Il primo servizio della serata è di Filippo Roma e parla dei portaborse dei Parlamentari italiani. Il punto di partenza è la denuncia della giovane collaboratrice di un Sottosegretario che spiega come lei ed altri siano costretti a lavorare senza veri contratti né retribuzioni adeguate. Oltretutto, la giovane dice di aver subìto avances e proposte di miglioramento della condizione lavorativa in cambio di favori sessuali. Tutto ciò mentre i figli di alcuni Onorevoli vengono favoriti nella corsa ai posti di lavoro migliori.
Un servizio simile alle decine che Le Iene mandano sempre in onda da venti anni. Stessa sostanza e stessa forma, con l’inviato protagonista della solita rincorsa al potente di turno per cercare di farlo parlare. Forse come inizio della nuova stagione si poteva scegliere qualcosa di più “fresco”, senza nulla togliere alla rilevanza delle rivendicazioni della ragazza protagonista della denuncia.
Il feeling tra i conduttori sembra buono, con Nicola Savino subito a suo agio.
Ora gli “Scherzi de Le Iene”, con Elenoire Casalegno come protagonista di uno scherzo sui fantasmi. Pare che da quando ha condotto al trasmissione “Mistero”, la Casalegno sia diventata particolarmente sensibile a tutto ciò che ha a che fare col sovrannaturale.
Complici i suoi amici più stretti, gli autori de Le Iene la stanno mettendo alla prova facendole pensare alla presunta presenza del fantasma di Raimondo Vianello. Scherzi a parte in salsa Iene.
Spazio al referendum per l’indipendenza della Catalogna, che si sta votando proprio oggi in Spagna. È il modo di introdurre una doppia intervista con Giuliano Pisapia (ex Sindaco di Milano) e Luca Zaia (Governatore del Veneto) sul prossimo referendum per l’indipendenza del Veneto e della Lombardia, che ci sarà il 22 ottobre in Italia.
Un modo leggero per parlare di temi complessi, presentando le due posizioni opposte – Zaia è tra i promotori del referendum, Pisapia è contrario – al grande pubblico. Non il massimo per andare in profondità, ma forse è il modo che più si confà ad un programma come Le Iene.
Adesso si parla di ‘Ndrangheta e della vita nell’opulenza condotta dai boss in Sudamerica, nello specifico in Uruguay. Il servizio è di Giulio Golia, che si è messo sulle tracce del boss Morabito. Come molti altri malavitosi, vive nel lusso protetto da un vero e proprio sistema che accoglie personaggi poco limpidi. Golia si finge un malavitoso italiano in cerca di “sistemazione”, con le dovute richieste, tipiche di un latitante. Un’agente immobiliare, pur senza parlarne apertamente, mostra di capire perfettamente le esigenze del malavitoso-Golia e, soprattutto, sembra avere una risposta per tutte le sue richieste.
In pratica, nel Paese sudamericano, un latitante pare possa tranquillamente rifarsi una vita lussuosa e tranquilla, trovando tutti i comfort necessari.
Le Iene sono sempre uguali a se stesse. Di stagione in stagione la formula rimane pressoché invariata: argomenti e stile di trattamento sono sempre gli stessi e anche quest’anno sono pienamente confermati. Tra i “pro” c’è sicuramente la capacità di portare all’attenzione del pubblico – soprattutto quello giovane – argomenti delicati e meritevoli di attenzione. Tra i contro, il fatto di strutturare il programma con uno stile volutamente ambiguo tra intrattenimento e informazione. Una formula che pone dei problemi in fatto di correttezza e completezza dell’informazione.
Intervista doppia a Beppe Fiorello e Pierfrancesco Favino. I due nelle ultime settimane stanno presentando il film “Chi m’ha visto”, che li vede protagonisti ed è nelle sale cinematografiche da pochi giorni.
Adesso un servizio sul suicidio misterioso di David Rossi – Responsabile della Comunicazione della Banca Monte dei Paschi di Siena – avvenuto nel 2013. Agli atti, la morte di Rossi è stata rubricata come suicidio, ma ci sono molte cose che non tornano, almeno a quanto dicono la figlia e la moglie. Ricordiamo che il fatto è avvenuto nel periodo dello scandalo che ha portato la più antica Banca italiana sull’orlo del fallimento. Le Iene dicono di avere un video esclusivo che mostra il momento della morte e lo fanno vedere. Le immagini sono molto forti.
Tra i dubbi che Le Iene avanzano ci sono quelli relativi al tipo di caduta del corpo, ai 22 minuti di ritardo nelle chiamate ai soccorsi, alla stranezza di una via deserta in pieno centro cittadino in un orario in cui, in teoria, avrebbe dovuto essere molto frequentata.Presunte incongruenze anche tra la caduta e le ferite trovate sul corpo di Rossi, compatibili con una colluttazione. Il fatto è stato archiviato dalla Magistratura e non è chiaro – nel racconto fatto dal servizio – come siano state interpretate e utilizzate nelle indagini le immagini della telecamera di videosorveglianza che stanno mostrando Le Iene.
Tocca ad un servizio leggero, quello su “Despacito”, la hit musicale di Luis Fonsi che ha spopolato nei mesi scorsi, arrivando a miliardi di riproduzioni su Youtube e sulle piattaforme di streaming. Breve sunto: due Iene rincorrono Luis Fonsi per una giorata intera cantando “Despacito” per fargli provare cosa vuol dire ascoltarla in continuazione, fino a quando la stessa popstar non ne può più. Può risultare divertente, ma sostanzialmente è un servizio inutile.
Ora si parla di migranti, del calo degli arrivi registrato durante l’estate e di come si vive nei centri di detenzione dei migranti in Libia. Il servizio ripercorre le vicende che negli ultimi mesi hanno riguardato le ONG, il Codice di condotta per le ONG e l’accordo dell’Italia con la Guardia Costiera libica.
Attualmente, ci sono forti dubbi su cosa sia e su come agisca la Guardia Costiera libica, finanziata cospicuamente anche dall’Italia. L’unica certezza è che al rallentamento degli arrivi sulle nostre coste corrisponda la detenzione di migliaia di migranti, in condizioni drammatiche, nei centri di detenzione libici. Il servizio de Le Iene sta mostrando proprio come si vive in questi centri. Centinaia di persone ammassate, in condizioni igieniche e logistiche al limite della sopportazione.
Nel racconto c’è spazio anche per accuse di presunti episodi diffusi di corruzione e vera e propria compravendita di migranti di cui si starebbe rendendo protagonista anche la stessa Guardia Costiera libica con cui l’Italia sta collaborando. Il Ministro dell’Interno MInniti non ha risposto alle domande poste dalla Iena.
Si volta pagina, per parlare di malasanità. In un ospedale di Monza pare si proceda da tempo con finte cure fatte con macchinari rotti o difettosi e risparmiando sul materiale infermieristico, anche a discapito dell’igiene e della sicurezza dei pazienti. Un fisioterapista interpellato giudica le pratiche mostrate nel video girato all’interno dell’ospedale come totalmente fuori da ogni protocollo.
Un responsabile della struttura si dice disponibile ad accompagnare la Iena Nadia Toffa a verificare il funzionamento dei macchinari. La disponibilità si dimostra tutt’altro che reale.
Intanto, si sono raggiunte le tre ore di trasmissione. Sono decisamente troppe: tra servizi validi, altri meno, altri ancora buoni ma che sarebbero potuti durare la metà, lo show pare esageratamente tirato per le lunghe e rischia di diventare molto pesante.
La puntata si chiude qui.
Il nuovo Le Iene Show sceglie la continuità totale con quanto fatto vedere negli ultimi anni, sia in fatto di struttura, sia in fatto di argomenti e approccio. Probabilmente sarà un bene per la riuscita del programma in termini di ascolti, ma ci saremmo aspettati qualche novità più stimolante.
Abbastanza bene Nicola Savino: perfettamente inserito nei meccanismi ideati da Davide Parente, ma si fa fatica a capire cosa abbia portato di nuovo al programma.
Le Iene Show torna mercoledì prossimo alle 21:15.