Apre la conferenza Luca Pancalli, presidente del comitato paralimpico italiano, che si dichiara letteralmente innamorato della ragazza: “Rappresenta qualcosa di straordinario per la famiglia paralimpica”.
La trasmissione è prodotta dalla Rai con la Stand by me di Simona Ercolani: l’idea è nata un anno fa circa, come racconta il direttore di Rai 1 Andrea Fabiano. Ragionando su chi avesse potuto essere l’interprete migliore per storie interessanti, il pensiero è andato subito a Bebe Vio. “I miei occhi –svela Fabiano- si sono illuminati appena la Ercolani mi ha mostrato il programma: di più quando abbiamo pensato a Bebe”.
Con un titolo manifesto, il programma è la prima volta da conduttrice per la Vio, così come la prima collaborazione tra Rai 1 e la Stand by me: “Quando arriva Bebe, succede qualcosa; lei sposta qualcosa”, conclude.
Prende la parola Simona Ercolani: “Un programma di dolore e speranza, mentre la domenica pomeriggio siamo abituati a vedere altro genere di prodotti”. Le storie sono state scelte da Bebe Vio: un’esordiente a cui, a differenza delle altre volte, non c’è stato bisogno di insegnare niente. La Ercolani ringrazia in particolare i genitori “top” della campionessa, e anticipa che la Vio e Paola Turci hanno scherzato insieme sulle proprie cicatrici davanti allo specchio.
“La cosa bella è che è girato in una casa vera con persone normalissime: c’erano le telecamere, perciò è stato difficile metterle a proprio agio”, racconta Bebe Vio. Assicura che, insomma, sarà tutto “super sciallo”. Ma questa era la parte divertente, la parentesi televisiva a cui non ci sarà un seguito: bisogna prepararsi per i mondiali.
Il loft è stato arredato per l’occasione, gli scatoloni non sono ancora stati ritirati: ci sono oggetti presi direttamente dalla stanza di Bebe Vio. Le riprese sono avvenute in estate: prima che la Vio riprendesse a pineo ritmo gli allenamenti.
Il titolo viene da una frase detta dal padre di Bebe Vio alla figlia in un periodo in cui la ragazza stava male, sia fisicamente che mentalmente. Così come lei, tutte le persone che hanno preso parte al programma, hanno attraversato periodi duri: “Sono persone che avevano obiettivi: non sogni, ché quelli rimangono in un cassetto”.
Per il direttore di Rai 1 La vita è una figata! non è tanto una risposta a quanto va in onda in contemporanea su Canale 5, quanto piuttosto uno stimolo positivo.
Riguardo al ruolo pubblico, l’atleta ammette di sentire una responsabilità. “Devo stare attenta -dice- perché so che i bambini mi guardano: sono nell’età in cui si fanno le cavolate, ma so che un bambino l’altro giorno ha scritto di voler essere Bebe Vio. Ecco, io non vorrei mai vedere uno Zanardi così ubriaco, e che magari non riesce a fare una foto con me per come sta. A me non interessa niente degli adulti: hanno fatto la loro vita, sono formati, per cui mi stanno a cuore i giovani. Non mi importa se la cavolata esce sui giornali: io cerco di essere l’esempio che io vorrei avere”.
Prossimi obiettivi: la patente e la scelta dell’università, molto probabilmente nel ramo comunicazione per “diventare un mix tra Pancalli e Malagò”. “La paura di ogni atleta -racconta- è finire di fare sport perché niente ti ridà quell’emozione: vivi per provare quell’emozione lì. Tra poco andrò a Tokyo per i meno mille giorni, non vedo l’ora di cominciare a contare i mille giorni. Io non so come facciano le persone che non praticano sport”. Al di là di tutte le cose belle capitate nell’ultimo anno, dalla tv all’incontro con Obama, le esperienze preferite sono comunque sportive: “Non dimenticatevi che sono un’atleta”.
Alla domanda sul suo rapporto con la religione: “Ero molto credente, ho frequentato una scuola salesiana. Poi mi sono chiesta perché fosse successo a me. Ma un prete, che tutti chiamavamo affettuosamente don Pippo, mi suggerì di vedere Dio nelle cose belle: per me erano lo sport e la famiglia, quindi ho iniziato a concepire la religione così”.
Prima di chiudere, Bebe Vio ricorda l’associazione Onlus. Ospite della prima puntata Paola Turci, poi arriveranno Pif, Alex Zanardi, Gabriele Cirilli, Antonella Clerici, Carlo Conti, Marco Liorni, Francesca Fialdini, Giovanni Malagò, Luca Pancalli, Camila Raznovich, Geppi Cucciari, Martin Castrogiovanni, Oney Tapia e il Trio Medusa.
La vita è una figata!, conferenza stampa in diretta
6 Ottobre 2017
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