Indice dei contenuti
- 1 Lui è peggio di me conferenza stampa, la diretta
- 2 Lui è peggio di me conferenza stampa, le dichiarazioni di Panariello e Giallini
- 2.1 Lui è peggio di me conferenza stampa, le domande dei giornalisti
- 2.2 Lui è peggio di me conferenza stampa, altre domande dei giornalisti
- 2.3 Lui è peggio di me conferenza stampa, l’opinione di Panariello e Giallini sulla riapertura dei teatri
- 2.4 Lui è peggio di me conferenza stampa, gli argomenti dei monologhi, la stoccata di Panariello alla crisi di Governo
- 2.5 Lui è peggio di me conferenza stampa, il rapporto di amicizia fra Panariello e Giallini
- 2.6 I consigli di Panariello a Rosario Fiorello
- 2.7 Le domande dei giornalisti su Sanremo
- 2.8 Le ultime domande dei giornalisti
Oggi, 3 febbraio 2021 alle 12.00, Giorgio Panariello e Marco Giallini hanno presentato in conferenza stampa Lui è peggio di me, il nuovo show in onda giovedì 4 febbraio in prima serata su Rai 3.
I due artisti conduttori dello show si sono avvicinati nel periodo di Lockdown nazionale, scambiandosi messaggi tramite le dirette Instagram dei loro canali ufficiali. Nello show che hanno ideato insieme ci saranno monologhi, canzoni, ospiti e interviste, il tutto proposto dal duo di conduttori con uno stile inedito e un clima da sit-show leggero e spensierato. Gli appuntamenti previsti su Rai 3 con il programma di Panariello e Giallini sono quattro.
Nel corso della conferenza intervengono Giorgio Panariello e Marco Giallini, e parla in collegamento anche Franco Di Mare, il Direttore di Rai 3.
Lui è peggio di me conferenza stampa, la diretta
Il primo a prendere la parola è Franco Di Mare, il Direttore di Rai 3.
“Grazie per essere intervenuti così numerosi. Una volta le conferenze stampa erano più animate, animose, perché ci si guardava e si partecipava de facto. Questo programma ha suscitato immediatamente la mia attenzione. Il titolo rimanda alla pellicola di Renato Pozzetto e Adriano Celentano del 1985. Ma a me veniva in mente la strana coppia di Jack Lemon e Walter Matthau. Si compensano pur essendo diversi, come faranno Giorgio Panariello e Marco Giallini nello show. Come tutte le cose distanti, finiscono per attrarsi e produrre cose straordinarie”.
Lascia poi immediatamente la parola ai conduttori, Panariello e Giallini. I due sono insieme nello studio dove si terrà lo show. “In cosa è peggio di te Giorgio?” chiede la moderatrice. “E’ troppo pignolo. Ma almeno non gli hanno pettinato i capelli come Ornella Vanoni” risponde lui ironico. Panariello, invece, alla stessa domanda risponde che “E’ più distratto e ritardatario, sente le cose differentemente, viene dal cinema e ha tempi differenti. La prima sera se ne è andato chiedendosi come faceva Pippo Baudo ai suoi tempi, fare TV è difficile.”
Lui è peggio di me conferenza stampa, le dichiarazioni di Panariello e Giallini
Panariello continua e afferma che “Non sappiamo nemmeno noi cosa accadrà esattamente. Ci siamo conosciuti tempo fa con una cena. Poi galeotta fu la diretta su Instagram, e abbiamo capito di avere affinità anche nei percorsi della vita. Abbiamo mantenuto le nostre idee: volevamo fare uno show che andasse al di là del classico varietà, qualcosa di musicale. L’idea era di fare un late show anticipato, in prima serata. Lo abbiamo ribattezzato sit-show, uno show con dentro un po’ di sit-com, riferendoci a Una poltrona per due ad esempio. Due personalità che si complementano in due studi televisivi distinti ma attigui, con gli ospiti che passano da un lato e dall’altro.”
Interviene poi Giallini: “Gli ospiti saranno inizialmente divisi, io ho i miei Giorgio i suoi. Ma poi passeranno in tutti e due gli appartamenti, gli studi, a volte saremo noi a invitarli a passare dall’altro lato.” E Panariello aggiunge “Cercheremo di tirar fuori dagli ospiti cose mai dette, o far fare loro cose mai fatte. C’è anche uno spazio dedicato alla cucina. Inviteremo cuochi professionisti che verranno a imparare la cucina da Giallini.”
Quindi ancora Giallini dichiara: “Saremo coinvolti a volte anche in duetti con gli ospiti. Giorgio ha una voce che mi ricorda Frank Sinatra, una voce bellissima”.
Lui è peggio di me conferenza stampa, le domande dei giornalisti
Domanda 1: Quale sarà il vostro modo di interagire? I vostri spazi saranno solo singoli o condivisi?
Risponde Panariello: “E’ un unico studio diviso in due, arredato diversamente e con ospiti diversi che faranno performance diverse. Magari gli ospiti si daranno fastidio l’un l’altro, e dagli studi si dovrà uscire in una sorta di pianerottolo per i momenti di scambio. Ma l’idea di base è che ognuno fa da sè”
Giallini aggiunge: “Panariello mi insegnerà a fare televisione, per me una grande difficoltà è stata imparare a parlare guardando la telecamera, non sono abituato perchè faccio il cinema.”
Domanda 2: Ci saranno dei monologhi, ma saranno trattati temi sociali o racconti autobiografici? Dobbiamo aspettarci un’incursione di Carlo Conti e Pieraccioni?
Risponde Panariello: “Cercheremo di stare più lontani possibile dalla realtà, per staccare il cervello e far dimenticare tutto. Quanto ai temi autobiografici, nei monologhi inseriremo quello che siamo stati e che siamo, verranno fuori anche vicende personali che tratteremo insieme. Potrebbero anche esserci tematiche dolorose. Gli ospiti sono amici, anche perchè questo è un grande esperimento televisivo. Ci saranno Vinicio Marchioni, Edoardo Leo, Pieraccioni, Carlo Conti, Paola Turci, lo chef Lamantia, Antonello Venditti. Ma anche personaggi che gravitano nel mondo di Rai 3.”
Lui è peggio di me conferenza stampa, altre domande dei giornalisti
Domanda 3: Come saranno i vostri studi? Ci sarà per caso anche Adriano Celentano? Giorgio passi a Rai 3, come ti senti? Marco, avrai anche Carlo Verdone a suonare con te?
Comincia Panariello: “Magari ci fosse Adriano. Non siamo pronti a quel tipo di ospite. Se questo programma avrà successo potremo forse invitarlo in futuro. Quanto allo studio questo lato è di Giallini, è ispirato a casa sua, al suo lato post-industriale. C’è un angolo per la band, un angolo cucina. Il mio lato, per esempio, è più televisivo, c’è una classica scrivania da interviste, da Late Show.”
Parlando di Rai 3, poi, Panariello dice “Ho portato un progetto a Rai 3 ed è stato accettato. Mi dispiace che non ci sia il pubblico, ho sempre voluto un pubblico genuino, non pagato. Ho sentito l’esigenza di tornare dalla gente fuori dai social, e su Rai 3 ho trovato un ambiente più intimo”.
Lui è peggio di me conferenza stampa, l’opinione di Panariello e Giallini sulla riapertura dei teatri
Domanda 4: Per Panariello, cosa ne pensi della possibile riapertura dei teatri?
Panariello risponde che “Non posso che stare dalla parte degli artisti. E’ scandaloso che un luogo come il teatro, facilmente controllabile con distanziamento e mascherine, non sia stato ancora riaperto. Che poi, sta ai cittadini, al buon senso, stare attenti anche in ambiti esterni al teatro. A volte è più pericoloso andare a bere un aperitivo piuttosto che andare a vedere uno spettacolo teatrale. Il nostro show avrebbe potuto avere un po’ di pubblico. Sapere che non ne avremmo avuto è stato un po’ -first reaction: shock-, come direbbe qualcuno”.
Continua “Noi qui siamo iper controllati, ogni giorno facciamo un tampone. Poi magari andiamo a comprare una maglietta a Via del Corso, e siamo circondati di persone che non rispettano le normative.” Giallini aggiunge che “La cultura da noi in Italia spesso è stata trattata come ultima per importanza. Come se si relegasse sempre l’arte all’ultimo posto, per abitudine.”
Lui è peggio di me conferenza stampa, gli argomenti dei monologhi, la stoccata di Panariello alla crisi di Governo
Domanda 5: A Panariello, è più difficile fare show comici oggi? Per questo avete virato su una formula così unica? Inoltre, nei monologhi non parlerete di politica?
Risponde: “Quando facevo satira io si mettevano alla berlina i fatti della settimana. Adesso accadono così tante cose repentinamente che se il giovedì registri un monologo, la mattina dopo è già obsoleto. Solo in diretta si può ancora fare satira politica. Poi anche scrivere di politica oggi è più difficile. La realtà rasenta la fantasia, se avessi scritto un pezzo su una crisi di governo durante una pandemia, in cui gente strapagata non riesce a prendere decisioni mettendosi un minuto insieme per il bene comune, il pubblico si sarebbe fatto una grossa risata. Invece tutto ciò oggi è diventato realtà. Preferisco non avvelenarmi il sangue.”
Continua: “Non saremo superficiali, ma nemmeno ne parleremo volontariamente. Poi magari saranno gli ospiti a parlare di politica.” Giallini aggiunge che “Se oggi si prende il cellulare e si legge una notizia sui vaccini, la notizia immediatamente successiva, uscita pochi secondi dopo, racconta l’opposto della precedente”.
Domanda 6: In quella famosa cena vi siete avvicinati e scoperti simili. Quali percorsi di vita analoghi avete condiviso?
Risponde Panariello: “Dopo la cena in cui ci siamo conosciuti, e dopo la diretta Instagram, ho scoperto il suo amore per la musica, e che gli piace dipingere. Così quando ho saputo che sia io che Marco volevamo entrambi fare uno show su Rai 3, ci è venuto in mente di fondere i progetti e fare qualcosa insieme. Riguardo alle nostre esperienze di vita condivise, ad esempio, entrambi abbiamo perso un fratello. Non necessariamente racconteremo direttamente queste esperienze, ma le comunicheremo attraverso rimandi, battute.”
Lui è peggio di me conferenza stampa, il rapporto di amicizia fra Panariello e Giallini
Domanda 7: Quali spettacoli l’uno dell’altro avete preferito? Questo è l’inizio di un percorso più lungo insieme?
Inizia Panariello: “Io lo stimo molto, mi piacerebbe anche fare un lavoro al cinema con Marco. Ho visto tanti film con Giallini. I miei preferiti sono Se Dio vuole, Tutta colpa di Freud, o la serie sul commissario Schiavone. Apprezzo in particolare la sua capacità di passare da ruoli drammatici a ruoli comici. Lavoreremo bene insieme perché nessuno ha voglia di primeggiare sull’altro”
Continua Giallini: “Mi fa sorridere quando Giorgio si definisce solo un comico. Non è riduttivo definirsi comico, ma Giorgio è un attore a tutto tondo. Cito Gigi Proietti, che di cinema ne avrebbe dovuto fare anche di più. Giorgio è un grande attore, non è solo -o comico o serio-. Perciò io guardo qualunque sua produzione, mi fa morire dal ridere. La nostra coppia andrà bene perché nella vita di tutti i giorni non ci vediamo. Diventare privatamente amici l’uno dell’altro sarebbe più difficile di quanto sembri.”
Domanda 8: tra gli ospiti della prima puntata di sono Marracash e lo chef Lamantia, cosa farete con loro?
Inizia Panariello: “Marracash verrà ad essere sè stesso: canterà.” continua Giallini “La nostra band composta dai grandi maestri Mimmo Sessa, Marco Siniscalco, Maurizio dei Lazzaretti e Maurizio Filardo suonerà con lui.”
Prosegue di nuovo Panariello: “Filippo Lamantia, che nella finzione doveva essere ospite del mio show, preparerà un piatto di pasta nello studio di Giallini. Poi, mentre io mangio quel piatto di pasta ricevo la visita di un ospite. Anche con questi siparietti ci divertiamo a smontare l’idea di intellettualità in questo modo. Lamantia suonerà anche l’armonica con la band: quando veniamo a sapere che un ospite sa fare altro, oltre alla sua professione, lo convinciamo a farlo.”
I consigli di Panariello a Rosario Fiorello
Domanda 9: perchè su Rai 3 e non su Rai 1?
Risponde Franco di Mare: “Perché siamo stati più veloci. Inoltre questo è uno show sperimentale, non è uno show con lustrini e fanfara come quelli tipici della prima serata di Rai 1. E’ più intimista, si adattava perfettamente allo spirito di Rai 3.”
Continua Panariello: “Ci vuole anche un’apertura mentale per questo tipo di esperimento. Pensate che la sigla è -Come è bello far l’amore- cantata da Giallini vestito come fosse uno dei Kiss. Mi dicono spesso che questo programma non è da Rai 3, ma non sono d’accordo. Per me c’è un solo pubblico: non esiste il pubblico di Rai 1, 2 o 3. Poi, certo, noi giocheremo con le differenze fra le reti; ad esempio una delle mie battute preferite è che ci vogliono minimo 3 lauree per lavorare su Rai 3.”
E ancora, sempre Panariello: “In apertura vedrete due show che iniziano contemporaneamente. Per poi diventare distinti nei modi che vi abbiamo già descritto”
Le domande dei giornalisti su Sanremo
Domande 10: a Panariello, hai un consiglio da fare a Rosario Fiorello, che fra poco sarà di fronte a un Ariston vuoto?
Risponde: “Conoscendo Fiorello sembra spavaldo, ma anche lui ha un po’ di ansie e insicurezze. Il pubblico dell’Ariston mette paura sia in presenza che a distanza. Fiorello comunque ha lavorato in radio, sa come fare. Ma sarà molto difficile. Dovrebbe cercare di rivolgersi direttamente al pubblico da casa, senza aspettare una risposta, perché non ci sarà”
Domanda 11: Sempre riguardo Sanremo: il pubblico avrebbe potuto essere presente all’Ariston? Per Giallini: reputi questa esperienza un unicum, o stai iniziando una carriera televisiva al di fuori dalle fiction?
Risponde Panariello: “Non si può avere pubblico a Sanremo perché creerebbe un precedente: perché all’Ariston sì e in tutti gli altri teatri no? Per ragioni economiche? Non si può fare. Credo sia giusto quindi che se noi non possiamo averlo, non si possa nemmeno a Sanremo. Ma credo ugualmente, come dicevo prima, che si potrebbero riaprire i teatri in sicurezza. Il pubblico è linfa vitale per lo spettacolo.”
Giallini, invece, afferma: “Anche la tv come la sto per fare ora è fiction, finzione. Ma comunque non lo so. Sono tentato di dire che lo farò se mi pagheranno di più che nel mondo del cinema (scherzando n.d.r.). Ma realmente penso, come diceva Giorgio, a come potesse fare ai suoi tempi Pippo Baudo a gestire la tensione: la tv è molto faticosa.”
Le ultime domande dei giornalisti
Domanda 12: per il direttore di Rai 3, vuoi proseguire sul tipo di programma atipico anche con altri show? Per i conduttori: che differenze ci sono fra humor romano e toscano?
Inizia Franco di Mare: “Con piacere proseguirei su questa strada, specialmente ora che ho celebrato questo -matrimonio- nel mondo dello spettacolo. Certo le casse di Rai 3 sono meno pingui di quelle di altre reti, chissà quanto mi chiederanno domani Panariello e Giallini. Vediamo come va questo varietà, ma noi non ci poniamo limiti.”
Prosegue Panariello: “Ho tanti amici comici e romani, non mi sembra ci sia una grande differenza nel loro humor: sono entrambe comicità d’attacco. Il romano è comicità ficcante, invenzione dei soprannomi. La comicità napoletana, invece, ad esempio è diversa da entrambe.”