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Mercoledì 14 aprile 2021, Rai 3 trasmette il nuovo appuntamento con Chi l’ha visto? in onda dalle 21.20. Il programma condotto da Federica Sciarelli si occupa di cold cases inerenti persone scomparse anche a livello internazionale. Per rintracciarle, la redazione del programma si avvale delle segnalazioni degli spettatori da casa.
Il caso della ragazza russa che avrebbe potuto essere Denise Pipitone, purtroppo, sembra concluso. Il risultato degli esami del DNA ha dato esito negativo, spegnendo le speranze riaccese nei familiari della bambina scomparsa. Ma la madre di Denise, Piera Maggio, non si arrende, e continua a cercare la verità.
E poi, si torna a parlare anche del caso del cosiddetto Comandante Marcos, che afferma di essere in contatto con delle ragazze scomparse misteriosamente sul territorio nazionale. Una di loro avrebbe inviato ai genitori un filmato inedito: la quindicenne Reina. Reina è fuggita mesi fa da una comunità di recupero, e da allora non si hanno più sue notizie.
Vi ricordiamo che potete vedere la puntata di Chi l’ha Visto? anche in streaming su internet, tramite il servizio gratuito RaiPlay.
Chi l’ha visto 14 aprile, la diretta
Piera Maggio, la madre di Denise Pipitone è collegata con lo studio di Chi l’ha visto? questa sera, 14 aprile. In seguito al caso della ragazza russa che nelle ultime settimane si pensava potesse essere Denise, l’attenzione mediatica sul caso della sua scomparsa si è risvegliata. “Sono rincuorata, finalmente si sta comprendendo che le anomalie riscontrate dopo la scomparsa non erano fantasie, erano reali” afferma la Maggio.
“Avrei tanto da dire. Non voglio colpevolizzare nessuno, ma c’è chi ha speso anima e cuore per far si che Denise venisse ritrovata. Altri. invece, non avrebbero nemmeno mai dovuto partecipare alle indagini” prosegue Piera Maggio. Quindi, l’intervista alla Maggio e al suo avvocato prosegue, e si parla del caso della ragazza russa. “Non avrei mai potuto aspettare mesi per sapere se lei fosse o no mia figlia. Ho richiesto il gruppo sanguigno, e l’ho ottenuto. Mi è stato dato in forma di cortesia, era importante che almeno io lo sapessi” afferma al riguardo.
Chi l’ha visto 14 aprile, la ricostruzione del rapimento di Denise
Segue una ricostruzione della vicenda dal momento della scomparsa di Denise a oggi. “Ci sono delle persone che mi odiano, potrebbero essersi rivalse su di me attraverso Denise” ha da sempre affermato Piera Maggio.
L’avvocato di Piera Maggio, Giacomo Frazzitta, svolse all’epoca della scomparsa indagini in proprio, come consentito dalla legge italiana. Era il 2013, e le indagini portarono all’individuazione di un uomo, Battista Della Chiave, che raccontò di aver visto Denise diverso tempo dopo la sua sparizione, in braccio a suo nipote Giuseppe. Eppure, la testimonianza dell’uomo venne dichiarata non attendibile proprio in seguito alle dichiarazioni del nipote Giuseppe, e ad un incidente probatorio accaduto durante il processo.
“Forse quella situazione andava trattata in un modo più delicato, agendo immediatamente per cristallizzare tutto da subito” commenta la Maggio.
Chi l’ha visto 14 aprile, le false Denise
Dopo la pubblicazione della vicenda accaduta nel programma tv russo, la settimana scorsa, su Instagram era apparso un profilo privato di un utente misterioso; che affermava di essere La vera Denise. Il profilo aveva addirittura fatto uso di una foto identificativa frutto di una ricostruzione della polizia.
“Internet è foriero di grandi aiuti, ma anche di grandi menzogne. Per quello chiedo di non pubblicare mai ricostruzioni del volto di Denise” afferma Piera Maggio, che poi rilascia un appello. “A coloro che sanno, i testimoni. So che ci sono. Sono passati 17 anni, apritevi il cuore e dite la verità, anche anonimamente. Sarete tutelati. Ma dite la verità. Denise merita di essere aiutata, date voce a Denise, e pace a noi. Aiutateci.” dichiara.
La scomparsa della quindicenne Reina
Reina scompare il 10 marzo da una comunità. Qualche settimana dopo, un uomo che risponde al nome di Achille Lauri, alias Comandante Marcos, porta alla famiglia un video in cui la ragazza dichiara di stare bene. E di non voler tornare a casa. Il cosiddetto Comandante Marcos si dichiara un aiutante delle ragazze scomparse. Ma i familiari di Reina affermano di non conoscerlo e non averlo mai visto prima.
Questa sera è trasmessa una nuova intervista fatta al Comandante Marcos. “Tutti i ragazzi che scappano mi contattano, che faccio, non li aiuto? So dove sta, ma non voglio fare la spia.” afferma Lauri. Poche ore dopo l’intervista, Reina manda un nuovo messaggio direttamente alla redazione di Chi l’ha visto?. “Sono con persone che si prendono cura di me. Posso uscire se voglio e nessuno mi obbliga a restare. In quel lager, in comunità non ci torno. Voglio tornare da mia madre, l’unica che mi ama veramente. Ti voglio bene mamma, spero di tornare al più presto” dice Reina in quel video.
Ma chi è Achille Lauri, alias Comandante Marcos? E’ stato, a suo dire, un infiltrato nella Camorra, un ex militare e agente dei servizi segreti. Ma non è in grado di dimostrarlo ai giornalisti che gli chiedono documenti dimostrativi del suo passato. Ancor più grave, Lauri dichiara di essere un membro di un gruppo militare fantasma che salva giovani bisognosi di aiuto: i G.N.G.T.R., un acronimo.
“Laura” (un nome di fantasia) è una ragazza la cui storia ricalca pedissequamente quella di Reina. Anche lei in passato è stata aiutata da Lauri, e oggi racconta la sua esperienza.
Il caso di Boris, scomparso da Bologna
Boris ha 58 anni, vive in provincia di Bologna ed è scomparso il 31 marzo. “Se ti passa davanti mio padre lo noti, è alto 1 metro e novanta, ha una stazza possente” racconta disperata la figlia, che lo sta cercando. Di lui resta solo una lettera, custodita dalla figlia, in cui Boris afferma di essere sicuro di avere una brutta malattia. “La faccio finita” scrive.
Subito dopo, gli ultimi sviluppi su un caso molto seguito: quello di Mauro Romano. Il piccolo Mauro Romano scompare 43 anni fa, e di recente alcune indiscrezioni e testimoni avrebbero identificato in Mohammed Al Habtoor, 52 anni figlio di una facoltosa famiglia degli Emirati Arabi, proprio Mauro Romano. “La famiglia di Mohammed è musulmana, possono avere fino a 4 mogli, Se avesse voluto un altro figlio avrebbe sposato un’altra donna più giovane per averlo. Inoltre, se proprio avesse dovuto far rapire un bambino, parlando per assurdo, lo sceicco Al Habtoor avrebbe scelto di rapire un bambino musulmano” racconta la legale italiana della famiglia Al Habtoor. “Loro non vogliono pubblicità, vogliono essere lasciati in pace” conclude.
Ma la madre di Mauro Romano non demorde. “Io dico che è Mauro. Per dimostrarmelo facciano l’esame del DNA. Voglio vedere Mohammed con i miei occhi. Poi chiederò scusa anche in ginocchio” dichiara la donna a un inviato di Chi l’ha Visto?.
Amedeo è stato accusato ingiustamente?
Infine, la storia di Amedeo, un padre che si è visto strappare suo figlio di tre anni, e ha subito un’accusa di sfruttamento della prostituzione minorile. Amedeo è stato fermato in stato confusionale da due finanzieri, dopo che uno dei due aveva sentito Amedeo offrire suo figlio a un anziano in cambio di 20 euro. Amedeo afferma che sia tutto un grosso malinteso. E il mistero rimane: sul bambino non sono riscontrati abusi sessuali, e l’uomo misterioso a cui Amedeo avrebbe offerto suo figlio ancora non si trova.
Oggi, il figlio di Amedeo è sparito, portato via da sua madre dopo questi eventi. Sono nove mesi che Amedeo non vede più suo figlio e sua moglie.