Indice dei contenuti
- 1 Le indagini di Lolita Lobosco conferenza stampa, la diretta
- 2 Le indagini di Lolita Lobosco conferenza stampa, Angelo Barbagallo e il cast
- 2.1 L’intervento di Luisa Ranieri e Lunetta Savino
- 2.2 L’autrice Gabriella Genisi, il direttore di Rai 1 Stefano Coletta
- 2.3 Le indagini di Lolita Lobosco conferenza stampa, le domande dei giornalisti
- 2.4 Le indagini di Lolita Lobosco conferenza stampa, la nuova figura della donna moderna
- 2.5 Gli interventi del cast, Cullin e Ludeno
- 2.6 Altre domande dei giornalisti
- 2.7 Le ultime domande dei giornalisti
- 2.8 Le affermazioni degli sceneggiatori
Oggi, 17 febbraio 2021 alle 11.30, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione di Le indagini di Lolita Lobosco. La miniserie debutta su Rai 1 alle 21.25 di domenica 21 febbraio 2021.
La protagonista, il vicequestore Lolita Lobosco, è interpretata da Luisa Ranieri. Le quattro puntate di cui è composta la miniserie tv sono liberamente tratte dai romanzi gialli della scrittrice Gabriella Genisi. La particolarità delle storie raccontate sta nella presenza di elementi da commedia rosa in trame da classico giallo all’italiana.
Nel corso della conferenza intervengono Maria Pia Ammirati, responsabile di Rai Fiction, Luca Miniero e gli attori protagonisti della serie: Luisa Ranieri, Filippo Scicchitano, Giovanni Ludeno, Jacopo Cullin e Lunetta Savino.
Le indagini di Lolita Lobosco conferenza stampa, la diretta
La prima a intervenire è Maria Pia Ammirati, responsabile di Rai Fiction. “Lolita è un’avventura solare, primaverile. Ci sono molti protagonisti, a partire da Luisa-Lolita, che vuole essere un anti stereotipo. Pur avendo tante caratteristiche femminili particolari, infatti, lei è fuori dagli stereotipi. Si fonde con Bari, la città dove tutto avviene. E anche Bari è bellissima, moderna. La serie sarà una scoperta continua, e sono sicura che la seguiremo con piacere.”
Continua: “Sarà una sorpresa anche per le donne, perchè è un personaggio sfaccettato. Anche grazie all’interpretazione di Luisa. E’ stata bravissima a parlare in un dialetto nuovo per la tv: il barese/pugliese. Sarà una bellissima avventura con tante sorprese: una fusione di generi entusiasmante. Le donne non sono più quelle di una volta, e in molti mestieri non hanno più bisogno di tutele maschili. Importanti per la serie sono i concetti di leggerezza, fantasia e professionalità.”
Le indagini di Lolita Lobosco conferenza stampa, Angelo Barbagallo e il cast
Parla poi Angelo Barbagallo, produttore della serie. “Abbiamo prodotto questa serie insieme a Luca Zingaretti. E’ stato lui a scoprire i romanzi della Genisi, ed è stata una bella scoperta secondo me. Lolita è un personaggio molto interessante, con moltissime sfaccettature. Ha molti livelli di lettura. Soprattutto, è fatto apposta per Luisa, che si è calata nel personaggio con molta naturalezza. Conosco Luisa di persona, anche fuori dal lavoro. E in Lolita lei ha messo molto della sua personalità. Il lavoro mio e di Luca (Zingaretti) è stato realizzare la serie al meglio possibile. Gli sceneggiatori della serie sono importanti e bravissimi; e poi c’è Luca Miniero, il regista. Davvero sorprendente e dinamico.”
Il cast di attori è riunito insieme a Luisa Ranieri. Con lei ci sono Luca Miniero, Filippo Scicchitano, Giovanni Ludeno, Jacopo Cullin e Lunetta Savino. Il primo a parlare è il regista Luca Miniero: “Quando mi hanno presentato i romanzi di Lolita ho visto subito la possibilità di raccontare un sud moderno. Spesso il Sud Italia è rappresentato troppo stereotipato. Ci siamo messi al servizio della Puglia per raccontare questi nuovi gialli.”
L’intervento di Luisa Ranieri e Lunetta Savino
Quindi, interviene l’attrice protagonista Luisa Ranieri: “Lolita è una donna moderna, di oggi. Pur se del Sud, Lolita non è un’idea di come le donne del sud erano o dovrebbero essere. Il racconto mi ha rapito subito: le sue indagini fatte da un tacco 12 raccontano un femminile che non ha bisogno di assomigliare al maschile per essere autorevole. Anche il rapporto con la sua famiglia è importante. Del personaggio mi piace molto anche l’ironia. Con Luca (il regista n.d.r.) ho già lavorato, è stata una delle mie interpretazioni più interessanti. Luca ha una grande capacità di raccontare il mondo femminile. Inoltre Lolita è la prima serie post lockdown. La produzione ci ha rassicurati con una procedura ferrea e precisa.”.
“Ringrazio tutti i miei maschi, gli attori e il regista. E’ stato fatto un grandissimo lavoro sul cast, non ci sono scelte scontate.” continua.
Tocca quindi all’attrice Lunetta Savino, che nella serie interpreta la madre di Lolita: “Condivido tutto quello che è stato detto fino ad ora. La famiglia di Lolita e Nunzia è molto al femminile. Richiama un Sud apparentemente arcaico, è invece anche Nunzia è forte e resiliente. Supporta sia la figlia più piccola che la più grande, Lolita. E’ molto orgogliosa di lei, ma non mancano i classici contrasti fra madre e figlia. Pur essendo una donna semplice, Nunzia è attenta al mondo che cambia. Questo è tipico di Bari, e della mia Puglia.”.
L’autrice Gabriella Genisi, il direttore di Rai 1 Stefano Coletta
In ultimo interviene l’autrice dei romanzi di Lolita, Gabriella Genisi. “Non potevo sperare in un’interprete migliore di Luisa. Sono stata poco sul set per via delle restrizioni Covid, ma ho notato un’atmosfera che i telespettatori riconosceranno. Sembrava che il personaggio uscisse dalle pagine del libro e prendesse forma.”.
Inaspettatamente anche Stefano Coletta, direttore di Rai 1, fa i migliori auguri alla serie e al cast. “Ho visto la prima puntata, e dopo 10 minuti ho detto -è proprio Rai 1-. Spero sia un auspicio per una serie di successo che va in onda di domenica. Che posa consegnarci un ritratto delle relazioni femminili e maschili con grande contemporaneità.”
Le indagini di Lolita Lobosco conferenza stampa, le domande dei giornalisti
Domanda 1: spesso associamo il dialetto barese al comico. Questo è stato un limite per Luisa? E poi, da tempo su Rai 1 ci sono quasi esclusivamente gialli. E’ vero che stavolta si sta facendo qualcosa di meno inflazionato?
Risponde Luisa Ranieri: “Per me era fondamentale avere un accento del sud. Io quando torno a casa parlo napoletano, il dialetto era fondamentale per calarmi nel personaggio. Però, molte delle parti interessanti del racconto rischiavano di diventare strane se avessi calcato troppo l’accento. Così abbiamo ingentilito il dialetto, cercando un linguaggio che arrivasse da Bari fino al Nord estremo, comprensibile a tutti e musicale. Riguardo la seconda domanda, il lavoro di ispettore non è stato limitante. Lolita avrebbe potuto essere anche un chirurgo. Le indagini sono sullo sfondo, il romanzo e la serie raccontano il personaggio, i suoi rapporti.”.
Domanda 2: hai girato davvero con i tacchi 12? Per la Ammirati: le prossime fiction si inseriranno in un filone più femminile?
Inizia Luisa Ranieri: “Il tacco è una parte importante del racconto. Abbiamo scelto di conservarlo nel rispetto dei romanzi.” Prosegue la Ammirati: “Il mondo femminile è importante per la Rai. Le donne sono grandi interpreti e lettrici, ma anche grandi produttrici di storie, romanzi e serie. Io sono interessata, però, anche allo sguardo maschile. Parlando di gialli, in effetti ne produciamo tanti, ma dobbiamo essere pronti a contaminarli, come in questo caso.”
Le indagini di Lolita Lobosco conferenza stampa, la nuova figura della donna moderna
Domanda 3: per il co-protagonista Filippo Scicchitano, ti senti già un sex symbol, nel ruolo di un giornalista trentenne e bellissimo?
“Credo che nel personaggio Lolita abbia visto di più della bellezza, e credo, spero, anche i telespettatori faranno lo stesso.” risponde.
Domanda 4: per Luisa Ranieri, il personaggio di Lolita parla della condizione attuale della donna. Quali sono secondo te le luci e le ombre messe in evidenza da Lolita? E poi, come nasce l’idea con tuo marito di aprire una casa di produzione, la Zocotoco?
“Avevamo la Zocotoco da molti anni, ma solo di recente ci siamo detti che sarebbe stato bello gestirla personalmente, e produrre nuove idee. Sviluppiamo idee e concept, leggiamo libri, Questo ci diverte e unisce molto. Riguardo la condizione della donna, c’è ancora molto da fare. Ma siamo sulla buona strada per essere equiparate agli uomini, senza bisogno di affermarlo ogni volta.”
Domanda 5: ancora per Luisa Ranieri, la serie coglie l’opportunità di sdoganare il toyboy?
“A me non piace la definizione di toyboy. Le anime si incontrano a prescindere dall’età. Non so se siamo pronti a sdoganare il termine, ma di sicuro molto è cambiato. Il pregiudizio resta solo nell’ignoranza. Così come gli uomini si mettono con donne più giovani, lo stesso possono fare le donne.”
Gli interventi del cast, Cullin e Ludeno
Domanda 6: per Maria Pia Ammirati, si sta già pensando a una seconda stagione? Per Luisa, possiamo pensare che questa serie prenderà il posto di Montalbano? Inoltre, hai visto Imma Tataranni? Ci sono affinità con il personaggio?
Inizia la Ammirati: “Noi pensiamo alla serialità come a un valore. L’affezione a personaggi e storie è importante, sono convinta che avremo grandi soddisfazioni. Ci credo molto.” Prosegue Luisa Ranieri: “Imma Tataranni mi è piaciuta moltissimo, ma non credo ci siano affinità: sono due mondi diversi. L’unico contatto è che sono donne del Sud. Ma ci tenevo a dire che ho molto apprezzato l’interpretazione di Vanessa Scalera.”
Si torna a parlare del personaggio Lolita, e intervengono altri attori del cast, fra cui Jacopo Cullin. “Per Lolita è importantissimo il tema del ritorno, come un Ulisse al contrario, dove è Penelope a tornare a Itaca. Lolita è un giallo ammantato di nostalgia, e nostalgia, nel termine greco, significa appunto ritorno.”. E poi, Giovanni Ludeno: “Il mio personaggio è affascinato dal ruolo di Lolita. Mi è piaciuto lavorare scoprendo il personaggio sul set, mentre lavoravamo. In una situazione strana, una pandemia, potevamo ammazzarci, e invece si siamo uniti”.
Altre domande dei giornalisti
Domanda 7: cosa c’è di Luisa in Lolita, e viceversa?
Risponde Cullin: “Grazia, dolcezza e molto rigore.” E poi la Savino: “Una carnalità che è propria di Luisa, e che ha prestato al personaggio. Lo si vede, ad esempio, anche dal suo rapporto con il cibo.”.
Domanda 8: per Gabriella Genisi, si è parlato di Montalbano, nel primo romanzo di Lolita c’è addirittura una telefonata fra Lolita e Montalbano. Come la ha presa Camilleri?
“I miei romanzi nascono vedendo il viso di Zingaretti che interpreta Montalbano su Rai 1. Perché per me questo personaggio mette in luce un vuoto, una mancanza delle donne nelle serie come Montalbano. Ho creato Lolita perché fosse un contrappunto a Montalbano. Ho parlato con Camilleri in occasione di una antologia. Per questo ho immaginato che Lolita nel primo romanzo avesse avuto un flirt con Montalbano. Camilleri mi disse che era una bellissima idea.”
Domanda 9, 10 e 11: Quanto di Montalbano c’è in Lolita? E poi, Il rapporto fra gialli letterari e fiction sta cambiando la serialità televisiva? Infine, per Luisa Ranieri, Lunetta Savino ti ha dato qualche consiglio sulla lingua barese?
Inizia a rispondere Luisa Ranieri: “Credo che chi vedrà la serie non troverà nulla di Montalbano. Lolita è una donna di oggi, Montalbano è quasi metafisico, appartenente a un mondo a parte, che non si può replicare. Ma sono onorata del confronto Lolita-Montalbano.” Riguardo al rapporto romanzo-fiction: “Penso che i libri e i romanzi si prestino bene alla fiction perché contengono personaggi che vale la pena raccontare in modo approfondito. C’è bisogno di racconti approfonditi, che spesso i film non riescono a restituire per limiti di tempo.”
Poi parla Lunetta Savino: “Veniva naturale ogni tanto se sentivo un errore di Luisa sul dialetto aiutarla, ma sempre affettuosamente.”
Le ultime domande dei giornalisti
Domanda 12: per Ranieri, hai incontrato difficoltà a parlare in pugliese?
Risponde Ranieri: “Assomiglia molto al napoletano, per me è stato divertente e piacevole. Certo, durante certe giornate molto faticose, mi dicevano che chiudevo troppo le vocali. In prova esageravo tantissimo per allenarmi, quasi alla Lino Banfi.”
Domanda 13: per Ranieri, per interpretare Lolita hai guardato anche ai personaggi di fiction americane?
“In realtà no, credo che questo personaggio ci appartenga molto come italiani.”
Domanda 14: sempre per Ranieri, condividere il mestiere con il tuo partner aiuta il rapporto? Che progetti avete come Zocotoco?
“Avere qualcosa su cui lavorare anche in futuro sicuramente ci unisce. Quanto ai progetti abbiamo molto da leggere ancora. Lolita è la nostra prima fiction”
Le affermazioni degli sceneggiatori
In ultimo interviene Massimo Gaudioso, in rappresentanza del team di sceneggiatori di Lolita. “E’ stato stimolante per noi confrontarci con la fiction investigativa. Abbiamo potuto approfondire molti aspetti della vita dei personaggi. Lolita è una donna che si fa strada in un mondo prevalentemente maschile, ma conserva la sua femminilità. Il personaggio era già molto ben caratterizzato nei romanzi. E’ stato interessante anche tratteggiare i caratteri dei personaggi che la circondano, tutti unici a modo loro.”
Continua: “Ci siamo molto divertiti ad approfondire gli aspetti dei comprimari che in un romanzo, più focalizzato sulla protagonista, non c’erano. Abbiamo lavorato nel massimo rispetto dei romanzi, ma ci siamo permessi una piccola libertà nella caratterizzazione del passato di Lolita. Suo padre non è un rappresentante delle forze dell’ordine, ma un contrabbandiere.”
Tre domande concludono la conferenza: qualche dichiarazione da parte di Bianca Nappi, e poi, quanto è entrata Lolita nella tua vita? E perché le donne devono sempre scegliere fra lavoro o famiglia?
Inizia Bianca Nappi: “Il mio personaggio, Marietta, è la migliore amica di Lolita. E’ un po’ il suo alter ego, una tipa molto inclusiva e che vorrebbe sempre vivere avventure amorose. Lavorare con Luisa è stato facile.”
Prosegue la Ranieri: “Lolita ha fatto una scelta moderna nel senso che è insolita per il Sud, dove il mantra per le donne è -quando ti sposi e fai un figlio-“.
Infine, gli autori e sceneggiatori smentiscono la presenza del personaggio di Montalbano nella serie, almeno per il momento.