Cominciano i padroni di casa: apre Serena Rossi con un grande successo di Mia Martini: “Almeno tu nell’universo”. Neri Marcorè le dà il cambio con “Io che amo solo te” di Sergio Endrigo. La conduttrice napoletana riparte con “Questo piccolo grande amore” di Baglioni, per poi duettare con il collega sulle note di “Non me lo so spiegare” di Tiziano Ferro. Il pubblico potrà scegliere, tramite Twitter, il brano preferito che verrà poi svelato a fine puntata.
Il primo ospite della serata è Gino Paoli, accompagnato al pianoforte da Danilo Rea. Il cantautore genovese propone “Questa lunga storia d’amore”. Raggiunto dalla Rossi, c’è tempo anche per un secondo brano: “Mi sono innamorato di te”, di cui Paoli fa un breve accenno. Stesso discorso per “Senza fine”. Immancabile anche “Il cielo in una stanza”, che Paoli dedica a Serena Rossi. Chiusura con una canzone in francese, “Les feuilles mortes”.
Dopo il primo stacco pubblicitario, Serena Rossi si mette alla prova con il napoletano, cantando uno dei classici: “I’ te vurria vasà”, brano scritto nel 1900. È Ernesto Assante a tenere le fila del percorso della puntata e a fare da raccordo tra un blocco e l’altro. Arriva Marco Masini che canta “Ci vorrebbe il mare”, ma Marcorè preannuncia che interverrà anche più avanti.
La rassegna musicale prosegue speditamente: stavolta tocca a Mietta riproporre “Minuetto”, brano scritto nel 1973 da Franco Califano e portato al successo da Mia Martini. Neri Marcorè la raggiunge sul palco con la chitarra in mano e propone una sorta di insolito mashup tra “More than words” degli Extreme e “Vattene amore”, brano con cui la cantante tarantina partecipò a Sanremo 1990 con Amedeo Minghi. Spazio ancora per Marcorè, poi, che canta “A te” di Jovanotti.
Primo ospite non musicale della serata: Lino Guanciale, che si trova in un letto al centro della scena. Squilla il telefono e dall’altro capo dell’apparecchio c’è Serena Rossi che canta “Buonasera dottore”, brano portato al successo da Claudia Mori. Poi, scenetta comica con Neri Marcorè nel letto affianco a lui: testo banalotto, salva un po’ le cose l’omaggio a Sandra e Raimondo Vianello. L’attore abruzzese è in studio per pubblicizzare il suo nuovo film, di prossima uscita.
Si torna a Sanremo: nel 1988, Massimo Ranieri vinse con “Perdere l’amore”. A cantarla stasera è Francesco Cicchella, che tra i suoi “cavalli di battaglia” ha proprio l’imitazione del cantante partenopeo. Stasera, però, evita di riproporla.
Neri Marcorè introduce Valerio Mastandrea, anche lui ospite a fini promozionali: insieme a Sabrina Ferilli, sarà protagonista di “The place”, presentato alla mostra del cinema di Venezia. La sua canzone del cuore è “Careless whisper” di George Michael, ma non viene eseguita.
Per cantare “Piove” di Domenico Modugno arriva Renzo Arbore. Interessante l’arrangiamento in chiave swing, con l’artista foggiano che suona la tastiera. Poi, spazio ad un suo nuovo brano: “Esattamente come tu”. Poi, spazio al ricordo di “Indietro tutta” con un filmato in cui il conduttore foggiano scherzava con Troisi: quest’anno la trasmissione festeggerà i 30 anni dalla messa in onda e per l’occasione ci saranno adeguate “celebrazioni”. Chiusura con “Ma dove vanno i marinai”, cantata insieme ai conduttori.
Vestita di viola, ecco Noemi che omaggia Etta James con “I just want to make love to you”.
Tra i brani selezionati per questa serata dedicata alle canzoni d’amore c’è anche spazio per “Nun te reggae più” dell’indimenticato Rino Gaetano. A cantarla è J-Ax: il rapper la attualizza (anzi, stravolge) cambiando le strofe con rimandi ai problemi politici e sociali che affliggono il nostro Paese, citando anche numerosi personaggi del mondo dello spettacolo, tra cui se stesso. Resta da capire il perché di questa scelta e anche il motivo che ha portato ad inserire questo pezzo in una serata focalizzata su altri temi.
Si ritorna sui binari dell’amore con Simona Molinari che canta “Grande, grande, grande”, successo di Mina. Il pezzo fu proposto anche a Milva e ad Orietta Berti, che però rifiutarono. Il brano fu firmato da Tony Renis. Musica contemporanea, finalmente, con “Someone like you” di Adele. Assante, prima di introdurla, precisa: “Diamo spazio ai brani più recenti, perché questa non è una serata nostalgica“. Davvero difficile crederlo: a smentirlo è la filosofia stessa della trasmissione. Si salvano le accurate scelte registiche di Duccio Forzano: sperimentazioni davvero di ottimo livello.
Spazio alla comicità con Max Tortora: al pianoforte l’attore romano, imbeccato da Neri Marcorè, canta noti brani d’amore cambiandone le parole e il senso, rivisitate in chiave ironica. Quest’esercizio di creatività viene chiamato in gergo “centone”. Poi, rapide imitazioni di Fabrizi, Califano e Celentano in “Roma nun fà la stupida stasera”, duettando con Serena Rossi. Intermezzo divertente.
Secondo intervento di Noemi che canta “Bella senz’anima”, pezzo di Riccardo Cocciante. Mietta invece ripropone “I will survive” di Gloria Gaynor.
Fa di nuovo il suo ingresso sul palcoscenico Simona Molinari, stavolta impegnato in “Something”, pezzo dei Beatles del 1969. Tocca adesso ai conduttori, anche se in realtà a presentare sta diventando Assante che lancia i brani e prende il posto della coppia titolare, chiamata ad intrattere. Neri Marcorè canta “She” di Charles Aznavour.
Serena Rossi, che conferma di essere sprecata per un programma non fortunato come Celebration, mostra le sue grandi qualità vocali in un brano non semplice da eseguire come “Ancora” di Eduardo De Crescenzo. Torna Marco Masini con “Just the way you are” di Billy Joel, pezzo rivisitato anche da Barry White.
I Neri per caso riadattano con il loro consueto stile a cappella uno dei brani più noti dei Beatles: “Michelle”. C’è tempo anche per rivedere J-Ax, stavolta impegnato in “Walk this way” dei Run-Dmc. Risultati del sondaggio: il pubblico di Twitter ha eletto “Almeno tu nell’universo” come brano preferito tra quelli proposti a inizio serata.
Con un po’di ritardo, ci si avvia alla chiusura: Neri Marcorè e Serena Rossi cantano insieme “Love me tender”. Ringraziamenti finali tra i conduttori e Assante, con la Rossi particolarmente emozionata.
Finisce qui Celebration, un programma che molto difficilmente verrà riproposto a causa dei bassi ascolti e di una struttura quantomeno claudicante.