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Oggi, 21 maggio 2021, Rai presenta in conferenza stampa la serata finale dell’Eurovision Song Contest 2021. La competizione europea è in onda sabato 22 maggio, in prima serata su Rai 1.
Gabriele Corsi e Cristiano Malgioglio conducono l’evento in diretta dagli studi Fabrizio Frizzi di Roma; sono insieme a Carolina Di Domenico, che in qualità di portavoce dell’Italia comunicherà i risultati del televoto nazionale al resto dell’Europa.
Vi ricordiamo che, dall’Italia, non sarà possibile televotare per i Måneskin, che rappresentano il nostro Paese nella gara.
La conferenza stampa di oggi è trasmessa in diretta. Vi partecipano Stefano Coletta, Direttore di Rai 1 e i conduttori Gabriele Corsi e Cristiano Malgioglio. E poi, il vicedirettore di Rai 1 Claudio Fasulo, e i Måneskin, in collegamento da Rotterdam.
Eurovision Song Contest 2021 conferenza stampa
Inizia la conferenza. Il primo a parlare è Claudio Fasulo, vicedirettore di Rai 1. “Credo che Eurovision Song Contest e Sanremo siano cugini internazionali fortemente legati. In entrambi mi piace il clima di festa, la voglia di conoscersi che permea quelle arene. A Sanremo forse si vive meno, perché c’è una competizione più intensa. Uno dei comuni denominatori dell’Eurovision e del Festival, però, è la professionalità.”
“Uno dei temi principali di questa edizione è legato a Cristiano Malgioglio e Gabriele Corsi. Prima, però, ringrazio i precedenti conduttori, Insinna e Russo. Il successo delle cinque edizioni precedenti è stato in gran parte dovuto al loro entusiasmo. Malgioglio ha il numero dieci sulla schiena, è un fantasista.”
Eurovision Song Contest 2021 conferenza stampa, l’intervento di Stefano Coletta
Tocca poi a Stefano Coletta, direttore di Rai 1. “ho già visto una delle due semifinali, non vedo l’ora di assistere alla finale. L’Eurovision rimanda quasi a una fruizione antropologica, oltre che musicale. Nello show si coglie il mondo, ciò che è al di fuori dell’Italia. Mi aspetto da Corsi e Malgioglio un codice di contrappunto divertente, ma anche uno sguardo su questo mondo -fuori-.”
“L’espressione artistica è al centro dello spettacolo. E’ importante in questo post covid, perchè è un segnale di ripartenza dopo un difficile anno pandemico. E poi, questa rinnovata coppia di conduzione si unisce alla rappresentanza dei Maneskin, che hanno fatto storia a Sanremo. Mostreranno un’Italia meno neomelodica, a cui nulla si deve togliere, che però ha fatto un passo avanti artisticamente.”.
E ancora, prosegue: “La carica interpretativa, il loro look, il testo della canzone, porteranno l’Italia lontano dalle canzonette -cuore, amore, sole-. Saremo guardati con uno sguardo nuovo”.
Eurovision Song Contest 2021 conferenza stampa, le dichiarazioni dei Måneskin
“Siamo veramente emozionati e contenti” affermano i Måneskin in diretta da Rotterdam, dove si terrà la finale dell’Eurovision. Ricordiamo che i bookmaker danno i Måneskin come favoriti per la vittoria. “Non succede, ma se succede… al centro abbiamo in mente la nostra performance e la musica. Il giudizio lo lasciamo agli altri. Un po’ ci stiamo credendo” afferma Damiano, il frontman.
Subito dopo, si esprime anche Cristiano Malgioglio: “Mi sento molto emozionato. Io ho due facce, quella che siete abituati a vedere in televisione, e una completamente diversa. Il Malgioglio che ama la musica, che ha incontrato grandi artisti italiani come Mina, Califano, la Vanoni. Ho avuto grandi soddisfazioni e successi, ma poi mi sono buttato su un altro tipo di televisione.”
“Il Malgioglio che vedrete domani sarà riempito di musica. Non tutte le canzoni che ho ascoltato mi hanno fatto impazzire. Ma ci sono voci bellissime, e arrangiamenti meravigliosi. C’è tanta aggressività nelle esibizioni. Io tifo per i Måneskin, ovviamente. La nostra musica è la più bella del mondo, ma per fortuna esistono persone che ci regalano interpretazioni differenti e bellissime, come Mahmood.”
Le affermazioni di Gabriele Corsi
Infine parla anche Gabriele Corsi: “L’Eurovision è la Champions League della musica. Siamo contentissimi di avere i Måneskin sul palco. Comunque, il direttore ha ragione: l’Eurovision ha un valore antropologico enorme. Io credo che attraverso la musica possa passare la rivoluzione. Ci sono tantissime energie e ottima musica, che non ci deve piacere tutta. Ma sarà interessante capire il significato che ogni cantante porterà sul palco.”
“Tu sei fantastico, lo sai. Non farmi fare la Valletta però!” dice scherzando Malgioglio a Corsi. “Ricordati cosa ci siamo detti: se i Måneskin vincono ci scambiamo i vestiti in diretta sul palco” conclude Corsi.
Le domande dei giornalisti
Domanda 1: per i Måneskin, che effetto vi fa ricevere complimenti dall’estero? Per la Rai, i nomi della giuria italiana si sanno?
“E’ un evento enorme, siamo onorati dei complimenti. Speriamo di far parlare la nostra musica.” risponde Victoria, la bassista del gruppo. I nomi dei giurati, invece, non possono essere rivelati. “Abbiamo dovuto estromettere un giurato perchè è vietato dal regolamento, e lui non sapendolo ha rilasciato un’intervista” commenta Fasulo.
Domanda 2: per i Måneskin, avreste vinto anche con una canzone diversa da Zitti e Buoni? Per Damiano: è meglio cantare a Rotterdam o nella Londra degli anni ’70 di Crudelia (il film) per il quale avete doppiato dei personaggi?
Risponde Damiano: “Non facciamo questo tipo di ragionamenti. Volevamo portare un pezzo controcorrente a Sanremo, per mostrare che c’è vita oltre la musica. Io credo che avremmo vinto con qualunque pezzo. Riguardo la seconda domanda, meglio a Rotterdam, perchè è un palco vero.”
Altre domande dei giornalisti
Domanda 3: qual è la ricetta per l’energia che trasmettete?
“Noi non abbiamo una ricetta, non facciamo le cose sempre allo stesso modo. La comunicatività che abbiamo sul palco viene dal fatto che siamo quattro amici che suonano. E stiamo portando un progetto autentico, che ci rappresenta e diverte.”
Domanda 4: per Claudio Fasulo, puoi sfatare il mito che la Rai sia più contenta di un secondo posto che di un primo, intimidita da un Eurovision ospitato in Italia (a Torino)? Per chi ha ideato il set dei ragazzi: si è riflettuto sul fatto che il finale è lo stesso che portano Malta e San Marino?
“Credo che un finale pyro sia un elemento ricorrente, ma non per questo era da escludere. Per la leggenda metropolitana che hai citato: un anno qualcuno disse che avevamo boicottato le votazioni. Non è vero: noi speriamo di vincere, e ci piacerebbe molto ospitare l’Eurovisio, il più grande evento musicale del mondo, tra le nostre mura tricolori. L’anno in cui Gabbani era favorito (2017) organizzammo un paio di riunioni per capire cosa fare se avesse vinto. E parlammo proprio di Torino.”
“A Lisbona, per esempio, si fece un Eurovision senza troppi led, ma comunque meraviglioso. Con un po’ di fantasia non serve un grande Budget” termina.
Ancora domande dei giornalisti
Domanda 5: per i Måneskin siete riusciti a dare uno sguardo a Rotterdam?
“Purtroppo no, ci sono, giustamente, molte normative per evitare che si creino focolai e si annulli l’evento. Siamo contenti di seguire le restrizioni, essere parte di questo progetto significa anche avere la responsabilità di renderlo sicuro per tutti. Abbiamo visto solo la pista ciclabile di fronte al nostro albergo.”
Domanda 6: per Coletta, cosa farà la Rai per promuovere l’evento in futuro?
“Sperando in una normalità piena, guardando la prima semifinale, avevo l’idea di mandare in onda anche le serate pre-finali su una generalista vera. Speriamo di portare in alto i nostri Måneskin, affinchè presto l’Eurovision possa tornare a casa nostra.”
Domanda 7: per Corsi e Malgioglio, quali artisti renderanno difficile la vita ai Måneskin in finale?
Inizia Malgioglio: “Mi sono piaciuti gli artisti del Portogallo: mi hanno commosso. Hanno qualcosa di diverso dagli altri, come i Måneskin.”
“I Blind Channel con Dark Side dalla Finlandia, che più volte sono stati paragonati ai Måneskin, ma mi è piaciuta anche l’esibizione di Manizha dalla Russia. Concludo mandando un abbraccio al gruppo islandese, che non può esibirsi a causa di una positività al Covid di un membro.” risponde Corsi. “Hai ragione su Manizha. Mi piacerebbe che Putin fosse più sensibile alla questione omosessuale. Manizha lancia un messaggio bellissimo e importantissimo.” aggiunge Malgioglio.
Domande dei giornalisti per il gruppo
Domanda 8: per i Måneskin, quali gruppi vi piacciono fra i concorrenti? Sentite il peso di rappresentare il rock italiano?
“Ci sono piaciuti i Bélgika dal Belgio. Per noi non ha importanza rappresentare rock, pop o altro. Ci fa piacere però rappresentare il fatto che in Italia non c’è solo la musica stereotipata che pensano tutti. Ci sono artisti diversi e musica diversa.” risponde Victoria.
Domanda 9: per i Måneskin, avete legato con qualche gruppo?
“C’è Belgika, come diceva Victoria. Facciamo tante partite a ping pong, e abbiamo molto tempo da passare insieme. Il clima è quello di un grandissimo supporto reciproco, non si sente l’aria di competizione intesa negativamente. Ognuno tifa per gli altri.”
Domanda 10: quale canzone che hai scritto, e quale artista avresti portato all’Eurovision?
“Ho scritto canzoni bruttissime, che nemmeno firmavo. Sicuramente porterei Mina, ma non con la mia prima canzone, con Ancora ancora ancora. Oppure avrei voluto vedere sul palco Giuni Russo, che non c’è più. Sarebbe stata come l’esplosione dell’Etna.”
Le ultime domande
Domanda 11: per i Måneskin, che tipo di preparazione avete avuto per l’esibizione?
“Ci siamo dedicati al massimo sia a Sanremo che all’Eurovision. Per Sanremo abbiamo avuto più tempo, e suonavamo con un’orchestra. Per l’Eurovision abbiamo iniziato a lavorare sugli aspetti più tecnici della performance, al palco. Entro la fine dell’anno uscirà Teatro d’Ira Volume 2, ci stiamo preparando anche per quello.”
“Siamo rimasti esterrefatti dal numero di persone presenti alle prove. E’ stato unico. Pensiamo possa essere un segnale per il futuro nel campo della musica e dell’arte. Non vediamo l’ora di tornare in Tour a dicembre.” continua il batterista del gruppo, Ethan.
Domanda 12: per i Måneskin, qual è l’emozione più grande che accomuna gli artisti sul palco dell’Eurovision?
“La voglia di ricominciare a esibirsi, l’entusiasmo. L’Eurovision sta dimostrando che è possibile esibirsi in sicurezza.”