Indice dei contenuti
Fratelli di Crozza torna questa sera, venerdì 27 novembre, con l’undicesima puntata. Su NOVE dalle 21.25, il comico genovese Maurizio Crozza analizza i fatti salienti della settimana appena trascorsa proponendo le parodie di vari politici e Vip protagonisti. Sempre presente la sua spalla storica Andrea Zalone.
Nel corso delle ultime due puntate Crozza ha introdotto le parodie di nuovi personaggi politici: Giuseppe Zuccatelli e Saverio Cotticelli che si sono avvicendati nella travagliata direzione della sanità in Calabria.
Sono poi diventate presenze fisse nell’one man show le parodie di Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, e Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania.
Vi ricordiamo che potete seguire in diretta il programma anche sul sito in streaming DPlay; sul quale sono caricate le puntate precedenti e le singole imitazioni estrapolate.
Fratelli di Crozza 27 novembre 2020, la diretta
Il monologo di apertura inizia con la lettura di una letterina (ironica) diretta a Babbo Natale. “Caro Babbo, quando ero piccolo la mutua funzionava benissimo, e ora abbiamo Fontana e Gallera. Non potresti mandarli a lavorare nel porto di Genova? Magari fanno meglio.” dice.
La ragione di un simile incipit è spiegata immediatamente dopo: oltre 70 sindaci lombardi hanno scritto alla Regione, ad Attilio Fontana e Giulio Gallera, “Ma non hanno chiesto giocattoli, ma le ragioni dei ritardi nelle consegne dei vaccini anti-influenzali” continua Crozza.
Quindi, è proposta l’imitazione proprio del duo Crozza-Fontana e Crozza-Gallera, che non compariva da qualche puntata. “Sai chi altro potremmo scegliere per fare da testimonial alla Lombardia che combatte il Covid? Diego Abatantuono: viuleeeeenza!” gridano Crozza-Fontana e Crozza-Gallera. Infatti, in un recente spot, realmente diffuso dalla Regione Lombardia, Massimo Boldi, risaputamente negazionista, ha infatti recitato come testimonial. Poi, il duo di politici inizia a cantare una parodia di “Canzone Intelligente”, brano di Cochi e Renato.
Fratelli di Crozza 27 novembre 2020, Antonino Spirlì
“Habemus nuovum Commissarium!” esclama Crozza in un nuovo monologo dedicato alle problematiche della Regione Calabria nel nominare un Commissario alla Sanità della Regione. Di recente è stato scelto per la carica il prefetto Guido Longo, in seguito alle rinunce di Giuseppe Zuccatelli e Saverio Cotticelli.
La parodia che segue è quella di Antonino Spirlì, presidente pro tempore della Regione Calabria. Crozza-Spirlì è il terzo presidente di Regione che entra nel repertorio del comico genovese.
“Posso dire che non so chi è questo Longo? Non so, sono ignorante. Non l’ho mai sentito cantare, non so niente.” esclama stupefatto Crozza-Spirlì. Imitando alcune recenti interviste televisive del vero Spirlì, Crozza-Spirlì se la prende con Andrea Zalone intimandolo ripetutamente a “non considerare la Calabria un paese del quarto, del quinto, del sesto mondo!”.
La parodia di Vincenzo De Luca e Silvio Berlusconi
Da un presidente di Regione ad un altro, Crozza propone immediatamente dopo quella di Spirlì, la parodia di Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania.
“I campani devono essere orgogliosi della Campania, di aver avuto Maradona. Perchè non mi date il nobel? Sono l’unico nel mondo a sorreggere la Campania. Guardi, guardi, è tutto sulle mie spalle ormai” afferma Crozza-De Luca mostrando la spalla ad Andrea Zalone.
Ricollegandosi ai riferimenti a Maradona di Crozza-De Luca, il conduttore introduce una nuova imitazione di Silvio Berlusconi. “Pare che Maradona abbia avuto moltissime donne, proprio come Silvio!” esclama sorpreso Crozza.
“Diecimila donne in sei anni… non è possibile, cribbio. Mi ricordo che volevo comprare Maradona negli anni 30… 80… avevo la squadra che giocava vicino a Monza… ma l’ho venduto ai cinesi?” farnetica confuso Crozza-Berlusconi. Come nelle ulyime imitazioni proposte del politico, Crozza-Berlusconi è confuso, si addormenta mentre parla, mischia argomenti diversi nella stessa frase.
Carlo Calenda candidato a sindaco di Roma
“Calenda che gestisce i soldi del Giubileo 2025 a Roma può diventare il primo sindaco di Roma che fa bestemmiare il Papa!” scherza Crozza. Quindi, inizia la parodia di Carlo Calenda, e della sua campagna elettorale “d’assalto” la definisce Crozza. Il vero Calenda, infatti, ha girato una serie di video condivisi sui Social, in cui evidenzia problematiche puntuali della città.
Come in alcuni dei video originali, Crozza-Calenda gesticola di fronte a un cantiere, e parla con un forte rumore di traffico in sottofondo, che copre completamente il suono della sua voce. Inoltre, per tutta l’imitazione Crozza-Calenda si comporta come un inviato di Striscia la notizia.
L’imitazione di Mauro Corona e la conclusione di Luca Zaia
“Voi magari mi immaginate tipo da mare, ma dovreste vedermi in settimana bianca. Purtroppo, per questo inverno Conte ha chiuso le piste da sci.” afferma mesto Crozza. “E’ così in tutta Europa, ma in Austria si sono impuntati. Li capisco, che altro hanno oltre allo sci in Austria?” continua. “Ma Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria: cosa si intromette a fare? Che piste ci sono in Liguria? Ma lasciamo parlare chi la montagna la viva: Mauro Corona” termina infine Crozza, prima di iniziare l’imitazione dello scrittore e opinionista.
“Ero ubriaco di televisione, ho insultato Bianchina, son stato un cogl***e. Scusa Bianchina. Scusa.” esclama Crozza-Corona. Ma non si riferisce, come potreste pensare, a Bianca Berlinguer, che ha insultato chiamandola “gallina” settimane fa in una puntata di #Cartabianca, dove interveniva in ogni puntata con uno spazio dedicato. Bensì, alla sua mucca. “La mia Bianchina, si sentiva tradita“.
Diversamente dal solito, infine, Crozza termina la puntata di questa sera con l’imitazione di Luca Zaia, presidente della Regione Veneto. Quindi non più, come di consueto, con la parodia di Vittorio Feltri.
Nonostante l’inusuale posizionamento nella puntata, Crozza-Zaia è lo stesso personaggio che abbiamo imparato a conoscere nel corso dell’edizione in corso di Fratelli di Crozza. E’ impreciso, svampito; sbaglia puntualmente a fare i calcoli e parla in veneto con persone fuori dall’inquadratura. “Se noi tutti saremmo… se noi fos-… Boadin! Come se dise in italiano? Vabbè. Gelindo! Ti ricordi il film sul far West…” farnetica Crozza-Zaia.