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Venerdì 15 marzo, dalle 21:35 su NOVE, è andato in onda un nuovo appuntamento di Fratelli di Crozza. Il padrone di casa dello show è il comico Maurizio Crozza. A lui il compito di commentare i principali fatti di attualità attraverso imitazioni e monologhi. Al suo fianco è confermata la partecipazione di Andrea Zalone e del musicista Silvano Belfiore.
Fratelli di Crozza 15 marzo, Giorgia Meloni
La puntata del 15 marzo di Fratelli di Crozza inizia con l’imitazione di Giorgia Meloni. La finta Premier parla al telefono con alcuni finti evasori fiscali, ironizzando sulla definizione di “fisco amico” più volte ripetuta da Meloni: “So’ Giorgia fisco amico, se evadi ti benedico!”. Il comico entra in studio e afferma: “Siate felici, da oggi abbiamo tutti un amico in più, lo Stato! Sembra quasi che il fisco goda a non farsi pagare. Secondo le statistiche, uno su due non paga le tasse. Perché non facciamo un turnover fiscale?”.
Si passa alla parodia di Gennaro Sangiuliano, attuale Ministro della Cultura: “Nelle scuole dilaga il comunismo, non a caso i bambini si chiamano tra loro compagni. Io ricevo sempre gli inviti a partecipare agli eventi nelle terrazze dei radical chic. Io dico no, anzi niet, perché il russo è l’unica lingua che conoscono. Colbacco che ci vado! Io sono un anti-anti fascista, in Rai ho trovato un sacco di comunisti. Nell’acquario di Fazio, inoltre, ci sono solo pesci rossi. Secondo voi è un caso?”.
Monologo sull’intelligenza artificiale
Fratelli di Crozza del 15 marzo procede con un monologo sull’intelligenza artificiale: “Il rischio è non riuscire più a distinguere il vero dal falso. Praticamente, sarà come vivere con Matteo Salvini. L’IA, è oltre, è nell’epoca del deepfake, con il quale fa parlare in italiano personaggi internazionali. A tal proposito è intervenuta l’UE, che ha inserito l’obbligo di segnalare quando un contenuto è creato con l’IA. Il problema, però, è che la norma entrerà in vigore fra due anni“.
Il comico interpreta Napalm51, caricatura del complottista medio più volte interpretato in passato. L’uomo interpreta: “Quella contro l’intelligenza artificiale è una guerra che non permette una tregua. Mi hanno impiantato dei ricordi finti. Quando ero piccolo, mio padre e mio nonno mi portavano a caccia con loro, mi legavano in un albero e mi ricoprivano di porridge per attirare i cinghiali. Ma vi pare che questo potrebbe essere vero? Se lo fosse, a quest’ora sarei completamente matto”.
Fratelli di Crozza del 15 marzo va avanti con le buche a Milano, mostrando una serie di foto: “Queste non sono il frutto dell’intelligenza artificiale, ma della deficienza comunale. Il sindaco ha detto che la situazione peggiorerà sempre di più e che dobbiamo prepararci, dando la colpa alla pioggia. Mi sta venendo un dubbio: non avrà subappaltato il ruolo di sindaco?”. Parte la parodia di Beppe Sala: “Andrà sempre peggio, con frane e dirupi. Con i cambiamenti climatici è arrivata la pioggia anche a Milano, che prima d’ora non c’era mai stata. Siamo concentrati sull’elitaxi perché io sono pragmatico e immagino una Milano in tutti volino”.
Fratelli di Crozza 15 marzo, Vittorio Feltri
Fratelli di Crozza del 15 marzo va avanti con Vittorio Feltri: “Il Papa dice quello che vuole perché tanto non rischia di perdere il lavoro. Chi vuoi che lo licenzi, Dio? Noi non siamo pronti a fare la guerra, i nostri ragazzi studiano il digital marketing, come li fronteggiano i russi, lanciandogli addosso delle slide?”.
Il palco è raggiunto dal finto Red Ronnie: “Non ce la faccio più, da quando mi sono trasferito in Via Nazareno mi fa male il costato. Quando bene l’acqua, poi, sento un retrogusto di Barolo. Non mi mandate le vostre urine, ho la cantina piena! Non mi dite che suonate l’ocarina con i peti, evitate di chiedermi quanti minuti ci vogliono per fare l’uovo alla coque, lo sanno tutti che dipende dal piano astrale in cui ti trovi”.
Fratelli di Crozza del 15 marzo termina col Mentana che vorrei, una selezione di notizie utopiche. Fra queste c’è lo stop al conflitto in Ucraina e a Gaza. Finisce qui l’appuntamento.