La puntata si apre con una clip che ricorda la vittoria dei Soul System e, a seguire, i momenti migliori dei giudici nella passata edizione. Discorso a parte per Levante, che viene invece presentata per la prima volta al pubblico.
Ecco dunque il conduttore: casco in testa, Alessandro Cattelan si lancia “verso un nuovo inizio” quasi fosse un astronauta. Adesso “bisogna mettersi in gioco grazie alla musica, perché la musica racconta chi siamo”: comincia così X Factor 11.
Solito ingresso trionfale nel palazzetto della giuria, chiamata a gran voce dal conduttore. Accomodatisi i gurati al tavolo, spetta proprio alla new entry Levante aprire le danze: entra Einar, operaio che canta per la prima volta: è emozionatissimo, eppure si prende subito una standing ovation da parte del pubblico. Aveva sempre cantato in cameretta, perciò la Maionchi gli dice che “è uscito bene dalla cameretta”; secondo Fedez “abbiamo assistito in diretta alla trasformazione da Clark Kent a Superman”. Si all’unanimità.
Quando entra il gruppo dei Maneskin, la Maionchi non può fare a meno di chiedere da quanti anni hanno finito le medie. Sono giovanissimi: tra i 16 e i 18 anni. Portano un inedito, a cui il pubblico tributa una seconda standing ovation: le espressioni dei giudici sono soddisfatte. Quattro si, anche se Agnelli sottolinea il loro essere ancora “verdi”.
Nizzie porta un brano di Luigi Tenco, ma la performance fa ridere. I gargarismi hanno fatto pensare a Fedez lo spot di un colluttorio.
Davide Marchini fa “un’esegesi” dell’inno d’Italia, e via di risate: Andrea per esempio parla di Eleonora, amore e trattore.
Camille, 17 anni, siede al pianoforte per proporre il suo inedito: di origine filippine, unisce delle parti rappate nel pezzo. Fedez si commuove, e non solo lui: terza standing ovation della serata. Quattro si.
Mariagrazia gioca la carta Amy Winehouse: Fedez e Maionchi dicono no, Agnelli invece non è d’accordo perché la ragazza potrebbe trovare un suo contesto. Levante invece ha un debole per le ragazze con la chitarra.
Nel camerino Fedez spiega alla Maionchi che loro due vedono i concorrenti in una prospettiva di produzione futura, mentre gli altri due sono più “mistici”: “Andassero a fare i preti allora”, è la risposta.
La Maionchi si scalda con i Noiserz, gruppo napoletano che canta in inglese: bisogna lottare qui e poi espandersi, perché la globalizzazione ci ha distrutto. Tanto più per la grande tradizione cantautorale che ha Napoli. Levante cerca di placare la situazione: “Sono venuti qui con dei sogni”, ma la collega di bancone è implacabile: “Ma quali sogni: devono lavorare”.
I ragazzi sono bravi, perciò la Maionchi si assicura che abbiano del materiale anche in italiano. A Fedez che difende la loro scelta poi , fa notare che “tu però canti in italiano”. Secondo Agnelli in italiano sarebbero davvero unici, perché pieni di potenziale.
Quindi un “caso umano”: un uomo che ha tradotto i Doors con “accendi questa fiamma”.
Si prosegue con Noemi Cannizzaro, in una versione intensa di Fix You dei Coldplay: Levante si alza in piedi. Fedez dice no, Agnelli ha apprezzato il timbro e non l’interpretazione: passa.
Alessandro Corti è il primo rapper della serata: il pubblico lo fischia. Agnelli cerca di capire cosa volesse dire con le sue rime: non passa.Carmine Luongo e Pierpaolo Buoncompagno non superano il turno.
Tocca ad Andrea Uboldi: Telemachia, il pezzo in cui rappa la ricerca del padre e l’abbandono vissuto, fa piangere tutto. Fedez individua l’urgenza di raccontare qualcosa, Agnelli apprezza sia i riferimenti che la rielaborazione.
Segue momento divertente con qualche caso soggetto sopra le righe.
Il palco è ora del duo The Heron Temple: applausi scroscianti per loro. Agnelli è perentorio: “Due ragazzi seri, finalmente”. Ottimi per la Maionchi, il gruppo più interessante per Fedez.
La voce di Samuel Storn gli fa guadagnare una standing ovation. Ritmica affascinante per la Maionchi, Fedez lo trova persino un papabile vincitore. Quattro si.
A sorpresa arriva Giusy Ferreri, a nove anni dalla sua partecipazione. La cantante si siede in giuria insieme agli altri.
Si va avanti: la giovanissima Alessandra ha una voce che secondo Levante sembra un velluto. Agnelli apprezza come sia riuscita a fare propria Human, alla Ferreri ricorda Janes Joplin. Si all’unanimità.
Angelo Oliva, 59 anni, fa invocare “basta” alla Maionchi. Ad Agnelli che gli dà dello stonato, risponde che non capisce niente: Levante cerca di fargli capire in quali punti. A Fedez che sostiene la collega invece, dice “Tu fai il rapper, che ne sai?”; la Maionchi invece chiosa con un “Non sei stonato: sei una pippa”.
Rita non ha mai vissuto nella sua famiglia di origine: tra collegio e comunità, alla fine ha cambiato sei famiglie. In quella in cui si trova adesso ha trovato un equilibrio: ha scelto Tracy Chapman, Baby can I hold you. Per Fedez è un diamante da sgrezzare, secondo la Maionchi trasmette qualcosa. Si unanime, nonostante Fedez pesi che “si farà male” perché avrebbe bisogno di prepararsi un po’.
La puntata si conclude qui: il prossimo appuntamento con le Auditions è giovedì prossimo.