Indice dei contenuti
- 1 A Grande Richiesta 23 febbraio, la diretta
- 2 A Grande Richiesta, le sigle cantate dai Ricchi e Poveri
- 3 A Grande Richiesta 23 febbraio, il teatro, l’addio della Occhiena
- 4 A Grande Richiesta 23 febbraio, Al Bano, Abba
- 5 I Ricchi e Poveri vincono Sanremo 85, Roberto Vecchioni
- 6 A Grande Richiesta 23 febbraio, la Reunion dei Ricchi e Poveri a Sanremo 2020, Ivan Urgant
Martedì 23 febbraio, alle 21.25 su Rai 1, va in onda A Grande Richiesta dal sottotitolo Che sarà sarà. L’evento è condotto da Carlo Conti ed è un omaggio alla Reunion dei Ricchi e Poveri, avvenuta lo scorso anno sul palco del Festival di Sanremo.
Marina Occhiena, che aveva abbandonato il gruppo molti anni fa, ha deciso di ricongiungersi con gli altri componenti. Si tratta di Angela Brambati, Franco Gatti ed Angelo Sotgiu. Nel corso della serata il pubblico riascolta i brani più celebri del gruppo nato a Genova nel 1967. Tra gli ospiti che salgono sul palco Al Bano, Roberto Vecchioni. Ma anche il conduttore russo Ivan Urgant.
La puntata sarebbe dovuta andare in onda sabato 27 febbraio. Ma è stata anticipata al martedì a seguito dei bassi ascolti registrati lo scorso 20 febbraio con Minaccia Bionda, dedicato a Patty Pravo.
A Grande Richiesta 23 febbraio, la diretta
La puntata inizia con la sigla animata con protagonisti i Ricchi e Poveri. Il brano di sottofondo é L’ultimo amore, che cantano poi anche in studio. Si tratta del loro primo singolo, datato 1968, con il quale si sono presentati al Cantagiro.
Il gruppo si è formato a Genova nel 1967. All’epoca Angelo Sotgiu e Franco Gatti suonavano insieme in un’altra band. Li notò Fabrizio De André che li convinse a fare un provino presso una casa discografica. Ma furono respinti. Il cantautore disse loro che avrebbero lo stesso fatto carriera. Il loro nome deriva dall’unione da “ricchi di spirito” ma “poveri di portafoglio”. Ma il vero scopritore è stato Franco Califano, al quale sono ancora molto riconoscenti.
Nel 1970 partecipano al Festival di Sanremo con il brano La prima cosa bella nella doppia versione con Nicola Di Bari. La canzone era stata inizialmente pensata per Gianni Morandi, il quale però rifiutò di interpretarla. Si classificano al secondo posto. Vinsero quell’anno Adriano Celentano e Claudia Mori con Chi non lavora non fa l’amore.
L’anno dopo, nel 1971, I Ricchi e Poveri tornano sul palco dell’Ariston con Che sarà in doppia versione con José Feliciano. Anche qui si classificano secondi. Quell’anno invece vinsero Nada e Nicola Di Bari con Il cuore é un zingaro.
Entrambi i brani vengono riproposti dal vivo. José Feliciano ha inviato una clip registrata che riguarda la sua parte nel duetto. Ma poi appare anche in collegamento. Che Sarà compie 50 anni, e Feliciano ricorda con gioia il giorno del loro incontro. E’ una canzone che porta ancora nel cuore perché era la prima volta che un cantante portoricano partecipava al Festival.
A Grande Richiesta, le sigle cantate dai Ricchi e Poveri
Dopo le partecipazioni sanremesi il gruppo ha interpretato molte sigle TV.
Hanno cantato le sigle per le seguenti trasmissioni televisive: All’ultimo minuto (1971), Rischiatutto (1972), Finalmente domenica (1972), Tante scuse (1974). E ancora Di nuovo tante scuse (1975), Buonasera con…Jet Quiz(1979), Portobello (1981 e 1982). Ed infine Domenica In (1990).
I Ricchi e Poveri propongono la sigla finale di Di nuovo tante scuse Coriandoli su di noi, scritta da Carla Vistarini, Terzoli, Vaime, De Martino. Il programma era condotto da Raimondo Vianello e Sandra Mondaini. E a tal proposito manda in onda una clip che raccoglie alcuni sketch.
Cantano anche Come Vorrei, sigla di Portobello del 1981. La trasmissione era condotta dall’indimenticato Enzo Tortora.
A Grande Richiesta 23 febbraio, il teatro, l’addio della Occhiena
Nel corso della loro lunga carriera i Ricchi e Poveri hanno anche avuto esperienze in teatro. Nel 1973 sono stati protagonisti di Teatro Music Hall di Pippo Baudo. Hanno preso poi parte con Walter Chiari agli spettacoli Chiari di luna e Chi vuol esser lieto sia.
Nel 1981 Marina Occhiena decise di lasciare il gruppo per dedicarsi alla sua vita privata. Quell’anno I Ricchi e Poveri partecipano al Festival di Sanremo con uno dei loro brani più amati. Si tratta dell’evergreen Sarà perché ti Amo. Occhiena prese parte alle prove ma non si presentò all’Ariston. A Grande Richiesta i Ricchi e Poveri la cantano tutti insieme. Con questo brano si classificano al quinto posto. Sanremo 1981 fu vinto da Alice con Per Elisa.
I Ricchi e Poveri inoltre sono stati imitati molte volte. A partire da Alighiero Noschese, il trio Marchesini-Sollenghi-Lopez fino a Gabriele Cirilli che li ha riproposti a Tale e quale show.
A Grande Richiesta 23 febbraio, Al Bano, Abba
Carlo Conti accoglie in studio Al Bano, che canta assieme ai protagonisti Ci sarà e Felicità. I Ricchi e Poveri ed Al Bano hanno alcuni punti in comune. Il primo è la popolarità in Russia. I russi sono gran appassionati di musica leggera italiana e del Festival di Sanremo. Il secondo sono gli autori Cristiano Minellono e Dario Farina. Hanno scritto sia i brani appena cantati da Al Bano sia M’innamoro di te, che I Ricchi e Poveri regalano al pubblico.
Il conduttore spiega che per via della composizione del gruppo, sono paragonati agli Abba. Ma in realtà questi ultimi si sono ispirati proprio ai Ricchi e poveri. I protagonisti di Che sarà sarà cantano un brano in cui mescolano Mamma Maria e Mamma Mia.
Interviene anche Don Bruno Maggioni che è diventato virale sui social per un video in cui nella sua Chiesa, canta e balla sulle note proprio di Mamma Maria.
I Ricchi e Poveri vincono Sanremo 85, Roberto Vecchioni
Carlo Conti continua a ripercorrere la carriera dei Ricchi e Poveri, incentrandosi sugli Anni 80. Nel 1983 cantavano Voulez-vous danser. Nel 1985 tornano ancora una volta sul palco dell’Ariston. E vincono il Festival di Sanremo con il brano Se mi innamoro. La trasmissione manda in onda la clip della proclamazione con Pippo Baudo.
Due anni dopo, nel 1987, tornano a Sanremo con Canzone d’amore, scritta da Toto Cutugno. Quell’anno Cutugno aveva altri tre brani in gara (come autore): Il Sognatore, Io amo, e Figli, interpretata da lui.
I Ricchi e poveri vengono raggiunti da Roberto Vecchioni per cantare insieme Samarcanda, che incise anche il quartetto. Nel 1973 Vecchioni interpretò a Senza rete Che sarà. Ed oggi dal vivo propone La prima cosa bella.
A Grande Richiesta 23 febbraio, la Reunion dei Ricchi e Poveri a Sanremo 2020, Ivan Urgant
Carlo Conti fa un salto nel tempo ed arriva al 2020. L’anno scorso vi è infatti stata la Reunion dei Ricchi e Poveri, avvenuta sul palco del Festival di Sanremo. Angelo, Angela, Franco e Marina hanno proposto un medley dei loro brani più celebri. E a loro si è unito Fiorello, che ha finto per una sera di essere il quinto membro del gruppo.
Il conduttore accoglie il conduttore più famoso della Russia, Ivan Urgant. E’ al timone del programma Ciao 2020, che rievoca le atmosfere di Drive In e Discoring. Urgant consegna ai Ricchi e poveri un Premio Internazionale alla loro carriera. I due conduttori inscenano poi uno sketch in cui Urgant sostiene che i Ricchi e Poveri siano un gruppo russo, dato che nel suo Paese sono molto popolari.
Sulle note di Che sarà termina lo speciale dedicato ai Ricchi e poveri.