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Maurizio Crozza, venerdì 26 aprile, conduce un nuovo appuntamento di Fratelli di Crozza. Il programma, come di consueto, è andato in onda dalle 21:35 su NOVE. Il comico, nella puntata, realizza monologhi ed imitazioni, con i quali commenta i principali fatti di attualità. Al suo fianco c’è il co-conduttore Andrea Zalone. La musica è curata da Simone Belfiore.
Fratelli di Crozza 26 aprile, la triplice imitazione Mattarella-Meloni-La Russa
Fratelli di Crozza del 26 aprile inizia con una triplice imitazione di Sergio Mattarella, Giorgia Meloni e Ignazio La Russa, intenti a celebrare la Giornata della Liberazione. Il finto Presidente della Repubblica: “Ma che ci faccio qui, insieme a questi due? Dall’anno prossimo vado su NOVE“.
Crozza entra in studio: “Festeggiare il 25 aprile è fondamentale. Certo, celebrare la Liberazione ieri è stato forse prematuro, ma almeno saremo già preparati per quando accadrà“. Il programma trasmette uno stralcio di DìMartedì, durante il quale Magliaro, ex vicedirettore del TG1, ammette di essere fascista. Crozza continua parlando del caso Scurati: “Hanno detto che la sua ospitata è saltata perché ha chiesto 1800 euro. La stessa Rai, però, ha pagato Fabrizio Corona 30 mila euro per tre interviste, mentre dà a Vittorio Sgarbi 3 mila euro a presenza”.
Durante Fratelli di Crozza del 26 aprile è proposto il personaggio del complottista Napalm51: “Il povero Amadeus ha dovuto lasciare la Rai a causa delle richieste economiche fatte da Scurati. A me piace Giorgia Meloni, l’apprezzavo già quando cantava Come saprei. Fabrizio Corona è uno di noi, lo hanno mandato in carcere perché era scomodo. Per lui, 30 mila euro sono pochi, al limite dello sfruttamento. Scurati è in combutta con i poteri forti: come mai a me non danno tutti quei soldi per i miei monologhi?”.
L’imitazione del Ministro Lollobrigida
Nel corso di Fratelli di Crozza del 26 aprile è realizzata la parodia del Ministro Francesco Lollobrigida: “La stampa di sinistra vuole farmi passare per uno che non sa esprimersi. Il formaggio, nei ristoranti italiani, è trattato come il figlio drogato, che si tende a nascondere. Se nei menù scrivi solo formaggio, in maiuscolo, allora è chiaro che la gente è costretta ad ordinarlo. Se la gente poi non va nei locali, allora li obbligheremo ad andare a mangiare fuori. Questa è una mia idea, è la filiera dell’obbligo. Noi di Fratelli d’Italia amiamo il verbo imporre, lo usiamo con il pecorino stagionato. Il caciocavallo, invece, lo associamo alla parola ‘te obbligo a mangiarlo’. Fontina? Disciplina!”.
Maurizio Crozza analizza la decisione della Banca Intesa di aumentare gli interessi per i parlamentari e ne ha per tutti: “Il Movimento 5 Stelle è entrato per trasformare il Parlamento in una scatoletta di tonno, ma ora è diventato un caveau. Anche il PD, possibile che nessuno abbia sollevato la questione in venti giorni?“. Ancora sul Partito Democratico: “Probabilmente era distratto dalle vere battaglie in cui è impegnato, ovvero il presunto furto di un profumo di Piero Fassino e la questione del nome di Elly Schlein sul simbolo per le Europee”.
Fratelli di Crozza del 26 aprile va avanti con il finto senatore Antonio Razzi: “Qua sono tutti malviventi, la realtà politicaia italiana è una porcilaia. Io sono un ex senatore e la grana arriva anche a me, tanto PD e 5 Stelle stanno zitti. Scurati ha vinto il Premio Strega? Non pensavo che Bortone desse i premi”.
Fratelli di Crozza 26 aprile, il Presidente della Campania Vincenzo De Luca
Fratelli di Crozza del 26 aprile procede con il Presidente della Campania Vincenzo De Luca: “Mio figlio non ha beneficiato della mia posizione. Per evitare ogni dubbi, ha dovuto vivere nelle stoppe di Bruxelles, in dei monolocali di 2 metri quadrati. Sapete cosa significa passare il capodanno a Bruxelles, senza le bombe Maradona e le ambulanze che corrono da una parte all’altra per riattaccare le dita? Il cognome De Luca lo ha sempre penalizzato, si è laureato con 110 e lode ma se avesse avuto un altro cognome avrebbe preso almeno il doppio“.
Si va avanti con l’imitazione di Mauro Corona: “Che non si dica che sono anonimo, io sono un alcolista famoso. Il vino bianco è una bevanda per infanti, si usa per lo svezzamento. Io sono da rossi, dei veri e propri vini da uomo. Ci sono sentimenti come la tristezza e l’angoscia e il loro opposto è il vino. Alla mia età, cosa mi interessa smettere di bere? Quando sei vecchio ti vuoi togliere le soddisfazioni“.
Fratelli di Crozza del 26 aprile termina con la parodia di Vittorio Feltri: “Come hanno fatto a censurare un pezzo comico come quello di Scurati? Il comunismo domina l’Italia, è fattuale. Dicono che la Rai è in mano al governo, ma intanto accendi e sei invaso da Report con Ranucci che mangia i bambini. Su Rai Yoyo c’è il pupazzo Dodò che dice ‘Viva Che Guevara’, i comunisti si sono presi anche le fiabe. Di che colore era Cappuccino? Rosso! Fassino è accusato di aver rubato un profumo, sta rubando il lavoro agli zingari”.