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Da venerdì 24 giugno debutta in seconda serata su Rai 3, il nuovo programma Imperfetti Sconosciuti. E’ condotto da Cesare Bocci con sua figlia Mia. Sono sei le puntate previste.
Dal Teatro delle Vittorie di Roma la coppia padre-figlia affronta diversi temi che uniscono e dividono la Generazione Z da quella dei loro genitori (chiamati anche Boomer) interagendo con protagonisti che rappresentano entrambe le categorie.
Dal confronto generazionale su argomenti di varia natura emergeranno scontri, divergenze, ma anche momenti di riflessione.
Imperfetti Sconosciuti, diretta 24 giugno, prima puntata
In apertura di puntata Cesare Bocci racconta che fino a 6 anni fa la figlia Mia lo venerava. Ma con il passare degli anni però i figli crescono e cambiano atteggiamento nei confronti dei genitori.
Il conduttore inizia a confrontarsi con i ragazzi sul tema della scuola, in particolare se abbiano mai “marinato la scuola”. Alcuni confessano di averlo fatto più volte, altri invece spiegano di non essersi mai assentati di nascosto.
Si passa poi ad un altro argomento, il fatidico cellulare. Tutti i genitori condividono l’opinione che ormai gli adolescenti sono troppo dipendenti dallo smartphone sul quale trascorrono tante ore al giorno rimanendo chiusi nelle proprie camerette. Le madri soprattutto lamentano che le stanze non sono mai accessibili e i figli escono solo da lì solo per andare in cucina o alla toilette.
Ogni ragazzo presente in studio cerca di far comprendere agli adulti che la cameretta rimane il loro rifugio, il loro “piccolo mondo” da conservare gelosamente.
Imperfetti Sconosciuti, i ragazzi cenano lontano dai genitori
Cesare Bocci si occupa successivamente delle cene in famiglia. La figlia Mia spesso ama mangiare da sola in camera, per avere la propria privacy. Anche altre ragazze in studio preferiscono consumare i pasti lontani dai genitori.
L‘adolescenza è un’età molto complicata e spesso i ragazzi devono fare i conti con le proprie inquietudini. Per tale ragione preferiscono, in casa, isolarsi. I genitori invece, che lavorano tutto il giorno, vorrebbero condividere il momento della cena con i figli per stare insieme e per confrontarsi.
Convivere con i figli adolescenti non è affatto semplice. Spesso tra genitori e figli scoppiano tensioni e liti che possono avere conseguenze anche estreme. Alcuni giovani in studio confessano di essere anche andati via di casa dopo aver preparato le valigie.
La proprietà di linguaggio Generazione Z
L’escamotage dei ragazzi per non parlare con i genitori è di ascoltare la musica per non sentirli. La distanza che esiste tra genitori e figli è spesso però influenzata anche dal linguaggio.
Gli adolescenti utilizzano delle parole che i genitori non riesco a comprendere come Boomer ( gli adulti, in particolare i genitori). A Roma soprattutto i ragazzi utilizzano termini come “Scialla”o “sgravato” di cui gli adulti ignorano il significato.
I genitori sono dispiaciuti del fatto che i giovanissimi non sappiano parlare correttamente in italiano e che il loro linguaggio sia estremamente povero.
Ultimo tema della puntata è la cucina. Alcuni dei figli presenti in studio sono capaci di cucinare, soprattutto i primi e i dolci. Spesso però lasciano la cucina sporca per farla poi pulire alla madre. In pochi li aiutano almeno a sparecchiare.