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Lunedì 15 marzo, dalle 23:15, Rai 2 ha trasmesso la puntata d’esordio Ve ne siete mai accorti?.
Dopo l’esperienza fallimentare di Poco di Tanto, Maurizio Battista torna con un nuovo show comico per raccontare le abitudini degli italiani soffermandosi su alcuni gesti quotidiani, che a volte sono inconsci e bizzarri.
Nel primo appuntamento Battista tratta alcuni temi: le file alle casse del supermercato, le caratteristiche dei collezionisti, gli acquisti on line ed il fenomeno dei monopattini, che hanno invaso le nostre città.
Assieme al presentatore si alternano alcuni personaggi come il Menestrello, e il Giudice Censore. Presente anche Vittorio Rombolà come voce fuori campo.
Ve ne siete mai accorti? 15 marzo, la diretta
Nella prima puntata Maurizio Battista spiega che nel suo programma non ci sono ospiti, ma personaggi fissi che lo accompagnano nelle puntate previste. Ne presenta uno, ovvero il Giudice Censore che è interpretato dall’attore Giancarlo Ratti.
Il presentatore si prepara un caffè ma è solo un espediente per trattare il primo argomento: il Bar. Il primo gesto che nota nei clienti fermi davanti al bancone sono i tre movimenti che compiono nell’agitare la bustina dello zucchero. Girano poi per ore il cucchiaino e dopo aver terminato lo battono sulla tazzina producendo del rumore. Si sposta poi sui clienti invadenti, che criticano qualsiasi aspetto come ad esempio il modo in cui il barista cerca di allestire gli addobbi di Natale.
Ve ne siete mai accorti?, il supermercato
Maurizio Battista cambia argomento e si sofferma sul supermercato. Indica alcune categorie che tentano spesso di saltare la fila, come la signora incinta, il signore anziano con soli due prodotti. Segue colui che paga alla cassa con carta di credito ma non ricorda il Pin o chi paga il conto con i Buoni Pasto. Questi ultimi due rallentano la fila. Il tutto accade mentre Battista attende il proprio turno con una scatola di ghiaccioli, che nel frattempo si sono sciolti.
Dado e la canzone sul monopattino
Interviene in puntata Dado che ha registrato una canzone dedicata alle disavventure con il monopattino. Maurizio Battista spiega che il veicolo a due ruote può essere utile solo in zone adatte, come pianure o in montagna. Ma non in una grande città come Roma, colma di buche e sanpietrini, e dove “non si riesce a passare nemmeno con il suv”. Mostra successivamente alcune immagini di monopattini abbandonati in ogni angolo della città e nei posti più disparati. E’ un modo per sottolineare la maleducazione degli utilizzatori. Il conduttore poi spiega che nel quartiere Tuscolano a Roma, c’è una pista ciclabile che è in realtà quasi mai inutilizzabile in quanto sommersa dalle auto parcheggiate.
Entra in studio anche L’Ispettore della Siae che reclama il fatto che Battista non abbia fatto le battute che sono segnate nei suoi documenti. Maurizio Battista si interroga poi su un’altra questione, ovvero sulla motivazione per la quale molte persone decidono di fare ore di fila per ottenere un determinato prodotto. Cita l’esempio delle scarpe gialle, blu e rosse di un noto discount e dei biscotti di cioccolato di una marca molto conosciuta.
Si diverte poi a leggere alcune notizie strambe. Una ad esempio è “Se in auto c’è solo il conducente, deve tassativamente essere seduto davanti, dal lato del volante”. Oppure la dicitura “ali di coniglio” riportata su un’etichetta o l’insegna di un negozio “China Market, vendita prodotti africani”.
Ve ne siete mai accorti? 15 marzo, gli altri temi
Il prossimo argomento riguarda i negazionisti, che in passato erano chiamati i bastian contrari. Segue un brevissimo monologo anche sul Body Shaming che a Roma non acquisirebbe un’accezione negativa. Serve solo per identificare delle persone attraverso il soprannome che è stato loro attribuito in base alla caratteristica fisica.
Passando al tema degli acquisti on line, spiega che ormai lo status sociale viene valutato da quanti pacchi si ricevono quotidianamente dal corriere. Critica poi ironicamente i collezionisti, in particolare quelli di francobolli perché non comprende le origini della loro passione. Altro tema sono gli opinionisti, che oramai hanno invaso tutti i programmi televisivi.
In chiusura si sofferma sui contenuti in streaming, fruibili in molte piattaforme on line. Ma i programmi, le serie televisive e i film sono talmente tanti che “ci vorrebbero due ergastoli attaccati” per riuscire a visionarli tutti.