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Venerdì 13 ottobre, su Nove, è andato in onda un nuovo appuntamento di Fratelli di Crozza. Il protagonista è il comico Maurizio Crozza, che nel corso dell’appuntamento dà vita a varie imitazioni. Inoltre, realizza dei monologhi con i quali commenta i principali fatti di attualità. Al suo fianco è confermato Andrea Zalone.
Fratelli di Crozza 13 ottobre, le prime imitazioni
Fratelli di Crozza del 13 ottobre inizia con l’imitazione di Ignazio La Russa, Presidente del Senato: “Sto col popolo ebraico senza sé e senza me. Come è possibile che nel 2023 ci sia un odio così grande contro gli ebrei? Io ho due passioni: Israele e spolverare i soprammobili di Benito Mussolini. Io non mi dichiaro antifascista. Mussolini ha aiutato Hitler a sterminare i nazisti? Questa è una vecchia storia, non ha mai bombardato gli ebrei, al massimo li ha messi nei treni”.
Inizia il monologo: “Fa bene La Russa ad indignarsi di quanto fatto dai terroristi di Hamas agli ebrei. Ma per coerenza dovrebbe buttare nei metalli tutti i busti che ha in casa al grido di “Io sono antifascista“. Poi parla delle tensioni in Medio Oriente: “In questo momento, nel mondo c’è una pandemia di odio. Da cinquant’anni si tenta di trovare una soluzione alla questione israeliana-palestinese. Tutte le risoluzioni dell’ONU che chiedevano ad Israele di lasciare i territori occupati non sono mai state rispettate. Gli esseri umani si scannano da secoli per un pezzo di terra“.
Fratelli di Crozza del 13 ottobre procede parlando della Premier Meloni: “Si è recata in Africa alla ricerca di gas. Quando non ci servono li rispingiamo, in caso contrario ci aiutiamo a casa loro“.
Stefano Bandecchi
Fratelli di Crozza del 13 ottobre procede con l’interpretazione di Stefano Bandecchi, primo cittadino di Terni: “Odio l’Iran, i palestinesi e i russi. Io non sono violento, ma ad azione corrisponde una reazione. Lei mi vede con le mani in tasca, io tengo sempre le mani in tasca. Ma io ho il mio esercito personale, cioè la mia fisicità, sempre pronta per chi mi disturba, come Gaza e i suoi abitanti, i Gazzoni. Io nella mia università faccio un corso di insulti in latino“.
A Fratelli di Crozza del 13 ottobre si passa ad Andrea Giambruno, definito “l’Umberto Eco di Rete 4“. Ovviamente, c’è anche per lui l’imitazione: “Possiamo definire gli studenti dei nullafacenti che vogliono che gli si paghi un monolocale in centro a Milano? Sono dei ragazzotti un po’ viziati, che se si spostano dalla camera da letto al bagno accusano il jet leg, figuriamoci fare avanti e indietro da Milano a Monza“.
Si aggiunge il finto Pietro Senaldi: “Aggiungo che pretendono di avere lo spritz di cittadinanza“. Giambruno prosegue: “Gli studenti che sono dentro le tende hanno diritto di protestare. Però non possono dire niente se, per caso, una loro testa finisce casualmente contro un manganello della polizia“. Breve excursus sui test di ingresso universitari, propedeutico alla parodia di Vincenzo De Luca: “Io sono a mio agio nel greco, al punto da aver corretto i test di Platone, che ha scelto filosofia dopo non aver passato il quiz di ingresso in medicina. All’estero è molto più semplice: in Bulgaria, ad esempio, insegnano medicina con l’allegro chirurgo“. Poi la critica ai tatuaggi: “Ragazzi, se Dio avesse voluto darvi l’inchiostro vi avrebbe fatto seppia“.
Fratelli di Crozza 13 ottobre, Red Ronnie
Fratelli di Crozza del 13 ottobre procede con Red Ronnie: “Io, il commercialista, il diavolo e il Vissarion siamo andati nella pizzeria Il Vesuvio. Il diavolo, quando ha visto il menù, non è voluto entrare nel locale perché facevano la pizza alla diavola. Può succede di trovare gli alieni dentro le lumache“. Nel collegamento arriva un finto alieno: “Viene da Lugano, può sembrare una lampada ma è un ufo“. L’appuntamento termina con il Crozza/Enrico Mentana e le notizie del “Mentana che vorrei“. Tra le finte news c’è la trasformazione dell’Italia in un paese produttore di energia elettrica. Il comico lancia Che tempo che fa, in partenza domenica dallo studio utilizzato da Fratelli di Crozza. Termina qui la puntata del 13 ottobre.