Il primo servizio è di Veronica Ruggeri, che ha incontrato Gessica Notaro. La ragazza racconta il tragico vissuto insieme all’ex fidanzato: scene raccapriccianti, che hanno portato Gessica ad avere paura. La minaccia “ti rovinerò la vita senza toccarti con un dito” non era rimasta inascoltata, tanto che lei aveva iniziato a girare con un casco in testa. Fino alla notte in cui tutto è accaduto davvero: sulla porta di casa c’è ancora l’impronta di Gessica appena sfregiata con l’acido.
Un calvario terribile: per non sentire dolore, i primi mesi passano storditi dai farmaci. L’effetto dell’acido sulla pelle è irreversibile, perciò la Ruggeri si reca da un medico per saperne di più: il dottore fa vedere come si corrode la pelle di pollo e maiale, in pochi secondi cambiano colore e intensità perché l’acido penetra nei pori. Bisogna lavarsi immediatamente con abbondante acqua, che scioglie l’acido: si tratta naturalmente non basta, ma è un primo modo per reagire.
Gessica non può esporre la pelle ai raggi del sole, e dopo i tanti interventi subiti, viene seguita da una fisioterapista: avendo cicatrici infatti, la pelle del volto è più rigida.
Concluso il servizio, la ragazza entra in studio e lancia il prossimo.
Matteo Viviani ci parla di Ragazzi che per legge non possono giocare. Siamo a Napoli, dove è stata fondata la Tam Tam: un’associazione di basket per i ragazzi di origine africana, ma nati in Italia. Tolti dalla strada grazie a Massimo, questi ragazzi che parlano napoletano non potrebbero giocare a basket, perché la federazione ammette due giocatori stranieri per squadra.
L’allenatore Massimo crede moltissimo nel progetto, speranza per tanti bambini che altrimenti non potrebbero svolgere un’attività.
Viviani incontra i ragazzi della squadra: con lo ius soli potrebbero essere italiani al 100%, mentre ora si sentono italiani solo a metà.
È la volta di Gaetano Pecoraro: Ritornare a casa dopo 73 anni. Il giornalista cerca di accompagnare un Sulejmani, uomo albanese, a rivedere la casa d’origine: il problema è che il posto, nome originario Varfaj, non esiste più e ha ora un nome greco. La Grecia quindi, a causa dello stato di guerra formale che ancora persiste con l’Albania, non gli riconosce il passaporto. L’etnia dell’uomo è stata considerata collaborazionista con i nazisti: nel popolo albanese perciò, si è diffusa l’idea che la loro etnia fosse stata cacciata per ragioni patriottiche. Invece i loro beni sono stati espropriati, annettendo alla Grecia la zona di confine in cui vivevano.
Al posto delle antiche moschee, ora sorgono chiese ortodosse. Gaetano non riesce a passare dal confine greco, prova allora a partire dall’Italia. Purtroppo, la dicitura del passaporto si rivela di nuovo un problema: alla fine però, con le lacrime agli occhi, Sulejmani può rivedere la sua vecchia casa.
Andrea Agresti torna ad occuparsi di due truffatori già noti: Il gatto e la volpe sono ancora in società? Dopo il servizio trasmesso due settimane fa, ad Agresti sono arrivate le minacce in segreteria telefonica: i due truffatori, moglie e marito, hanno lasciato messaggi su messaggi, con l’accorgimento di suggerire di “stare attento alla famiglia”.
Michele Cordaro si occupa de Il Giallo di Aosta. Si tratta di una “bustarella” trovata e di cui nessuno sembrerebbe sapere niente: ad oggi, potrebbe averla messa l’ex presidente di regione per screditare il nuovo.
Antonino Monteleone è ancora a Siena: Morte David Rossi: il mistero dei festini sesso e coca. Per l’ex sindaco Pierluigi Piccini le indagini sono state fatte male sin dall’inizio: l’uomo avanza l’ipotesi dell’omicidio “abbuiato” dalla magistratura per non far scoppiare una “bomba morale”. Tutto ruoterebbe intorno a festini a base di droga e sesso, feste a cui avrebbero partecipato magistrati e politici nazionali.
Il servizio, trasmesso la scorsa settimana, ha scatenato reazioni di vario genere a Siena. Vengono quindi approfonditi ulteriormente i punti critici delle indagini, archiviate per due volte: il giornalista si scontra con un muro di omertà.
Monteleone sottolinea che la realtà dei festini hard è appurata, come già emerso in passato dalle cronache. L’incontro con un funzionario conferma i sospetti, dato che conferma il loro svolgersi per anni: tra Siena e Arezzo, con inviti riservati, in cui sono coinvolti i dirigenti del Monte dei Paschi. L’uomo parla di “sabba” con prostitute, che sarebbero finiti quando la banca è stata sventrata della liquidità.
Segue un’intervista: Povia è razzista e omofobo? Il cantante, una volta vincitore di Sanremo, vive or di concerti pagati come rimborso spese. Dalle domande e dalle sue risposte, Povia teme che sarà etichettato come “gay represso”.
Non finisce qui: la redazione “infiltra” un complice al prossimo concerto. Si tratta di un ragazzo omosessuale, che lo “corteggia” ballando mentre canta Immigrazia: Povia non si fa alcun problema, né lo blocca.
Alessandro De Giuseppe racconta la storia di Sergio, braccato da banche e debitori: Quando lo Stato non paga i suoi debiti. Fondatore di un’azienda per lo smaltimento di rifiuti, Sergio aveva 26 dipendenti: un’attività florida, fino a quando gli enti pubblici hanno iniziato a non pagare, mentre la raccolta di rifiuti doveva andare avanti. Così, per mandare avanti la società, ha aperto due ipoteche, una sulla casa e una sulle attrezzature.
A forza di fare debiti per continuare, alla fine è diventato Sergio il debitore.
Esordisce una nuova iena, Valeria Castellano: La droga che ti mangia le gambe. Pablo Trincia aveva già parlato degli effetti della Crocodile oltreoceano; stavolta invece, l’inviata è in Italia, nel parco Rogoredo alle porte di Milano.
La giornalista documenta come questa droga chimica “mangi” il corpo: se la sostanza non viene iniettata in vena, corrode. Come in un cuscinetto di spugna, toccarsi con la punta delle dita significa lasciarsi dei veri buchi sulla pelle. La Crocodile viene spacciata al posto dell’eroina perché dal costo nettamente inferiore: la differenza è che la seconda è compatta, ha un colore uniforme.
Si prosegue con un’intervista tripla, in attesa dell’ultimo concerto del 19 dicembre 2017: Elio e le Storie tese si sciolgono per sempre.
Dopo il break pubblicitario, a pochi minuti dalla mezzanotte, arriva Francesco Gabbani. La Gialappa’s si domanda se, visto il personaggio, sia il caso di farlo entrare praticamente alle due di notte.
Il vincitore di Sanremo 2017 ha raccolto la sfida di Stefano Corti e Alessandro Onnis: Francesco Gabbani artista di strada. Il cantante si traveste da artista di strada, Ornello il re del ritornello, per esibirsi in una via di Roma. Piano piano, la gente si ferma: anche senza essere Gabbani, l’interprete riesce a piacere alle persone.
Sotto la barba di Ornello, alla fine Gabbani è riuscito a raccogliere 28 euro.
In promozione del loro film Brutti e cattivi, intervista doppia a Marco D’Amore e Claudio Santamaria.
La puntata si conclude dopo un’esibizione di Gabbani; prima che scorrano i titoli di coda, la Blasi annuncia che dall’1 novembre la puntata settimanale si sposterà dal martedì al mercoledì.