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Venerdì 28 aprile, dalle ore 21:25 su Nove, è andato in onda un nuovo appuntamento con Fratelli di Crozza. Il programma, come di consueto, è condotto da Maurizio Crozza. Al suo fianco, nel ruolo di spalla comica, c’è Andrea Zalone. Crozza, nel corso della serata, dà vita a imitazioni e monologhi. Con essi commenta i principali fatti di attualità.
Fratelli di Crozza 28 aprile, le prime imitazioni
Fratelli di Crozza del 28 aprile inizia con un monologo sulla maggioranza: “Nella storia della Repubblica italiana non era mai successo che un governo andasse sotto in una votazione per il DEF. In Parlamento mancavano 15 leghisti, ma d’altronde Salvini ha spinto così tanto per fare il Ponte (sullo Stretto, ndr) che i suoi deputati hanno fatto quello del Primo Maggio“. Prosegue con il Partito Democratico: “Elly Schlein, intanto, ha realizzato un’intervista al mensile Vogue, grazie al quale il PD è diventato un partito di design“.
La prima imitazione è quella di Maurizio Landini, Segretario generale della CGIL: “Siamo passati dal socialismo ai social. Schlein, tu pensi all’armocromia ma intanto ti distacchi dai lavoratori“. Si cambia argomento con il finto Luca Zaia, immaginato in una versione da militante di sinistra: “Mi sono svegliato con la barba. Mi son guardato allo specchio e ho detto: m’è venuto a trovare Beppe Vessicchio! Invece poi ho visto che ero proprio io. Ho pensato m’avrà fatto reazione allergica l’acqua minerale. A casa ho trovato anche una falce e un martello. Non so come, ma indosso un eskimo con in tasca Il Capitale di Karl Marx”.
A Fratelli di Crozza del 28 aprile si parla delle tensioni nel Terzo Polo: “Essere alleato con Renzi è uno dei tre lavori più difficili al mondo. D’altronde, comunque, va così: il diavolo fa le pentole e Calenda le compra“. Spazio proprio alla parodia di Carlo Calenda: “Non volevo finisse così. E dire che ci eravamo detti finché Mattarella non ci separi. Il mio partito, ora, è utile come l’alloro nel ragù. Andrò a raccogliere i pomodori con Soumahoro. Ho fatto un account falso su Instagram per spiare Renzi e vedere se sta frequentando qualcun altro”.
Alessandro Di Battista
A Fratelli di Crozza del 28 aprile si discute della scelta dell’Unione Europea di nominare Luigi Di Maio inviato nel Golfo Persico: “Il suo nome è stato suggerito da Mario Draghi. E pensare che, agli inizi, era affiancato da Alessandro Di Battista. Mentre Di Maio ha ricoperto molti ruoli, l’ex deputato è in Erasmus dal 10 anni“. Il comico presenta la propria versione di Di Battista: “Sono stato cinque anni in Parlamento e ora voglio stare con voi a lavorare. Potrei aggiustare i pali della luce o tagliare la legna“.
La diretta prosegue con la rivisitazione di Flavio Briatore: “La campagna Open to Meraviglia meriterebbe come minimo la Palma d’Oro al Festival di Cannes. Comunque, nel mondo il Billionaire è più conosciuto rispetto ai quadri dei Musei Vai Coi Cani o della Galleria degli Orifizi di Firenze. Nei miei ristoranti sono le aragoste a portarti le insalate nei tavoli. Il turismo, comunque, è in crescita, anche se mancano gli arrivi dall’estero. Giorgia Meloni fa quel che può, ma quando è diventata proprietaria del governo ed è entrata a Palazzo Chigi ha scoperto che la vasca idromassaggio era rotta e che lo specchio sopra al letto era opaco”.
Fratelli di Crozza 28 aprile, Red Ronnie e Vittorio Feltri
A Fratelli di Crozza del 28 aprile spazio alla parodia di Red Ronnie: “In Ogliastra, in Sardegna, ci sono molti ultracentenari. Vivono così tanto solo perché non hanno il coraggio di cantare Rino Gaetano. Come mai Wanda Osiris è morta giovane, a soli 89 anni? Nessuno dice che prima di morire ha fatto delle scoperte importanti sugli ufo. Gli alieni sono ghiotti di Mikado e di fassona, e infatti ci sono state decine di denunce di scomparse di bovini”.
La puntata termina con l’imitazione di Vittorio Feltri: “Oggi la destra prenderebbe tanti voti anche con Kim Jong-un leader. In Parlamento ci sono i romani ed è normale che facciano ponte tra il 25 aprile e il 1° maggio. Al Sud, comunque, non servono le feste per non fare niente. A Napoli, ad esempio, fanno ponte da 1° gennaio al 30 dicembre: lavorano solo a Capodanno, quando si impegnano per far saltare in aria la città con i fuochi d’artificio. Ora si stanno preparando per festeggiare lo Scudetto, tanto che Zelensky si è detto disposto a concedere dei razzi a medio raggio””.