Apertura dedicata al caso dei concorsi truccati all’università. “Una volta uscivano i ricercatori, oggi escono i ricercati”, ironizza Crozza. Si prosegue con la denuncia, a La Sapienza, delle assunzioni di moglie e figlia del rettore. “Senza istruzione puoi fare ad esempio il ministro dell’istruzione”, chiosa il comico. Il riferimento è ovviamente al ministro Fedeli. Sotto accuse le proposte del ministro di accorciare, di un anno, medie e superiori.
Ed ecco Crozza con tanto di parrucca e sciarpa impersonare la ministra. Al giornalista che le chiede cosa sta succedendo all’università, lei risponde: “E chi c’è mai stata!”. Cosa farà dopo le elezioni? “Bhè, un giorno sono caduta dalle scale, farò il pilota di bordo”, prosegue la finta Fedeli.
Il monologo prosegue affrontando il tema della corruzione, materia di “un master che fai alla Bocconi”. Capro espiatorio di questo fenomeno è, ovviamente, l’immigrazione. A tal proposito fanno rabbrividire le frasi di Vincenzo De Luca che attribuisce il dilagare della presenza di extracomunitari “alla mancanza di camorra nella zona di Salerno”.
E Crozza non può che calcare la mano, giustamente. “E’ inutile che qualcuno auspichi il ritorno della camorra. Ma se ci fosse… Ma non c’è, purtroppo”, ribadisce. L’attenzione si sposta poi sul ministro Minniti, prontamente imitato dal padrone di casa. Il suo compito, come ribadisce più volte, è quello di “tutelare i confini”. C’è spazio anche per una rivisitazione di “O bella ciao”.
Dopo la pubblicità, interverranno Vittorio Feltri e Antonio Razzi.
Il giornalista di Libero si diletta a dire la sua sul reddito di cittadinanza. E poi commenti “sessisti” sulla Boldrini, “amica degli immigrati”. Sulla questione della Ferrari parcheggiata al posto dei disabili, il finto Feltri ammette che “una Ferrari deve parcheggiare in via Monte Napoleone. La colpa è del comune di Milano”. Anticipato anche il titolo di domani del quotidiano.
Antonio Razzi, uno delle figure politiche italiane conosciute all’estero, arriva sulle note di una canzone che omaggia la sua grande persona. Chiacchierata con la regina Elisabetta, che pare abbia preso il “vizio” di chiamarlo, e lettera di Macron “che mi ha invitato al battesimo del nipote”. Come portatore di pace, dice semplicemente che è meglio evitare “muro contro muro”. Per lui, certa la candidatura al Nobel per la pace.
Crozza ripropone Roberto Laurenzi, naturopata ajurvedico esperto di mantra terapeutico. Il suo è un discorso astratto composto da termini scollegati tra loro. Un proliferarsi di parole che infastidiscono per il fatto di essere recitate a bassa voce, inaferrabili. Coinvolto in una delle sue lezioni, il maestro cerca di curare i dolori dell’allievo Asaperlo attraverso magneti e lazo-nil.
Il comico presenta la squadra che l’ha accompagnato in quest’ultima imitazione. Altra pubblicità.
C’è spazio anche per Beppe Baschetto, al telefono con Roberto Saviano. Annuncia poi di essere stato corteggiato dalla De Filippi per finire sul trono. Per Matteo (Renzi), invece, c’è la raccomandazione a non cantare “Romagna mia”. Ma un video, ahilui, lo smentisce.
La puntata termina qui. Appuntamento a venerdì prossimo.