Maurizio Crozza inizia cantando e interpretando un monologo nel quale esprime tutta la sua gioia nel ritrovarsi sul NOVE. Un grande spottone per il canale nel quale arriverà anche Roberto Saviano. E’ il luogo giusto per non farsi riconoscere da nessuno, ironizza il comico.
Poi il monologo si sposta su Marco Minniti l’attuale Ministro dell’Interno. Crozza ne presenta alcuni comportamenti politici che hanno avuto l’approvazione da esponenti della destra. Dunque, Minniti è di destra? Ce lo spiega subito Crozza-Minniti.
L’imitazione non è delle migliori. “Ma lei lo sa come si fa la lotta alla mafia? dice il presunto ministro. Con il controllo del territorio, proprio come fa la mafia. Ma sulla questione dei rifugiati eritrei a Roma sfrattati con gli idranti, che dice il ministro? Lasciatemi spezzare un braccio a loro favore”, commenta e parte un’altra canzone.
Il parlamento italiano è divenuto “50 sfumature di destra”. Salvini parla alla pancia degli italiani: “Pancia rei” lo diceva anche Eraclito. Poi se la prende con Luigi Di Maio che è andato a Napoli a baciare la teca con il sangue di San Gennaro lo scorso 19 settembre.
Parte la parodia di Beppe Grillo presentato come bEppol. Mentre il “giornalista” Andrea Zalone (la spalla di Crozza) lo intervista, appare sullo schermo Luigi Di Maio (imitato da Crozza, of course). Si chiama nell’imitazione Di Ma-ios. Ed è il candidato Premier del Movimento 5 Stelle.
Che farà appena eletto Presidente del Consiglio? Tronco tutti gli stipendi ai parlamentari.E ripete pedissequamente quasi tutto il programma del suo capo che ad un certo punto lo invita ad andare via.
Dopo la pubblicità, Crozza si concentra su Giuliano Pisapia, ex sindaco di Milano. “Ha votato si al referendum” dice di comico che subito si cala nel personaggio, non prima di aver sottolineato: “non è facile essere Pisapia, figuriamoci diventarlo”.
Ed eccolo Crozza-Pisapia intervistato da Zalone. “Io sarò il nuovo leader della sinistra e metterò tutti insieme col metodo usato per diventare sindaco di Milano.Ma allora c’era Bersani, non Renzi”. Di quale metodo si tratta, non lo dice, naturalmente. Il personaggio è ben delineato con tutte le incertezze che lo caratterizzano.
Dopo un’altra canzone, è il turno di Vittorio Feltri. Il direttore di Libero spara a zero sui giovani di oggi che si iscrivono a facoltà universitarie senza neppure sapere che cosa studiano. “A me la Boschi fa sangue, glielo dico, che non mi senta mia moglie” dice il finto Feltri ripetendo però un’espressione detta da quello vero.Poi affonda: “se hai i soldi puoi permetterti la Boschi, altrimenti devi accontentarti di Agnese Renzi”. E che dire della Boldrini: fa la guerra contro la forza di gravità che le fa precipitare il…sedere”.
Smessi i panni di Feltri, Crozza si concentra sulla Presidente della Camera Laura Boldrini la più odiata dagli italiani per la sua politica a favore degli immigrati.”Gli insulti contro di lei fanno sembrare versi poetici le scritte che si leggono nelle toilette”.
Chi è Roberto Laurenzi? Un naturopata ajurvedico esperto di mantra terapeutico, spiega Crozza. E manda in onda un filmato che mostra come si possono guarire malattie grazie al mantra terapeutico. Poi la parodia..
Crozza gioca sul personaggio del naturopata in un continuo susseguirsi di termini stravaganti. Poi finge una telefonata con il suo agente Beppe Caschetto che vorrebbe sostituire Andra Zalone con Melissa Satta. E parla della potenza del manager nel suo ambiente. Poi finge che Caschetto sta arrivando. E davvero arriva.
Caschetto-Crozza finge una telefonata a Fabio Fazio: devi sostituire la Littizzetto con la Lagerback che farà un monologo sulla Svezia. Poi chiama “Francie” (Papa Francesco) e gli dice che dovrebbe usare un linguaggio più popolare, magari se gli scappasse un “ca..o”…
Fine della puntata. Appuntamento tra sette giorni.