La Mistery Box è a dir poco singolare: con gli ingredienti trovati -tra cui agnello, cozze, zucca, patate e spinaci- gli aspiranti chef dovranno cucinare un cibo che possa andare bene sia per un umano che per un cane. Insomma, gli avanzi nella ciotola.
Cannavacciuolo spiega che per i cani non bisogna salare, mentre Bastianich che le cozze sono gli unici molluschi che i cani possono mangiare.
Per procedere all’assaggio, i giudici si avvalgono dell’ aiuto di quattro cani: saranno loro ad assaggiare il contenuto della ciotola. Vengono chiamati all’assaggio Antonino, Denise e Giovanna, che ha saputo valorizzare le cozze più di tutti.
Vince la sfida della Mistery Box proprio Giovanna: la donna ha l’occasione di conoscere Valerio, vincitore della passata edizione. In dispensa infatti, il giovanissimo cuoco le racconta tre delle ricette contenute nel suo libro: Giovanna potrà scegliere il piatto per sé e quello per gli avversari.
A differenza di Giovanna, gli altri concorrenti non hanno a disposizione le spiegazioni di Valerio: possono però fargli una domanda durante la prova. Via alla prova, un’ora di tempo a disposizione.
Le ricette consistono in un elaborato risotto con lisca, cappelletti ripieni di granchio e anatra con vongole e mirtilli. Secondo i giudici la difficoltà maggiore sta proprio nell’anatra, la cui cottura è molto delicata.
I giudici procedono all’assaggio: Giovanna se la cava, ma considerando il vantaggio che aveva, doveva fare meglio. A Rocco Bastinaich dice che ha cucinato di m***a.
La strategia di Giovanna per mettere in difficoltà gli avversari non funziona. Manuela e Marianna sono le migliori: entrambe avevano l’anatra, formeranno le due brigate in esterna.
I peggiori sono invece Stefano, Alberto e Rocco, tutti con il risotto. Esce Stefano: il ragazzo deve togliersi il grembiule.
Ci spostiamo a nord del Circolo Polare Artico: siamo alle isole Lofoten, in Norvegia. Ad attendere i 17 cuochi amatoriali, una prova di resistenza anche fisica.
Marianna e Manuela scelgono i membri della propria brigate, scoprendo poi di dover togliere il grembiule: infatti non cucineranno, sono salve. È dunque il momento di “fare la spesa”: i concorrenti parteciperanno a una battuta di pesca a bordo delle imbarcazioni dei pescatori locali. Stavolta le brigate sono tre.
Un’esperienza unica nel mare della Norvegia, in cui imparare come lavorano i pescatori dei villaggi. Una volta a bordo, viene avvistata pure una balena.
Con il pescato, gli aspiranti chef dovranno preparare un tipico piatto del posto: una zuppa con pesce e verdure. Per realizzare il piatto, hanno solo un’ora di tempo: alle sette in punto arriveranno dei pescatori per mangiare. Non solo: non hanno alcuna indicazione, se non l’assaggio.
Il freddo e la stanchezza si fanno sentire: quando i concorrenti iniziano a cucinare, sono già provati dalla giornata.
Dover decidere le quantità di ingredienti per un piatto che non si conosce, si rivela un problema di una certa rilevanza. Come se non bastasse, nella brigata blu l’ex pilota Italo non ascolta le indicazioni del capitano.
All’ora di cena, i pescatori sembrano apprezzare molto la zuppa della brigata gialla. Una brigata invece, ha compiuto un grave errore: il sale, e il motivo è Italo, cioè colui che aveva ecceduto con il curry nell’esterna della scorsa settimana .
Per la brigata blu però non è finita: ci sarà un’altra prova. I blu e i gialli scelgono quali membri della brigata vogliono avere in squadra: la persona che non viene scelta da nessuno è Italo, perciò andrà al Pressure Test insieme alla brigata perdente nella prossima manche.
Dopo aver preparato la cena ai pescatori, ora spetta alle loro mogli: per loro le tipiche tortine di pesce accompagnate da una salsa, con contorno di patate e carote.
Le mogli dei pescatori preferiscono senza dubbio il lavoro della brigata rossa: al Pressure Test va la brigata gialla.
All’estremo nord il sole non tramonta: così, siccome è ancora giorno, il Pressure Test si svolge senza pause. Sono le dieci di sera, i concorrenti sono in piedi dal mattino presto.
Per il Pressure Test i concorrenti dovranno sfilettare il maggior numero di stoccafissi in 20 minuti.
Si salvano Italo, Oayda, Alberto e Simone. Giovanna, Ludovica, Davide e Michele sono ancora in ballo: lo stoccafisso sfilettato verrà usato per un realizzare un piatto creativo in 40 minuti. Giovanna vuole mollare, dice di non farcela: Barbieri la incoraggia, affinché un domani non se ne penta.
Non è solo la stanchezza a mettere a dura prova i concorrenti: il freddo gela le mani.
A lasciare MasterChef è Michele, rientrato in gara la scorsa settimana.
La puntata si conclude qui, il cooking show di Sky torna giovedì prossimo.