Le immagini che scorrono all’interno della scatola ripercorrono le sue straordinarie imprese sportive – primatista del mondo in carica nei 200 stile libero e primatista in Europa nei 400 metri con un Palmarès di 138 ori – ma anche i suoi momenti bui, le sue paure, le sue gioie, la sua vita più personale e privata. Un dialogo intenso che rivela sia i suoi punti di forza sia le sue fragilità.
Vi anticipiamo alcuni passaggi della lunga chiacchierata con Maurizio Costanzo.
Costanzo: Senta ma è vero che stava sempre a dieta al punto che una sera ha mangiato una scodella di latte e cereali ma poi l’ha rifiutata?… che è successo?
Pellegrini: Eh no… nel senso… c’è stato un periodo della mia vita… in cui ho avuto qualche problemino di natura alimentare…
Costanzo: Un po’ anoressica?
Pellegrini: No, vomitavo
Costanzo: Ah bulimica Pellegrini: sì.. nel senso che è una cosa sfiorata… non è durata per fortuna tanto perché ho cercato subito aiuto… però, insomma, l’ho fatto qualche volta… sì… purtroppo sì…
Costanzo: Nel filmato mi ha colpito il suo rapporto con gli allenatori che lei definisce in maniera stupenda … come Alberto Castagnetti, un secondo padre.
Pellegrini: Io arrivo al 2006 a un Europeo in vasca lunga che avevo una spalla massacrata e non riuscendo neanche a gareggiare nei 200 stile libero, Alberto mi prese proprio per i capelli e mi portò a Verona… da lì, settembre 2006 ho cambiato tutto. E’ stato il periodo che ho tatuato l’araba fenice come animale guida e grazie a lui, sportivamente parlando, sono rinata. Poi… negli anni è nato anche qualcos’altro che purtroppo non è durato molto.
Costanzo: Lei ci pensa ancora?
Pellegrini: […] Queste cose ti portano via il cuore. Diciamo che […] nessuno si aspettava che lui non ce la facesse perché ci avevano detto tutti che era un’ operazione di routine… sempre al cuore però un’ operazione di routine… poi ci sono state delle complicanze e purtroppo non ce l’ha fatta… ci è crollato il mondo addosso, sia umanamente… soprattutto umanamente che però poi ovviamente nei mesi successivi sportivamente perché comunque era il mio mentore e quindi non sapevo veramente a chi affidarmi nel senso che le sicurezze che mi ha dato lui in allenamento poi ho provato a cercarle per tanti anni.
Costanzo: Tutto è cominciato con questa spalla…
Pellegrini: No…diciamo che il primo attacco di panico che ho avuto è stato nel novembre 2008 durante una gara, un meeting italiano, quindi non una gara importante, però avevo appena vinto l’Olimpiade e forse comunque un po’… molte pressioni esterne e comunque anche pressioni che facevo io su me stessa … soprattutto quello … e quindi mi ha scatenato questa cosa che è nata anche per un problema fisico … ho scoperto di essere asmatica quindi sotto sforzo respiro molto meno.