Si inizia con una chicca gustosa: viene trasmessa la sigla originaria di “Indietro tutta”, risalente proprio alla prima puntata dello show andata in onda il 14 dicembre 1987, così come i primi minuti di quello storico primo appuntamento.
La scenografia ricostruisce un’aula magna di una bizzarra università, piena di ragazzi che sono “gli studenti” della Delogu. Un modo, questo, per avvicinare il pubblico più giovane ad un programma che molti ragazzi non conoscono prevalentemente per motivi anagrafici. Vengono lanciati due filmati che altri non sono che delle schede biografiche di Arbore e Frassica, dal gusto molto ironico. Questo fa parte di una lunga anteprima, poi parte la sigla.
Il primo ad entrare in scena è Arbore, con una sorta di frac ed un panciotto verdi indossati proprio nel corso di quell’esperienza di 30 anni fa. Poi arriva Frassica, che come il collega veste una giacca dell’epoca: secondo le idee della Delogu, i due dovranno tenere una sorta di “lectio magistralis” agli studenti. In studio ci sono dei cimeli di quel periodo: la ruota che si girava ad inizio puntata, un vestito di una “ragazza coccodè” e molte giacche indossate da Frassica. Si sta rischiando però l’effetto “nostalgia”, o meglio “commemorazione”, per non dirla con le parole di Nino Frassica.
I “relatori” si siedono dietro la cattedra e cominciano a “dialogare” in modo finto con dei politici (Prodi e il presidente della Repubblica Mattarella), di cui vengono mandati in onda delle dichiarazioni che sembrano essere collegate al discorso dei due. Frassica si è preparato “l’ode” al programma visto il titolo del format-revival e così la declama. Giochi di parole continui, con un affiatamento tra lui e Arbore che non risente affatto dei 30 anni trascorsi. Divertimento assoluto.
Cominciano le domande degli studenti. Uno di loro chiede il perché del titolo, ma Frassica e Arbore rispondono ovviamente in modo scherzoso. “Facevamo satira della tv commerciale di allora, che impazzava e ancora sta impazzando“, dice il conduttore foggiano. Tra una domanda e l’altra, vengono mandati in onda filmati d’epoca per ripercorrere la storia del programma.
L’alternanza rvm/domande fa capire concretamente il perché del grande successo della trasmissione, ma al contempo rallenta il ritmo della serata. A rialzarlo ci pensano gli scambi di battute tra i due che regalano momenti spassosi di spettacolo: Arbore e Frassica riescono così a salvarsi dall’effetto nostalgia.
Grande applauso per ricordare Massimo Troisi, anche lui ospite in una puntata in cui fu sottoposto all’“identichièquiz”: in quell’occasione venne fatto comicamente confondere con l’attore Rossano Brazzi. Un momento che è da annoverare tra quelli più divertenti in assoluto della breve storia della trasmissione. “Tutto regolarmente improvvisato“, dice Renzo Arbore. “Sembravamo il gatto, la volpe e Pinocchio“, aggiunge Frassica.
Sulla sigla, “La vita è tutto un quiz”: “Mettemmo della retorica fascista in questa canzone facendoci satira“, dice Arbore. Dopo più di un’ora di diretta e di intervista ai due principali protagonisti dello show, ecco Paolo Guzzanti. Il giornalista veste i panni del “magnifico rettore” della stramba università in cui è ambientato lo show. I tre scherzano fra loro e la Delogu osserva divertito: poi Arbore lancia un surreale filmato in cui Trump e Hillary Clinton, ovviamente doppiati, parlano di cucina in dialetto pugliese.
La conduttrice chiede a Frassica e Arbore la scelta di inventarsi uno sponsor, il famosissimo “Cacao meravigliao”. “Non volevamo gli sponsor che ci erano stati offerti“, risponde Arbore ad una ragazza. Non tutti sanno che il famoso motivetto fu cantato da una giovanissima Paola Cortellesi. Guzzanti saluta perchè “ha un consiglio di facoltà”: onestamente, la sua presenza non è stata incisiva. L’approfondimento sullo sponsor prosegue decrivendo i diversi effetti provocati dal presunto cacao, da cui i due conduttori facevano scaturire sketch comici assolutamente originali.
Nel corso delle puntate di “Indietro tutta”, oltre alle sue doti di conduttore volutamente stralunato, Nino Frassica mostrò di avere anche buone capacità di ballerino. E così viene mostrato qualche filmato sull’argomento.
“Abbiamo fatto un po’di satira politica dell’epoca“, ricorda Arbore. “Non c’era quel clima così acceso come oggi“, aggiunge. “Noi facemmo una registrazione su una lite tra De Mita e Craxi“: ciò sempre attraverso il montaggio di interventi dei due leader politici che ben si potevano prestare al confezionamento di una gag, “moderata” dallo stesso Arbore.
Il film dei ricordi continua, peccato però per l’assenza (almeno fino a questo momento) di qualche membro del cast che poteva aggiungersi alla “lezione universitaria” e raccontare la sua esperienza nel programma. La formula soffre un po’ alla distanza: per com’è stato strutturata, la durata della trasmissione (dovrebbe concludersi attorno alle 00.30) sembra risultare un po’ eccessiva.
Mentre Arbore ricorda lo sketch “Volante 1 a Volante 2”, che rende comicamente protagonisti due volanti della Polizia, Nino Frassica ricorda che dal prossimo 11 gennaio partirà l’undicesima serie di “Don Matteo”, fiction in cui l’attore siciliano interpreta il ruolo del maresciallo Cecchini.
Ad “Indietro tutta” ci fu spazio, in quella memorabile annata, anche per lanciare Michele Foresta, alias Mago Forest. Anche 30 anni fa interpretava un maldestro mago. Poco dopo, collegamento con lo stesso Forest, che da Milano vuole far scomparire il Duomo. Si spezza dunque, solo dopo quasi tre ore di diretta, la liturgia della serata fatta finora soltanto da video dell’epoca, testimonianze dei due storici conduttori e domande dei ragazzi in studio. Meglio tardi che mai, ma questa scelta avrebbe dovuto essere compiuta prima e ripetuta più volte nel corso della serata.
“Degli ascolti non ci importava niente, a noi interessava che la gente si amasse: si chiamava indice di gradimento e non esiste più, hanno paura di riproporlo“, dice Renzo Arbore. “In quell’anno fummo il terzo programma più visto in assoluto“, continua l’artista foggiano. Ad “Indietro tutta” ci si prendeva beffe anche del temuto Auditel: nonostante la canzonatura, il format superò anche il 50% di share nell’ultima puntata.
Chiusura in musica con “Vengo dopo il tiggì”, sigla di chiusura della fortunata trasmissione. “Indietro tutta 30 e l’ode” tornerà mercoledì 20 dicembre con la seconda ed ultima puntata.
Impedite al pubblico di far domande! Patetici!