Carlo Conti presenta i dodici vip che stasera ricorderanno le canzoni più note della manifestazione canora. Ci saranno due giurie che valuteranno le esibizioni e anche il televoto: dalla loro combinazione verrà decretato il pezzo più bello. Ecco i brani che ascolteremo stasera.
Lo studio in cui si svolge la trasmissione è lo stesso di Tale e Quale Show, terminato lo scorso venerdì con la vittoria di Marco Carta nel torneo. Al posto dello scalone e dell’ascensore c’è la pedana dove si trova il coro dell’Antoniano di Bologna, affiancato ai lati da alcune scalette.
Platinette, Iva Zanicchi, Enrico Brignano, Christian De Sica, Giovanni Allevi e Francesca Fialdini fanno parte della giuria che in studio valuterà i brani proposti dai 12 vip con un voto da 1 a 10. Ogni protagonista potrà votare la sua canzone dopo aver cantato. Comincia la gara: nel 1968 Barbara Ferigo cantava “Quarantaquattro gatti”. Stasera a riproporla è Beppe Fiorello. Nei commenti De Sica mostra di non amare molto il brano: “È un po’ ‘na lagnetta“, dice.
La seconda canzone in gara è “Il coccodrillo come fa?”, proposta nel 1993 dai piccoli Gabriele Patriarca e Carlo Andrea Masciadri. È Arisa a cantarla sul palco.
Si prosegue con Claudia Gerini, che canta “Il caffè della Peppina”: il pezzo venne cantata nel 1971 da Simonetta Gruppioni e Marina D’Amici. Dopo la fine della sua esibizione, Conti ricorda il grande Cino Tortorella, anima dello Zecchino, in un rvm. “Mago Zurlì” è scomparso lo scorso 23 marzo. In collegamento da Bologna c’è la figlia Chiara: con lei i bambini che canteranno domani nella finalissima. I piccoli cantanti faranno anch’essi da giurati per questa serata.
Andrea Nicolai cantava nel 1962 “Fammi crescere i denti davanti”. Questa volta è Patty Pravo ad interpretarla. “Ho scelto questo pezzo perché sono una pazza!“, ammette sorridendo l’ex ragazza del Piper. Ad un terzo della gara, si può tranquillamente dire che la struttura del programma ricalca a grandi linee quella di Tale e Quale Show, con esibizione, voti immediati della giuria (più ampia rispetto al modello) e commenti.
Correva l’anno 1968 e Michele Grandolfo cantava all’Antoniano “Il torero Camomillo” è Chiara Galiazzo. “Era l’unica canzone dello Zecchino d’Oro che non conoscevo, ecco perché l’ho scelta“, dice l’artista veneta. Primo spazio dedicato a Gigi e Ross che leggono i tweet scritti dagli utenti del web.
Siamo a metà gara. Stavolta tocca a Nino Frassica con “Popoff”, cantata per la prima volta nel 1967 da Walter Brugiolo. Esibizione abbastanza confusa: all’attore siciliano scappa più volte da ridere e non si intende moltissimo con il coro dei bambini. Prova “stramba” proprio come il suo stile di comicità. Frassica dà 6 alla sua canzone: gli altri colleghi avevano dato 10 alla propria: anche in questa singolare scelta sta l’unicità dell’ex “bravo presentatore”. Allevi spezza una lancia a suo favore: “Era la canzone più difficile da cantare“, dice.
Il brano più atteso della serata è “Il valzer del moscerino”, del 1968: a cantarla era un piccolissima Cristina D’Avena, che stasera la ripropone a distanza di 49 anni. All’epoca la D’Avena aveva appena 3 anni e mezzo. Carlo Conti mostra alla cantante una chicca ripescata dalle Teche Rai: si tratta di un filmato in cui provava il pezzo con Mariele Ventre, storica direttrice del Coro dell’Antoniano.
“Arriva uno dei più grandi ospiti che si possano avere al giorno d’oggi in tv“: così Carlo Conti dà il benvenuto al dolcissimo Topo Gigio. Il simpatico roditore parlante prende in giro Carlo Conti confondendolo con Calimero per la sua carnagione scura. La prima voce del pupazzo, che debuttò in tv nel 1959 nella trasmissione “Alta fedeltà”, fu addirittura quella di Domenico Modugno. L’ultima apparizione allo Zecchino d’Oro risale a 11 anni fa. Con Conti compie un excursus delle sue ospitate televisive, per poi farsi dare il “bacino della buonanotte” dal conduttore toscano.
Dopo il piacevole intermezzo con Topo Gigio, nuovi aggiornamenti dai social grazie a Gigi e Ross. La sfida tra le canzoni prosegue: stavolta è il momento di “Le tagliatelle di Nonna Pina”. Il pezzo è il più recente tra quelli di stasera: fu cantato nel 2003 da Ottavia Dorrucci. A riproporlo è Laura Chiatti.
Risale al 1959 “Lettera a Pinocchio”, cantata da Giusi Guercilena e Loredana Taccani e portata al successo anni dopo da Johnny Dorelli. Curiosità: del pezzo non si ha un audio originale né tantomeno un video. Ad interpretarla e suonarla al pianoforte questa sera è Marco Masini. Versione davvero molto emozionante e non a caso la giuria è conquistata dall’esibizione del cantante toscano: tutti 10 per il brano. Giovanni Allevi dà commenti tecnici al pezzo, scendendo nel dettaglio: non è la prima volta in questa serata. Questo suscita l’ilarità di Brignano che lo canzona un po’.
Terzultima canzone in gara: “Il pulcino ballerino”, anno 1964. La cantava Viviana Stucchi. Stasera invece a farlo è Bianca Guaccero, che svela come questo brano sia uno tra i preferiti da sua figlia. De Sica: “Della canzone non me ne frega niente, lei (la Guaccero, ndr) me piace da morì!“, dice commentando il suo 10.
Trio per “Il lungo, il corto, il pacioccone”, pezzo cantato da Gianluca Calderari, Leonardo Barsotti e Massimo Colucci nel 1970: a riproporlo sono Massimo Lopez, Tullio Solenghi e Sergio Friscia. Lopez non perde occasione per regalare una brevissima imitazione, adeguata alla serata: Topo Gigio.
Chiusura affidata ad Anna Tatangelo, che canta “Volevo un gatto nero”, proposta per la prima volta nel 1969 da Vincenza Pastorelli. La cantante sorana dedica questa canzone al figlio Andrea, nato dalla relazione con il collega Gigi D’Alessio.
Stando alla classifica dei giurati, in testa c’è Marco Masini con “Lettera a Pinocchio”; i bambini da Bologna invece premiano “Il lungo, il corto e il pacioccone” di Lopez-Solenghi-Friscia. Mentre si aspetta il verdetto del televoto, Christian De Sica canta “Jingle bells”, versione del celeberrimo brano natalizio contenuto nel suo ultimo lavoro discografico: “Merry Christian”.
Carlo Conti rammenta per la seconda volta stasera che De Sica e Brignano saranno nei cinema con “Poveri, ma ricchissimi”. Il conduttore nel contempo ricorda, anche in questo caso per la seconda volta, che il film è diretto da Fausto Brizzi, il regista nell’occhio del ciclone per delle presunte molestie ad alcune ragazze che avrebbe provinato per alcune pellicole. La casa di produzione del film ha interrotto la collaborazione con Brizzi, escludendolo immediatamente dalle attività di promozione collegate alla pellicola, sulla cui locandina il suo nome non appare. Conti invece decide di citare il suo nome: scelta non semplice e da apprezzare.
Arriva il verdetto: vince “Lettera a Pinocchio” di Marco Masini, seconda “Quarantaquattro gatti” di Beppe Fiorello e terza “Popoff” di Nino Frassica. Vittoria strameritata.
Come scrivevamo sopra, si confermano le somiglianze con Tale e Quale Show, inclusa la grafica della classifica e la sua lettura. Insomma, si è ricorso ad un meccanismo consolidato per andare sul sicuro. Scelta condivisibile, ma si poteva almeno introdurre qualcosa di nuovo rispetto al “format-padre”: ad esempio, far presenziare chi, all’epoca, cantò per la prima volta i pezzi ascoltati stasera in gara (D’Avena esclusa, ovviamente). Sarebbe stato piacevole ascoltare i ricordi delle loro esperienze alla kermesse e scoprire qualche curiosità. Questo rappresenta l’unica ombra di una serata sostanzialmente gradevole, in pieno stile contiano.
Termina qui 60 Zecchini d’Oro.