“Voglio un figlio da Stromae, mi piacerebbe un figlio di colore” è una delle sue prime risposte. “Da bambina ero molto timida -racconta- crescendo lo sono diventata ancora di più. L’unica differenza è che ora riesco a mascherare la mia timidezza. Da piccola immaginavo come potesse essere la mia vita futura e penso proprio di non essere cambiata nel carattere.
{module Google ads}
La timidezza la considero una dote, è una forma di rispetto che non va più di moda: non esistono più persone che per rispetto non ti guardano negli occhi. Io invece penso che la timidezza sia una forma di saggezza”.
Tea ricorda gli inizi da fotografa: “Ho cominciato a fare foto perchè non avevo niente da fare. Non ho intenzione di abbandonare la passione per la fotografia, mi ha aiutato a capire molte cose all’inizio della mia carriera e mi ha insegnato ad osservare gli altri. L’osservazione è una caratteristica fondamentale nella mia vita. Quando incontro una persona mi piace immaginare cosa ha fatto, che vita ha avuto, da dove viene. Il mio carpe diem è cogliere l’attimo di parlare con le persone. Come diceva Pirandello, siamo il frutto delle persone che abbiamo incontrato nella nostra vita“.
Ma ora si trova ad essere una delle nuove protagoniste del cinema italiano. La sua interpretazione di 1992 ha diviso la critica e spiazzato il pubblico e lei, per difendersi, ha piazzato un ironico video su facebook in cui ha risposto a chi ha stroncato la sua dizione “sbiascicata”: “Fatico a difendermi dalle accuse-dice- L’arma migliore è il sorriso e l’ironia. Bisogna pensare che spesso le persone che ti accusano non sono serie. Quindi, meglio rispondere con una battuta. Possibilmente pungente”. E anche con i giovani giurati, difende la serie tv rispondendo per le rime a un ragazzo che la definisce una soap opera: “Non ti lascio dire che è una soap opera senza dirti che non sono per niente d’accordo”.
Tra i suoi sogni impossibili c’è quello di conoscere Marlon Brando e anche Einstein. “Perchè mi piace la fisica quantistica“, spiega. “Quanto a Brando -dice- aver lavorato con Bertolucci mi ha portato a vedere i suoi film e ad amarlo: sento dentro la forza delle sue interpretazione e del suo sguardo, anche se a volte me la dimentico, ma di continuo ripeto a me stessa ‘posso essere Brando'”.
Tea parla a lungo del suo maestro Bernardo Bertolucci che l’ha lanciata in “Io e te”: “Per me è tuttora un padre spirituale -dice- Ci sentiamo, è una persona fantastica e ironica”. La bellezza aiuta? “Da piccola era grassa, tipo Tiziano Ferro -dice- e ora non sempre mi sento bella. Ma non importa: quello che è importante è credere sempre, sempre nei vostri sogni. Non smettete mai di farlo”. La chiusura è ancora sulla musica: “A parte Stromae -dice- amo molte canzoni: quella della mia vita è “Le temps de l’amour” di Francoise Hardy”.