Indice dei contenuti
Venerdì 23 settembre, dalle ore 21:25 su Nove, va in onda la prima puntata della stagione di Fratelli di Crozza. Il programma ha come mattatore il comico Maurizio Crozza, protagonista di numerose imitazioni e parodie. Con lui Andrea Zalone, che fa da spalla alle performance. Lecito pensare che, durante l’appuntamento, Crozza parli delle imminenti elezioni.
Fratelli di Crozza 23 settembre, inizia la puntata
Inizia la puntata di Fratelli di Crozza del 23 settembre. La prima imitazione della stagione è quella di Re Carlo, che non riesce a compiere le azioni più banali come allacciare la camicia e bere una minestra. Il comico entra in studio ed è protagonista di un monologo: “La Regina Elisabetta ha regnato per 70 anni. Magari avessimo anche noi una donna capace di governare così a lungo“. Nello schermo appare, così, Giorgia Meloni: “The Queen of Garbatella“, ironizza Crozza che poi prosegue: “Giorgia Meloni ha due facce. Usa la tecnica del virus: muta. In Europa, infatti, la chiamano la Variante Melonicron“.
Fratelli di Crozza del 23 settembre prosegue con la parodia della leader di Fratelli d’Italia, che finge di non voler più andare al governo: “Non abbiamo ancora vinto niente. Tra noi e la sinistra non c’è tutta sta grande differenza. Io sono della Garbatella e loro dei Parioli: è sempre Roma. Enrico Letta è più bravo di me. A sto giro mandiamo avanti lui, che a novembre stiamo al buio, senza elettricità. Se vinciamo, per me finisce la pacchia”.
Le imitazioni di Enrico Letta e Mario Draghi
Fratelli di Crozza del 23 settembre continua: si parla del PD. Crozza è tagliente: “Non si può dire che non siano dalla parte dei poveri: in questi anni, infatti, ne hanno creati tantissimi“. Su Enrico Letta, Segretario del Partito Democratico, dichiara: “Oscilla dal pessimismo cosmico all’ottimismo ebete. Per far cambiare idea agli elettori, serve tirare fuori qualcosa“.
Proprio il leader del centrosinistra è oggetto della prossima imitazione: “Insegnavo politica ai giovani di Parigi, ai quali ho trasmesso i valori della sinistra. Doveva vederli, in piedi ad applaudirmi, a chiamarmi Capiten mon Capiten. Quando sono arrivato in Italia, però, mi sono accorto di aver lasciato gli attributi in Francia. Se li avessi avuti, avrei fatto una coalizione progressista e ora saremmo a un passo dalla vittoria elettorale. Se avessi ancora gli attributi, io e Fratoianni saremmo come Ilary Blasi e Francesco Totti nei primi tempi del matrimonio“. Pubblicità.
Maurizio Crozza continua l’appuntamento con Fratelli di Crozza del 23 settembre ironizzando sulla legge elettorale: “L’ha inventata Ettore Rosato, ma secondo me neanche lui ha mai capito come funziona”. Il comico imita Mario Draghi: “Mi hanno dato il premio come miglior Premier dell’anno. Me lo sono meritato, d’altronde ho fatto il Superbonus e ho ottenuto, in Europa, il PNRR. Ah, lo ha fatto Conte? E perché mi hanno premiato? Ci vediamo al Quirinale, magari mi danno anche il Telegatto”.
Fratelli di Crozza 23 settembre, Matteo Renzi e Silvio Berlusconi
L’appuntamento del 23 settembre di Fratelli di Crozza continua con una breve parodia di Matteo Renzi: “Calenda, hai visto come mi sono fatto piccolo in questa campagna elettorale? Se vinciamo noi è merito mio perché sono stato nell’ombra. Se perdiamo, però, la colpa è tua che ci hai messo la faccia. Calenda, stai sereno“.
Si parla di Silvio Berlusconi: “Ha detto che Putin, quando ha iniziato la guerra in Ucraina, voleva mettere al potere delle persone perbene. Già, quelle che ti avvelenano con il polonio. Quando va da Bruno Vespa, comunque, tende sempre a esagerare. Due settimane fa ha raccontato che a dodici anni attaccava i manifesti della DC su quelli dei comunisti. Ma che male gli avranno mai fatto di male all’epoca? L’esproprio delle merendine?”.
La serata di Fratelli di Crozza del 23 settembre prosegue proprio con l’esilarante imitazione di Silvio Berlusconi: “Ho aperto il canale di Tik Tok per parlare ai giovani dai 5 agli 85 anni. Vi racconto una barzelletta: c’è una coalizione di destra che, qualora vincesse, schiererebbe come Presidente del Consiglio una donna. Divertente, vero?. Quando avevo 3 anni ho percorso lo Stretto di Messina correndo sul fondo e praticando mezz’ora di apnea”.
Roberto Cingolani e Giorgio Parisi
In Fratelli di Crozza del 23 settembre si affronta il tema del caro bollette: “Dal momento che c’è un mercato libero, è l’Olanda che decide di far salire il prezzo. L’ENI e l’ENEL hanno la sede legale in Olanda per motivi fiscali. Ma il nostro governo cosa fa?”. Il monologo funge da lancio per la parodia di Roberto Cingolani, Ministro per la transizione ecologica: “Noi al Ministero paghiamo l’energia a 600 euro a Megawattore e, per questo, ho firmato i contratti al buio. Noi stiamo lavorando per far scendere il prezzo massimo sotto ai 100, ma non scenderà. Ci stiamo auto-speculando, quando vado in ufficio io guardo l’oroscopo. Consiglio agli italiani di procurarsi una stufa a legna, in attesa del nucleare che arriverà entro il 2070”.
Il conduttore ironizza sulla proposta di cuocere la pasta a fuoco spento per risparmiare sul gas arrivata dal Premio Nobel Giorgio Parisi . Crozza lo imita: “Io ho preso il Nobel per la fisica perché per 23 anni ho osservato gli stormi di uccelli. La fisica ci insegna che si può cuocere un hamburger in un mese usando una lente di ingrandimento. Per fare la parmigiana, invece, bisogna scavare un buco di 70 km di profondità”.
Fratelli di Crozza del 23 settembre termina con la parodia di Flavio Briatore: “Non si è mai visto un povero creare dei posti di lavoro. Conosco una persona che è stato morso da un monoreddito e che si è infettato con la poverite. In Italia si pensa solo ai poveri. Ma loro cosa fanno per il paese? Verso i ricchi c’è la rabbia e l’invidia sociale. Per questo che poi tanti di noi hanno paura e si nascondono anche dal fisco”. Finisce qui la puntata.
Fratelli di Crozza 23 settembre, le nostre considerazioni
La nuova stagione di Fratelli di Crozza è contraddistinta, almeno in questo primo appuntamento, dalla campagna elettorale. Maurizio Crozza, infatti, ha occupato la quasi interezza dello show con la campagna elettorale. La prima parte della puntata non è stata delle migliori, penalizzata dal fatto che il comico dovesse occuparsi, per la par condicio, di tutti i principali leader in corsa alle elezioni. Le parodie di Enrico Letta e Giorgia Meloni, novità dell’edizione, sono apparse, in tal senso, decisamente forzate.
Fratelli di Crozza del 23 settembre ha avuto, però, una svolta nella seconda parte, quando il comico ha rispolverato alcuni dei suoi cavalli di battaglia. Tra questi Flavio Briatore e, soprattutto, Silvio Berlusconi, la cui parodia è stata senza dubbio la migliore della serata. Decisamente riuscite anche le imitazioni del Premio Nobel Giorgio Parisi e del Re Carlo.
Il meccanismo dello show, in generale, è tale e quale a quello già conosciuto negli scorsi anni. Crozza, oltre che nelle imitazioni, si dimostra molto bravo ed efficace negli spazi dedicati ai monologhi, che fungono da lancio per le parodie. Il risultato finale è assolutamente godibile, con Fratelli di Crozza che si conferma uno dei pochi format italiani in grado di fare una satira politica di qualità.