertura delle Olimpiadi 2016, Camila Raznovich si collega con Marco Balich, la mente dietro alle coreografie e alla progettazione generale delle cerimonie di apertura proprio del 2016. Balich si occuperà anche delle cerimonie di apertura e chiusura di Tokyo. “La cerimonia non potrà essere la stessa di prima, bisognerà pensare a quello che è successo” ricorda Balich.
La popolazione di indigeni in Amazzonia che rischia l’estinzione
Sebastian Salgado, noto fotografo brasiliano, ha lanciato un appello disperato per diffondere la notizia che il Coronavirus rischia di distruggere l’ecosistema di comunità indigene che vivono in Amazzonia. L’appello è rivolto al governo brasiliano, affinché crei una speciale task force, che allontani dai territori indigeni minatori e lavoratori che illegalmente visitano i villaggi amazzonici. Portando con loro malattie contro cui gli indigeni non possono difendersi.
Marino Niola e Telmo Pievani, studiosi nel campo dell’evoluzionismo e dell’antropologia, sono in collegamento stasera, 11 giugno 2020, con gli studi di Ogni cosa è illuminata per dialogare sul’argomento.
“Siamo testimoni di una evoluzione antropologica?” chiede la conduttrice agli esperti in conclusione del loro intervento. “Sì. Molti, non tutti, ragioneranno su come abbiamo vissuto fin’ora, i più giovani. Altri non vedranno l’ora di ricominciare esattamente come prima” risponde Niola. Mentre Pievani dice di temere l’oblio, la dimenticanza umana.
L’intervista a Jared Diamond
L’autore del libro Crisi, come rinascono le nazioni, Jared Diamond, viene quindi intervistato dalla conduttrice. “Una persona riesce a risolvere una crisi personale guardando ad amici come modelli. Ma non è la stessa cosa con le crisi nazionali.” racconta Diamond. Jared Diamond è un biologo, fisiologo, ornitologo, antropologo, geografo statunitense. È noto a livello mondiale per il saggio Armi, acciaio e malattie, vincitore del Premio Pulitzer per la saggistica.
“Ciascun paese deve trovare la propria strada” dice lo scrittore “Ma il Covid interesa tutto il mondo. Quindi è il mondo a dover trovare una soluzione congiunta.”. Diamond accusa quindi il presidente U.S.A. Donald Trump di essere stato “ignorante” riguardo la difficile situazione degli Stati Uniti durante la pandemia da Covid19.
“Si ritiene più ottimista o pessimista per il comportamento dell’uomo nel futuro?” chiede la conduttrice allo studioso. “Sono caldamente ottimista.” risponde lui. “I problemi che affrontiamo sono problemi che causiamo noi stessi: cambiamenti climatici, lo sfruttamento intensivo della terra, le malattie. Abbiamo il potere di arrestare l’avanzata di questi problemi, perché siamo stati noi a causarli” conclude lo scrittore.
In chiusura di programma, viene mostrato un video in cui l’attore Stefano Fresi viene mostrato in un video mentre gira per la città di Roma, mostrando luoghi storici della città, teatri e cinema, che a causa della Pandemia sono stati chiusi. “Strano pensare che questi luoghi riaprano in un periodo durante il quale, di solito, sono chiusi” dice Fresi, riferendosi all’estate 2020. Che dovrebbe segnare la riapertura sia dei cinema che dei teatri.
Quindi, stasera, 11 giugno 2020, la puntata di Ogni cosa è illuminata termina.