Indice dei contenuti
La Rai ha presentato oggi, 17 aprile, in conferenza stampa la nuova serie tv antologica, in esclusiva RaiPlay, intitolata Nudes. La serie è l’adattamento italiano dell’omonima serie teen-drama norvegese, ed è disponibile su RaiPlay a partire da martedì 20 aprile 2021.
La regia di Nudes è curata da Laura Luchetti e la serie tv è prodotta da Riccardo Russo. Nel cast tanti giovani e giovanissimi come Nicolas Maupas, Fotinì Peluso, Anna Agio, che interpretano un gruppo di amici alle prese con una piaga sociale sempre più diffusa: il revenge porn. La serie affronta la narrazione dal punto di vista delle vittime, ma anche dei “carnefici”; altri ragazzi e ragazze non consapevoli della gravità della diffusione dei filmati e delle immagini che pubblicano sul web.
Alla conferenza stampa di oggi hanno partecipato la regista, Laura Luchetti, il produttore Riccardo Russo, il direttore di Rai Fiction Maria Pia Ammirati e alcuni degli interpreti protagonisti, fra cui Nicolas Maupas, Fotinì Peluso e Anna Agio.
Nudes conferenza stampa, la diretta
La prima a rilasciare dichiarazioni è il direttore di Rai Fiction Maria Pia Ammirati. “La serie è stata prodotta appositamente per il digitale. E’ una sfida, perchè significa proporre un prodotto diverso per molti motivi. La sfida del digitale è la novità, la possibilità di parlare a pubblici diversi, giovani. La serie parla dell’adolescenza e degli adolescenti, in particolare, di un tema arrivato alla ribalta in questi ultimi anni: il revenge porn. Di cui è complice la rapidità con cui si comunica oggi, e i social.”
Prosegue poi “La serie guarda dentro ai ragazzi, alle loro fragilità. Ringrazio la regista e gli interpreti, e la produzione. Per me questa serialità è una grande prova d’arte, un grande racconto e un invito alla riflessione. Rivolto non solo ai ragazzi, ma anche agli adulti, affinché capiscano cosa sta succedendo nelle vite dei più giovani. Anche i più grandi sono stati giovani, ma con modalità e strumenti differenti.”
Parla poi Riccardo Russo, produttore della serie con Bim Produzione. “Nudes è il primo prodotto di Bim Produzione, ed è un onore essere la seconda produzione originale di RaiPlay. Per me è un grande orgoglio, perché Nudes coniuga responsabilità e intrattenimento. Il formato è sperimentale, poiché antologico, e mixa mistery, thriller e teen drama. Debuttiamo con un prodotto di grande qualità. Laure Luchetti è uno dei registi più promettenti del panorama internazionale. Siamo felici di aver ambientato la serie in Emilia Romagna, in un contesto di paese. Volevamo scindere il tema dai problemi della grande metropoli.”
Nudes conferenza stampa, le dichiarazioni di Elena Capparelli
Tocca quindi a Elena Capparelli, direttore di RaiPlay. “Questo prodotto è costruito per i giovani. Quello che emerge attraverso Nudes è che non c’è solo bisogno di una alfabetizzazione informatica, di cui come servizio pubblico sentiamo oneri e onori. Serve al contempo una alfabetizzazione emotiva, specialmente per la generazione dei giovani. I mezzi a disposizione dei giovani fanno spesso travalicare un confine di cui i giovani non sono pienamente consapevoli. Come racconta un libro di Daniel Goleman, che parla di intelligenza emotiva.”
Quindi afferma che: “In questa serie non si fanno sconti: le emozioni che mette in mostra bisogna saperle interpretare: rabbia, odio paura. Serve un controllo sano di queste emozioni. Per non diventare carnefici e vittime contemporaneamente.”
Si esprime anche Laura Luchetti, la regista: “Essere adolescenti è sempre stato difficile. La tecnologia però ha accelerato tutto. Desideravo mettere una luce sul problema del revenge porn, di cui si parla solo quando avvengono tragedie. Ma è un rumore costante di sottofondo nelle vite dei giovani, presente in maniera spesso silente. Sono una regista, non un’antropologa, non ho risposte. Ma il mio lavoro è illuminare una parte oscura di un problema attraverso il racconto.”
Nudes conferenza stampa, le domande dei giornalisti
Domanda 1: per gli attori e per la Luchetti, avete voluto proporre un problema senza soluzione, per lasciare all’osservatore le risposte?
Risponde la Luchetti: “Il bello del mio lavoro è sollevare domande più che restituire risposte. Non volevo dare risposte, un giudizio. Grazie a tutti i miei giovani attori il racconto è diventato vivo e palpitante. Mi hanno anche raccontato storie di amici che hanno affrontato il problema del revenge porn, mi hanno fornito degli utili suggerimenti. Volevo essere loro vicina con la cinepresa senza giudicarli”
Continua Riccardo Russo: “Abbiamo adattare fortemente la serie norvegese. Per noi Nudes è un racconto di servizio pubblico, e abbiamo voluto fornire ai ragazzi che lo guarderanno strumenti per affrontare il problema, ma senza dare indicazioni morali o didattiche”.
Domanda 2: per la regista, quanto hai potuto distaccarti dall’opera norvegese? Come hai scelto i protagonisti?
“Ho visto la serie norvegese solo una volta, poi mi è arrivata la sceneggiatura adattata e italianizzata. Molti dei messaggi della serie originale non facevano parte della nostra cultura. Poi, ho deciso di rendere questi romanzi di formazione dei romanzi sensuali. Una sensualità sana tipica di quell’età che doveva uscire fuori. La nostra serie è piena di pelle, passioni, movimenti naturali e puri dell’età giovanile. L’adolescente vuole perdere l’innocenza, e sono riuscita a comunicare questo tema grazie agli attori. Ho cercato di fotografare quello che c’è oggi fuori da un liceo: dubbi, sessualità flessibile.”
E ancora: “Nei provini cerco di non suggerire espressioni particolari, o di suggerirle: voglio toccare delle corde. Lascio improvvisare, e ottengo performance prodotte in pochissimi ciack, in maniera spontanea.”
Nudes conferenza stampa, le domande per gli attori
Domanda 3: per gli attori, quale messaggio volete veicolare attraverso questo progetto?
Inizia a rispondere Nicolas Maupas. “Se un ragazzo dovesse vedere la serie e, essendo vittima di revenge porn, decidesse di denunciare sarebbe un grande traguardo. Siamo riusciti a raccontare i temi con luci e ombre, ma anche colore. Con grande verità. Vogliamo aiutare a capire cosa sia il revenge porn, e spronare a denunciarlo.”
Prosegue Anna Agio: “Abbiamo rappresentato la realtà con tre racconti diversi tra loro.”. E poi Fotinì Peluso: “Il revenge porn è un fenomeno preso spesso con molta leggerezza. Si fa una gradazione delle violenze: una foto è meno grave di un video, ad esempio. Ma questa è una concezione distorta, sono tutte violenze alla pari, e la serie lo spiega molto chiaramente. E poi, carnefici e vittime sono spesso coincidenti. questo è l’aspetto più realistico e veritiero della serie, che non addossa mai colpe a nessuno. La visione di Laura Luchetti è stata molto documentaristica.”
Altre domande dei giornalisti
Domanda 4: le storie hanno un lieto fine, o si predilige, purtroppo, il realismo?
Risponde la regista Luchetti: “Le storie finiscono nella maniera giusta, nè bene nè male. Sono opere di finzione, ma la ricerca è stata fatta a monte anche nel format norvegese su casistiche molto simili, quasi universali. In cui le conclusioni sono spesso le stesse. I finali sono tutti diversi, di cui uno non è affatto scontato. Ogni finale però è sempre coerente con il protagonista. Il personaggio di Vittorio ad esempio non sa gestire la gelosia. E diventa carnefice in quanto vittima del suo contesto. La storia di Ada, la più delicata, rappresentata da ragazze di 14 anni non attrici, mette in scena un mondo femminile delle giovanissime, spesso vittime del complimento. E nel racconto, la prima persona che fa sentire la ragazza apprezzata la mette anche in pericolo.”
Domanda 5: quanto è importante che ci siano molte interpreti donne nella serie?
Risponde ancora la regista: “Le donne sono statisticamente vittime con maggiore frequenza. E’ semplicemente una fotografia della realtà.”
Ancora domande dei giornalisti
Domanda 6: state già pensando a una seconda stagione? Avete pensato anche a Skam durante la produzione della serie?
“Ci siamo concentrati sull’adattamento, durata più di un anno e mezzo, focalizzata sul racconto italiano. Pertanto non abbiamo guardato alla serie Skam. Siamo pronti alla seconda serie, ma dipenderà da come questa verrà accolta dal pubblico.”.
Prosegue Riccardo Russo: “Ci sono dei punti di contatto con Skam, ma devo dire che Nudes ha un percorso più complesso di Skam. La serie antologica con puntate autoconclusive ha un linguaggio più pop e che non consente di sviluppare a lungo i personaggi. Ma siamo riusciti a raccontare la psicologia dei personaggi ugualmente, proponendo un linguaggio contemporaneo che attira il pubblico sia adolescenziale che adulto. La serie è rivolta anche a genitori e docenti, non solo agli adolescenti.”
Domanda 7: è prevista una divulgazione anche sui canali in chiaro Rai Scuola in futuro?
Risponde Elena Capparelli: “Sono convinta che la Rai sia una grande opportunità per tutti i tipi di target di fruire di prodotti diversi. Ma bisogna posizionare bene i prodotti. Sicuramente dialogheremo con i colleghi di Rai Cultura. Infatti un tema con questo tipo di impatto deve poter prendere fasce di pubblico che sono ancora distanti dal mondo dello streaming online. Per portare a più pubblico possibile questo prodotto di Rai Fiction. Non abbiamo preclusioni di sorta, in quanto servizio pubblico dobbiamo rispondere a tutte le domande di ascolto.”
Peccato che,come spesso accade,non abbiano intervistato gli sceneggiatori…che sono stati fondamentali