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La confessione, programma della seconda serata di Nove, torna con un nuovo appuntamento venerdì 21 luglio. Lo show, come di consueto, è visibile in diretta streaming e on demand dal sito di Discovery+.
La confessione 21 luglio, l’ospite è Tommaso Cerno
La confessione del 21 luglio è una produzione originale della Loft Produzioni, che l’ha realizzato per la Warner Bros. Discovery. Il programma, come già detto, ha come padrone di casa Peter Gomez. Quest’ultimo è il volto dello show sin dall’arrivo in Italia, avvenuto nel 2017. Gomez è tra i giornalisti più importanti in Italia, essendo tra i fondatori de Il Fatto Quotidiano, di cui è anche il direttore della versione online.
Quella in onda dallo scorso maggio è, per La confessione, la quattordicesima stagione. Quest’ultima è composta da un totale di undici appuntamenti, ognuno dei quali ha una durata di circa 60 minuti.
Dopo l’intervista realizzata a Marco Giallini, Gomez, a La confessione del 21 luglio, accoglie Tommaso Cerno.
Chi è Tommaso Cerno
Nato a Udine nel 1975, Tommaso Cerno, sin da giovane, ha avuto la passione per il mondo del giornalismo e della politica. Nel 1995, a soli 20 anni, si candida alle elezioni comunali della sua città, senza tuttavia riscontrare grande successo.
Tra il 2000 e il 2001 è nominato addetto stampa del Sottosegretario di Stato Mauro Fabris, mentre nel settembre 2004 diventa un giornalista professionista. Da questo momento in poi, Tommaso Cerno entra in diverse redazioni importanti, riuscendo a diventare direttore o vicedirettore di giornali del calibro de La Repubblica, L’Espresso e il Messaggero Veneto.
Nel 2018, come racconta a La confessione del 21 luglio, lascia ogni incarico giornalistico per candidarsi alle elezioni nazionali, riuscendo a divenire senatore del Partito Democratico. Da qualche mese, invece, è direttore de L’identità.
La confessione 21 luglio, Tommaso Cerno parla delle violenze subite
A La confessione del 21 luglio, Tommaso Cerno parla con Peter Gomez di alcuni episodi che hanno segnato la sua vita. In particolare, il giornalista afferma: “Ho un rapporto molto strano con i cattolici. Ho fatto tutte le cose che i bambini poveri fanno da piccoli per sentirsi normali, come il boy scout e il chierichetto. Quindi ho conosciuto sia il mondo bellissimo dell’associazionismo che quello che ogni tanto leggiamo sul giornale, ed ero particolarmente carino da ragazzo perché questi signori, specie sacerdoti, avevano una passione assoluta per me”.
Cerno prosegue nel racconto: “Quando le molestie cominciarono ho sentito in qualche modo il dovere di ricambiare queste attenzioni, ma in tempi recenti non ho mai pensato di denunciare (…). In qualche modo è stata una parte della mia educazione e delle mie frustrazioni. Però mi ha spinto a dire a tutti chi fossi: dissi di ero gay molto giovane, ero alle superiori. Pensavo che dicendolo questo tipo di persone si sarebbero tenute lontano”.