A causa di un problema tecnico, si va in pubblicità subito dopo la sigla iniziale. I conduttori salutano il pubblico e si presentano alle 21.32.
Si comincia con uno scherzo al dee jay Ringo: “Papà sono incinta di uno sconosciuto”. Con la complicità dell’ex compagna Elenoire Casalegno e della figlia Swami, ancora nemmeno 18enne, a Ringo viene fatto credere che la ragazza sia incinta.
A instillare il dubbio, la Casalegno con una telefonata. Ma quando la incontra, Ringo non riesce a chiedere a Swami se abbia problemi di cuore.
Due mesi dopo, la Casalegno riprende l’argomento: ha trovato dei messaggi compromettenti nel telefono della figlia. Stavolta però, il padre riesce a chiedere a Swami se sia fidanzata: gli viene detto che si chiama Francesco, che ha 21 anni, che studia economia aziendale.
Passano altre due settimane: la Casalegno va direttamente in radio da Ringo, visto che la figlia non le risponde al telefono da due ore. Ha saputo che Swami ha mentito: Francesco ha una trentina d’anni. Non solo: ha scoperto che la ragazza ha detto di uscire con la sua migliore amica, invece è con lui.
I due incontrano la madre di Francesco, la signora Carmela, scoprendo che potrebbe avere l’età di una nonna. La donna rivela che Francesco fa il bidello, ma aggiunge pure una massima di antica saggezza: “con il bidello, l’amore è più bello”. A questo punto, vanno tutti insieme a casa di Francesco: quando entra in casa, rivela di avere 40 anni.
C’è di più: arriva la rivelazione scioccante, cioè che lui e Swami regaleranno un “marmocchietto”, possibilmente maschietto.
La faccenda può persino peggiorare: citofona l’ex moglie di Francesco, dato che ha dimenticato di pagare gli alimenti al figlio che hanno in comune.
Anziché mostrare il test di gravidanza però, Swami svela subito che si tratta di uno scherzo: l’espressione di Ringo è talmente scioccata, che teme possa sentirsi male.
Si prosegue con Nina: Il rispetto della legge a volte è crudele. La iena è tornata a trovare Mariano e Filippa, la coppia che sognava di rimanere in casa propria senza doversene andare, come stabilito dalla legge in seguito alle cause contro la nipote. I due, malati e a letto, ricevono la “visita” dei poliziotti: vista la condizione di salute, ottengono una proroga.
Intanto il Tribunale ha assegnato un tutore, nonostante Mariano e Filippa abbiano due figlie che si prendono cura di loro: questo per far sì che venga trovata loro una sistemazione alternativa.
La Palmieri tenta di parlare con il genero di Mariano, Pino: inutile, l’uomo è aggressivo, minaccia di essere stato infangato. Lui e la moglie danno il tormento alla famiglia di Mariano: urlano nel corridoio, scandiscono rintocchi come a un funerale, non accettano la proposta di un affitto da 400 euro. Eppure abitano in una villa.
Pino chiama i carabinieri.
Al rientro in studio, i conduttori accolgono Cristina Chiabotto: l’ex iena è in promozione per il programma con Davide Scabin.
Tocca ora a Luigi Pelazza: Aspetta il marito rapito da 28 anni. Quasi 30 anni fa, vicino Velletri, Marisa attende invano il ritorno del marito Davide Cervia da lavoro: la vicenda viene archiviata come allontanamento volontario da casa, addirittura una fuga extraconiugale. Ma il vicino di casa, Mario, giura di averlo visto urlare in un’auto verdina mentre urlava chiedendo aiuto: la testimonianza viene confermata da un’altra persona, l’autista di un pulmino.
Nonostante le testimonianze, i carabinieri non approfondiscono. Marisa indaga sul passato del marito, e scopre che prima del matrimonio, era un’esperto in tecnologia militare: la donna sapeva solo che il marito aveva fatto parte della Marina, non della specificità professionale né della sua importanza strategica in campo bellico. Il sospetto è che, suo malgrado, Davide sia stato coinvolto nella Guerra del Golfo.
La sentenza di condanna riconosce alla famiglia un risarcimento quantificato in 5milioni di euro da parte del Ministero della Difesa: la famiglia ha rinunciato.
Pelazza insegue il Ministro Pinotti, la quale accusa di strumentalizzazione per costruire un servizio giornalistico. Di fatto, Marisa non sa ancora che fine abbia fatto Davide.
Veronica Ruggeri torna sul caso del piccolo Giosuè: La mamma che ha perso il suo bambino. Ex giocatrice di pallamano, Gina è venuta in Italia dal Senegal: vedendo il servizio, viene riconosciuta da un’ex compagna di squadra, anche lei residente in Italia. Les, questo il nome, contatta la Ruggeri: insieme a un’altra amica del tema di pallamano, si reca nell’appartamento dove Gina è tornata a vivere.
Le due citofonano: Gina propone un appuntamento per le 16.30, ma non si presenta. Poco dopo scende il proprietario di casa per allontanare eventuali visitatori; nel frattempo Gina è salita sul tetto e, urlando disperata, minaccia di buttarsi.
Convinta a scendere, Gina accetta di vedere le sue ex compagne di squadra. La Ruggeri le spiega che può stare bene, che può ritrovare se stessa e prendersi cura del piccolo Giosuè una volta guarita. E la donna, per amore del bimbo, stavolta decide di farsi aiutare: torna a casa, si cambia ed entra in comunità.
Roberta Rei si occupa delle popolazioni colpite dal sisma del 30 ottobre 2016: Lo Stato si accanisce sui terremotati. Spendendo i propri soldi, alcuni cittadini hanno acquistato delle casette mobili: una soluzione temporanea, per vivere dignitosamente in attesa che la loro casa venisse ricostruita. Per la legge però, le casette risultano abusive: il paradosso è che se fossero state case effettive, magari sarebbero state condonate.
1200 le famiglie coinvolte: considerate abusive queste sistemazioni, non viene più erogato il gas. Le persone, appoggiate dai sindaci dei loro paesi, sottolineano che se non si fossero arrangiate, andando in albergo sarebbero costate denaro allo Stato.
Raggiunta dalla Rei, la De Micheli sostiene che la gente ha avuto due mesi per mettersi in regola. All’obiezione che le casette sono mobili, dunque si possono spostare, ma che soprattutto si comprano con dimensioni prestabilite, la De Micheli non fa che ripetere che occorre mettersi in regola.
Ecco quindi l’esperimento di Nic Bello: L’unica vera in un reality di sosia, accusata di essere finta. Protagonista Asia Valente, influencer nel web: una ragazza che farebbe di tutto pur di diventare famosa .
Si tratta di un esperimento in stile Black Mirror, la serie: l’obiettivo è dimostrare quanto la fame di successo possa accecare chi lo insegue. Asia Valente viene coinvolta in un finto reality, intitolato Il Loft: siamo in un appartamento in zona Brera, a Milano, per una trasmissione destinata al web.
Come concorrenti vengono chiamati dei sosia ufficiali di personaggi famosi: Orietta Berti, Giovanni Ciacci, Costantino, Gianluca Vacchi, Mister Bean.
Viene creata una tipica dinamica da reality: un autore avvisa che qualcuno ha violato il regolamento, invitando i concorrenti a nominare il responsabile. Asia viene accusata di non essere chi dice di essere: la produzione le chiede di mettere per iscritto che non è interessata alla fama. La ragazza è in lacrime.
Solo quando esce dal reality, le viene svelato che era tutto finto.
Adesso Giulio Golia, da Medellin: I bambini salvati dalle miniere di carbone. L’inviato documenta il lavoro nelle miniere colombiane: 30 centesimi all’ora, e una fatica tale da dover assumere coca o marijuana. Fino a 80metri di profondità, in ogni carrello ci sono 500 chili di carbone .
Golia si fa “aiutare” da Ana Sofia, una bambina che sogna di diventare giornalista. A preservare l’infanzia dei bimbi, la missione salesiana: è grazie ai missionari che i bambini vengono preservati dalla miniere, in un luogo dove l’assenza di istituzioni sociali costringe i più piccoli a guadagnare.
Il prossimo è Gaetano Pecoraro, da Biancavilla: Una città che uccide i suoi abitanti. al centro del servizio, la cava di Montecalvario: una zona a ridosso delle case, le cui polveri contaminano terreni e persone.
Già nel ’98 il sindaco allertava la cittadinanza sul rischio amianto: all’inizio, la gente etichettava gli avvertimenti come allarmismo. Tuttora Pecoraro dimostra che le persone non prendono precauzioni: “Ormai ci siamo abituati. Quando deve succedere, succede”, gli dice un operaio che lavora senza nemmeno la precauzione di una mascherina.
Ma i decessi in città sono tanti: la morte avviene per soffocamento. I malati di Biancavilla si riconoscono già dalle lastre, come spiega un dottore.
Di fatto gli edifici sono tutti contaminati dalle fibre nocive. Le case dovrebbero essere esse tutte in sicurezza, ma non tutti possono permettersi una spesa simile: chi ha potuto, se n’è andato.
Il sindaco sostiene che sarebbe servito un intervento dello Stato, dato che Biancavilla non dispone di fondi sufficienti alla bonifica.
Dalla Sicilia, Ismaele La Vardera: I Riina non vogliono pagare le tasse. Oggi a Corleone, come in una puntata di C’è Posta Per Te, il postino La Vardera recapita la posta alla signora Bagarella: la tassa sui rifiuti. L’ altra destinataria è Lucia Riina, figlia del boss mafioso: entrambe si dichiarano nullatenenti, a dispetto dei capitali accumulati da Totò Riina.
A differenza loro, a testimonianza dell’aria che cambia, i Provenzano si sono messi in regola: hanno infatti chiesto al Comune di rateizzare.
A pochi minuti alla mezzanotte, la replica di un vecchio servizio di Roberta Rei sull’incidente in cui è stato coinvolto Sergio Salvagno.
Vista la recente condanna a 3 anni e otto mesi di don Peschiulli, rivediamo il servizio che Giulio Golia aveva girato su di lui: Il prete pomicione.
Sempre in replica, Nadia Toffa: Psicofarmaci per dimagrire, ma siamo matti?
In conclusone di puntata, una sfida ai fornelli tra Ilary Blasi e Cristina Chiabotto. Le Iene Show tornano domenica.