Seguite con noi la diretta.
Si comincia. Manuel Agnelli fa il suo ingresso in studio in grande stile: giacca, microfono in mano e la canzone di esordio di questa nuova puntata.
Le radici sono importanti, e lo sa benissimo Ben Harper, Agnelli così presenta in studio il grande ospite internazionale di quest’oggi: Ben Harper, bluesman e interprete afro americano, accompagnato alla fisarmonica da Charlie Musselwhite.
Agnelli riprende le redini del programma dopo la bellissima esibizione del duo blues americano, passando all’intervista di Emidio Clementi, frontman dei Massimo Volume.
I due parlano in maniera trasognante della Bologna della seconda metà degli anni ’80, vera e propria Seattle italiana e polo indipendente e culturale.
Nella scena bolognese dovevi essere diverso, dice Emidio Clementi, abbiamo fatto un bel po’ di danni.
I due presentano assieme Vasco Brondi, leader e frontman del gruppo indipendente Le luci della centrale elettrica.
La puntata di oggi, rispetto alla precedente, ha un ritmo più incalzante e armonico. Il susseguirsi dei più grandi interpreti della musica indipendente italiana, vale il prezzo del biglietto. Agnelli sta riuscendo nell’impresa a dir poco ardua di dar voce e corpo a tutti quegli autori e gruppi lontani dalle major discografiche.
La musica per me è una Dea Kalì, dice Agnelli a Vasco Brondi, vuole sempre più sangue. Vasco Brondi controbatte dicendo, bisognerebbe essere sempre schiavi della propria arte.
E’ arrivato il momento più aspettato di questa seconda puntata: Paolo Bonolis fa la sua comparsa in maschera, letteralmente.
Paolo Bonolis intrattiene il pubblico fornendo al programma un po’ di dovuta leggerezza. Lei è cult, io son Pop, dice Bonolis ad Agnelli. Il conduttore Mediaset si sta rivelando incredibilmente critico, rispetto alla televisione che lui stesso propone al pubblico.
Bisogna liberarsi dalla vecchia idea che cultura e intrattenimento non siano compatibili, chiosa Bonolis parlando con Agnelli.
Per quanto le cose che dice siano oltremodo condivisibili, è strano che a dispensare tutte queste critiche alla televisione italiana sia uno dei personaggi che l’ha più abbrutita con programmi quali Ciao Darwin.
Cosa vorrebbe che venisse scritto sulla sua tomba? Chiede Agnelli a Bonolis, Non ho mai twittato, risponde a bruciapelo il conduttore Mediaset.
Bonolis saluta lo studio, mentre Agnelli si avvia a suonare assieme a Ben Harper e Charlie Musselwhite.
Agnelli intervista il duo bluesman Musselwhite & Harper, in uno dei momenti più coinvolgenti del programma.
Dopo una bellissima intervista all’insegna dei ricordi di Charles Musselwhite, leggenda vivente del blues internazionale, il microfono passa a Emidio Clementi che canta La Sera, un altro di quei pezzi mai sentiti in televisione.
Si passa alle Parole della serata, momento in cui Agnelli associa cinque-sei parole scritte in grassetto su cartelloni da trasporto che ripetono i concetti base della puntata in corso. La parola su cui si sofferma maggiormente quest’oggi è identità. Grazie ad autori come Nick Drake molta musica pop oggi non sarebbe esistita, chiosa Agnelli cantando un poi un brano del defunto cantautore statunitense Nick Drake.
Il programma finisce e Manuel Agnelli merita un grande applauso per tutto quello che è riuscito a fare quest’oggi. Gli ospiti son stati di primissimo livello e la musica ancor migliore. Finalmente l’Italia ha un programma che mette l’arte al centro dell’intrattenimento. Non c’è altro da aggiungere.
L’appuntamento è alla prossima settimana in seconda serata, sempre su RaiTre.