Prima dell’avvio della gara, i quattro finalisti cantano insieme Your song di Elton John. Le prove cui saranno sottoposti i ragazzi per scoprire il vincitore saranno molteplici. Si comincia con Luna Farina. La ragazza duetta con Giusy Ferreri in Volevo te e Partiti adesso. La ragazza non incide molto nelle parti basse dei pezzi, buona nel complesso l’intesa con la cantante siciliana. Tanti 9 per lei dall’Academy, manca il 10.
Iniziano gli sfottò tra Mara Maionchi e Iva Zanicchi, leit motiv di queste cinque puntate: i loro simpatici battibecchi hanno dato pepe al programma.
Raffaele Renda canta insieme a Michele Bravi: il duetto è sulle note de Il diario degli errori, pezzo presentato dal cantante lo scorso anno al Festival di Sanremo. Il ragazzo è chiamato ad interpretare un brano diverso da quelli che finora ha proposto e riesce a cavarsela bene. L’Academy è convinta: tre 10 per lui.
Tocca adesso a Leonardo De Andreis: il ragazzo dalla voce black canta Frida (Mai, mai, mai) insieme ai The Kolors, freschi di partecipazione all’ultima edizione del Festival di Sanremo. Canzone non proprio adatta alle capacità del ragazzo: nelle parti in comune Stash lo sovrasta, in quelle da singolo non è grintoso come richiederebbe il pezzo. La scelta di assegnargli questo brano, quindi, rischia di essere penalizzante. L’Academy comunque apprezza, la sua pagella è ricca di 8.
Quarto ed ultimo duetto quello tra Elena Manuele e Gino Paoli. I due cantano Il cielo in una stanza e Una lunga storia d’amore. La ragazza regge abbastanza bene il confronto con un mostro sacro della musica italiana, qualche leggera sbavatura dovuta ad un eccesso di sussurri in alcuni passaggi.
La ragazza aveva alcuni problemi in cuffia: non sentiva la sua voce, come sospettato da Marco Masini. Questo finisce per penalizzare la sua esibizione. Elena Manuele incassa, comunque, anche i complimenti di Gino Paoli e si commuove. Secondo lui l’alta qualità dell’interpretazione della ragazza non è stata intaccata dalle difficoltà tecniche, nonostante i pareri contrari di Mara Maionchi e dello stesso Masini. “Avete davanti a voi un’interprete, non una cantante“, dice Paoli.
Ecco arrivare qualcuno che di Festival è un esperto: Pippo Baudo. Il conduttore siciliano ringrazia pubblicamente Claudio Baglioni per l’invito all’Ariston e regala un bel mazzo di fiori ad Antonella Clerici. A lui spetta decidere, per ogni concorrente, un brano da cantare su una rosa di 30 pezzi.
Baudo assegna a Raffaele Renda L’immensità di Don Backy. Bello l’arrangiamento preparato per lui, che fa valere la sua voce squillante nelle parti più alte del pezzo. Voti mediamente alti per lui, che incassa un 10 da Rocco Hunt.
La seconda esibizione singola di Elena Manuele. La ragazza è ancora turbata per la prova con Gino Paoli, e sia la Maionchi che Masini la rincuorano per aver cantato in una tonalità non facile. Baudo le assegna L’essenziale di Marco Mengoni, vincitrice di Sanremo 2013. Inizia un po’ intimidita, poi è più convinta nella seconda parte del brano. Quasi un plebiscito di 10: ben 6 per lei. Le difficoltà dell’esibizione precedente sembrano averla avvantaggiata, quindi, in questa seconda performance.
Pippo Baudo decide di affidare a Leonardo De Andreis l’esecuzione di un brano del 1966 di Adriano Celentano: Il ragazzo della via Gluck. Il brano ben si sposa con le caratteristiche vocali del ragazzo. Quasi tutta l’Academy gli assegna 8, un 9 da Baiguini (che svela di vivere proprio a via Gluck a Milano) e un 10 dai Ricchi e Poveri. Nuovo appunto di Masini all’orchestra e al direttore: secondo lui bisognava accordare a dovere gli archi, perché probabilmente ha creato problemi di intonazione al ragazzo. “Lo facciamo ad ogni stacco pubblicitario“, ribatte il direttore.
Si torna indietro al 1958 per Luna Farina: la ragazza italo-tedesca canta Nel blu dipinto di blu di Domenico Modugno. Molto divertente l’arrangiamento in chiave jazz con la Farina che non è chiamata ad eccessivi sforzi vocali andando bene anche nelle note basse. Tre 10 per lei.
Nella terza fase della gara i ragazzi si esibiranno sulle note del musical Jesus Christ Superstar: questa sera in studio c’è Ted Needley, che interpretava Gesù. L’attore annuncia che il vincitore del programma sarà invitato a prendere parte alla rappresentazione del musical il prossimo 14 agosto all’Arena di Verona. L’Academy si esprime e tra i 4 i migliori sono Elena Manuele (più convincente nell’interpretazione) e Raffaele Renda.
Chiuso il televoto, due concorrenti saranno eliminati. Si classifica al quarto posto Luna Farina, terzo per Leonardo De Andreis.
Come ampiamente prevedibile vista il percorso effettuato in queste cinque puntate, a giocarsi la vittoria saranno Raffaele Renda e Elena Manuele.
L’ultima prova è un vero e proprio duetto tra i due finalisti: Renda e la Manuele cantano insieme Mentre tutto scorre dei Negramaro. L’esibizione viene subito stoppata dalla ragazza perché non è sicura della tonalità. Anche all’attacco della seconda prova la ragazza comunque esita, per poi riprendersi successivamente. Renda invece sembra molto a suo agio.
Attesi come ospiti internazionali della serata, ecco gli Europe: la band svedese ripropone il suo più grande successo, The final countdown. Esibizione scatenata.
“Scoppia la pace” tra Masini e il direttore d’orchestra, Diego Basso: “Il maestro Diego Basso è stato un grande. Io sono stato uno st****o perché ho corretto ogni piccola cosa, complimenti a tutti i ragazzi“, dice il cantautore toscano. Scelta diplomatica o sincera? Non lo sapremo mai.
Dopo i ringraziamenti di rito da parte di Academy e conduttrice, è arrivato il momento di decretare il vincitore. Ad aggiudicarsi la prima edizione di Sanremo Young è Elena Manuele. La 15enne siciliana incassa il 60% dal televoto contro il 39% di Renda: per il premio in oro uguale che è una riproduzione fedele di quello assegnato tradizionalmente al vincitore del Festival.
Termina qui la prima edizione di Sanremo Young.