Si comincia con la categoria Over, assegnata a Mara Maionchi. La Maionchi stringe le mani ai ragazzi, chiedendo se hanno paura: alla risposta, no, ribatte che invece bisogna averne.
Si comincia con Valerio Bifulco, che canta One degli U2. Si sente Agnelli dire che è uno dei suoi preferiti; a microfono aperto poi, sostiene che sia una delle voci maschili migliori di questa edizione. A Fedez ricorda Joe Sada, motivo per cui dovrebbe tirare fuori un po’ più di personalità: la Maionchi concorda, ma gli dà la sedia perché comunque canta bene.
Il prossimo è Alessandro Sette, con The best of you dei Foo Fighters: standing ovation per lui. La Maionchi vuole sapere quanto regge a cantare così “spinto”, poi lo spedisce subito su una sedia con uno sbrigativo “ciao”.
Noemi Cannizzaro, accompagnata dal suo “pianino”, canta La notte di Arisa. Emoziona Levante, ma gli altri trovano il continuo vibrato fastidioso; la Maionchi è combattuta, perché la conosce poco e l’ha sentita sempre uguale. La coach decide di non assegnarle la sedia.
Ricardo Munoz vuole dimostrare di essere un vero showman: dopo la Papu dance, ecco I got that feeling dei Black Eyed Peas. Un grande intrattenitore secondo Fedez, la Maionchi è indecisa: intanto lo fa sedere.
Giulia MIlitello tenta di riarrangiare Il cielo in una stanza di Gino Paoli: la Maionchi si arrabbia, specie perché la ragazza cambia la melodia poi sbaglia. La giudice trova che sia una questione di vanità; Levante e gli altri tentano di prendere le difese di Giulia, ma la Maionchi non la trova artisticamente matura. Il palazzetto fischia rumorosamente.
Andrea Radice cerca di spiegare il motivo per cui ha scelto un pezzo “introspettivo”: dopo le prime due parole, la Maionchi lo fa cantare perché la situazione si fa difficile. Con Recovery, Andrea riceve applausi scroscianti: è bravissimo. Fedez lo vuole subito ai live, fortissimo per Levante; ad Agnelli piace la timidezza che diventa grinta quando apre bocca. Sedia per lui, senza nemmeno un dubbio.
Finite le sedie, “adesso comincia la tragedia” per la Maionchi.
Valentina Grigò porta Cosa sono le nuvole di Modugno. Particolare e con una struttura per la Maionchi: switch con Alessandro Sette.
Nicola Pomponi canta Father and son di Cat Stevens; per Agnelli è “molto fotocopia dell’originale”. Nessuna sedia per lui. Intanto Fedez è colpito da quanto la Maionchi sia lapidaria.
Tocca ora ad Enrico Nigiotti, vecchia conoscenza della giurata da un altro talent. Per dimostrare di aver messo la testa a posto, Nigiotti cala la carta di Dev’essere così di Cesare Cremonini. Ottiene la sedia, ma con la promessa di essere investito se stavolta non riga dritto: switch con Ricardo Munoz.
Infine Lorenzo Licitra, tenore sui generis con un pezzo di Sia. Fedez già immagina quanto sarà rognoso averlo in gara; siccome però la Maionchi vuole dargli fastidio, gli dà la sedia. Switch con Valentina Grigò, perché più forte di lei.
Questo dunque il team della Maionchi, interamente al maschile: Valerio Biofulco, Andrea Spigaroli, Andrea Radice, Enrico Nigiotti e Lorenzo Licitra.
Adesso è la volta delle Under donne di Levante.
Apre Manila Statelli: l’acuto finale su A chi mi dice non piace a Levante, per lei è no. Quindi Alessandra Vedovato, la piccola Janis Joplin: chitarra in spalla, ha scelto Il mio canto libero di Battisti. Secondo Levante la versione è molto onesta: il palco però è troppo grande per lei.
Anna Giulia Pricoco con Pipers and Flowers: versione poco personale, senza la forza che Elisa riesce a dare al pezzo secondo Agnelli. Deve trovare una sua identità: niente sedia nemmeno per lei. Cattelan le fa notare che qualcuno però, prima o poi, deve sedersi.
La prossima è Virginia Perbellini con If I ain’t got you di Alicia Keys: il pubblico si alza in piedi, lei si siede.
Francesca Giannizzari con Everybody hurts: Fedez invoca la sedia subito, Levante vuole toglierle cappello e bretelle. Ad ogni modo: sedia per lei.
Rita Bellanza, sul palco con Sally, fa esclamare un “porca vacca” di stupore ad Agnelli; la Maionchi ha le lacrime agli occhi, tanta è la sofferenza della voce della ragazza. Il pubblico applaude calorosamente. Levante si complimenta: Rita ha una voce che racconta tutto il suo dolore, e a differenza di tante interpreti, lei ha davvero diritto di esibirsi con questo pezzo.
Eleonora Noemy Rao porta Dancing queen degli Abba. Timbro a dir poco unico, non può che sedersi: per Agnelli quella di Levante è “una squadra di strane”.
Claudia Guaglione opta per Across the universe dei Beatles: per Fedez c’è qualcosa di interessante oltre la scelta del brano. Si è data “la zappa sui piedi” ma la sedia la aspetta. Parte ora lo switch.
Kleopatra Jasa ha una “voce eccezionale” però poca dimestichezza nello stare sul palco, aspetto su cui si può lavorare: è switch con Claudia Guaglione, che si era appena seduta.
Bocciata Carolina, è il turno di Isaure Cassone: ha scelto un pezzo francese, la Maionchi la apprezza tantissimo perché misurata nel canto. Giudici senza parole, Levate dice che è stata “scardinata” per quanto riguarda le sue sicurezze sulle sedie. La coach vorrebbe sentirla in un altro genere di brani, perciò le assegna una sedia: switch con Kleopatra Jasa. Il pubblico fischia.
Ultima concorrente dei Bootcamp 2017 è Camille Cabaltera. Suona il pianoforte, canta un brano di Irene Cara tratto dalla colonna sonora di Fame: si guadagna l’ultima standing ovation dei Bootcamp. Agnelli la stronca, mentre Maionchi e Fedez la difendono; Levante non ama particolarmente il suo modo di cantare, ma non dimentica le Auditions. Switch con Noemi Rao, seguendo il pubblico: la Maionchi non l’avrebbe mai mandata via, errore anche secondo Fedez.
Questa la squadra di Levante: Virginia Perbellini, Francesca Giannizzari, Rita Bellanza, Isaure Cassone, Camille Cabaltera.
I Bootcamp si concludono qui.