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Venerdì 3 maggio, su NOVE, è andata in onda una nuova puntata di Fratelli di Crozza. Il protagonista è il comico Maurizio Crozza, che commenta i principali fatti di attualità politica e sociale. Per farlo, propone varie imitazioni, supportato da Andrea Zalone. Le musiche sono curate da Simone Belfiore.
Fratelli di Crozza 3 maggio, l’imitazione della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni
Fratelli di Crozza del 3 maggio inizia con la parodia della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni: “A me i palazzi del potere non mi hanno cambiato, ho l’auto blu ma sopra ho il portabagagli con il canotto, il cocomero e le fettine impanate per andare al mare a Ostia. Tutto questo perché sono una del popolo. Alla fine di questa campagna elettorale mi voteranno anche i tedeschi. Alla gente piace quando mostro le mie fragilità, come quando dico che ho la labirintite, perché si riconoscono. La gente, quando mi ferma per strada, mi dice ‘Daje Giorgia’. Per questo, sulla scheda potete anche solo scrivere ‘Daje'”.
Maurizio Crozza entra in studio per il monologo: “Le opposizioni pensano a dei nomignoli per disturbare la Premier. Schlein, potresti farti chiamare Giorgia Meloni“. Su Renzi: “Si è candidato ma come ultimo nelle circoscrizioni, per non farsi eleggere. Se diventa Europarlamentare, infatti, dovrà mollare gli affari con i sauditi“.
Fratelli di Crozza del 3 maggio procede con la doppia imitazione di Matteo Salvini e Roberto Vannacci. Il primo afferma: “Sono contento di aver candidato un generale che cerca la pace. Lo abbiamo candidato perché manda le sue figlie a morire per l’Italia“. Il secondo ribatte: “Io non andrei in guerra per il Portogallo o per gli altri paese europei, ma per l’Italia sì. Tutti i paesi del mondo sono rappresentati da un animale, ma l’Europa no. Io avrei un’idea: la gallina, che ha lo stesso sguardo nostro“.
Il monologo sulle tensioni nella Lega
Durante Fratelli di Crozza del 3 maggio, il padrone di casa realizza un monologo sulla Lega: “Bossi, Fedriga e Giorgetti: tutti hanno espresso il loro dissenso verso la candidatura di Roberto Vannacci. Anche il Presidente del Veneto Luca Zaia ha avuto qualcosa da ridire…“. Con l’occasione è lanciata la parodia di Zaia, che fa di tutto pur di evitare di rispondere alle domande dei finti giornalisti sulle tensioni interne alle Lega dopo la candidatura del Generale Vannacci: “Questi quesiti dovete farli al Boasin, che doveva aggiustare l’interruttore generale. Vannacci è lontano dai valori del partito. In autunno, le foglie cadranno mosce e con loro, nel congresso, anche quel lesso del nostro segretario“.
Fratelli di Crozza del 3 maggio va avanti con l’imitazione di Stefano Bandecchi. Il finto sindaco di Terni, nel consiglio comunale, dispensa insulti per tutti: “Non posso iniziare a parlare che subito mi interrompono. Da ora in poi, voi consiglieri non farete più niente qui“. Il tutto, come sempre, finisce in aggressione fisica.
Si torna in studio parlando di Carlo Calenda: “Aveva detto che non si sarebbe candidato alle Europee, e invece ha cambiato idea. Per lui, la coerenza è come la cassiera del duty free per Fassino: sa che c’è, ma fa comunque di tutto per evitarla. Ha avviato la campagna elettorale con Bla Bla Carl, ma fate attenzione: se promette di andare a Perugia, vi ritroverete a Marrakech“. Il comico imita il leader di Azione: “Appartengo alla famiglia degli invertebrati perché sono senza spina dorsale. C’è qualcuno che vuole andare a Torino? Saliamo in macchina, ci confrontiamo e in un attimo ci troviamo a Lecce“.
Fratelli di Crozza 3 maggio, il Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida
A Fratelli di Crozza del 3 maggio è imitato il Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, che in un recente convegno ha detto che gli uomini sono gli “unici esseri senzienti“. Il finto Ministro: “L’uomo è l’unico essere senziente, grazie alla caccia teniamo calmierato il numero delle balene, per esempio. Le balene hanno le pinne, se proliferano potrebbero uscire e magari incontrare le api ed accoppiarsi. Volete davvero le balene con i pungiglioni?“.
Si passa a Vincenzo De Luca: “L’autonomia differenziata è la morte del Sud. Con tale manovra, nel meridione è tutta una camera mortuaria e dalle Teche Rai spariranno Troisi, Totò e Loren. Io non posso diventare Segretario del PD perché anche il partito è morto”.
Fratelli di Crozza del 3 maggio termina con la parodia di Vittorio Feltri: “Sono d’accordo con Vannacci quando propone le classi differenziali per i comunisti. Prima di mandare in Ucraina i soldati dovrebbero mandarli al sud: così facendo, stare al fronte sarà per loro come stare a Dinseyland Paris“. Finisce la puntata.