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In attesa dell’inizio delle Olimpiadi di Parigi 2024, su Rai 2 si respira già aria di sport. Nella prima serata di martedì 16 luglio, infatti, è in onda il docufilm In punta di fioretto.
In punta di fioretto, regista e dove è girata
In punta di fioretto intende ricostruire il percorso che ha portato al trionfo della squadra italiana di fioretto ai Giochi Olimpici di Londra del 2012. La società che firma la realizzazione della produzione è Verve Media Company, che lo ha creato in collaborazione con Rai Documentari. Il progetto, inoltre, vanta il patrocinio della Federazione Italiana Scherma.
In punta di fioretto ha una durata di circa 90 minuti. I produttori esecutivi sono Paolo Rivieccio e Fabio Mancini. Colui che ha scritto la sceneggiatura è Giovanni Filippetto. I due registi coinvolti sono Alessandro Galluzzi e il già citato Giovanni Filippetto.
In punta di fioretto, la trama
In punta di fioretto, come già preannunciato, racconta una vittoria olimpica italiana che è entrata di diritto nella storia del nostro sport. Durante le Olimpiadi di Londra del 2012, infatti, le fiorettiste della nazionale italiana sono riuscite a conquistare l’intero podio della gara individuale.
In particolare, il bronzo è andato a Valentina Vezzali, la medaglia d’argento è stata conquistata da Arianna Errigo mentre il gradino più alto è stato occupato da Elisa Di Francisca. Come se non bastasse, l’Italia, durante i Giochi Olimpici, è riuscita a conquistare l’oro nella gara a squadre.
Spoiler finale
A raccontare l’epicità di quei giorni ci sono direttamente le protagoniste, che In punta di fioretto sono intervistate in esclusiva. In particolare, il docufilm adotta come punto di vista proprio quello delle ragazze che sono scese in pedana. Fra le altre, ci sono le già citate Valentina Vezzali ed Elisa Di Francisca, oltre ad Ilaria Salvatori. Attraverso le loro parole, il pubblico a casa rivive ciò che hanno vissuto le sportive, dall’ansia prima di scendere in pedana fino alla gioia immensa scaturita dopo l’ultima stoccata.
In punta di fioretto, la storia di Ezio Triccoli
In punta di fioretto, infine, permette al grande pubblico di conoscere la storia di Ezio Triccoli. Quest’ultimo ha imparato l’arte della scherma all’interno di un campo di prigionia del Sudrafrica. Al termine della seconda guerra mondiale, ha deciso di fondare il Club Scherma Jesi, scuola di scherma delle Marche dalla quale provengono, fra le altre, Valentina Vezzali ed Elisa Di Francisca. Nel tempo, il centro di formazione di Jesi è divenuto il più importante e titolato al mondo, con all’attivo oltre mille medaglie, di cui 682 d’oro.