Per fortuna c’è la musica che fa da filo conduttore in questa Europa sfilacciata. Un evento fatto davvero bene, con prestazioni di alto livello, e gli ascolti sono secondi solo alla Coppa del mondo di calcio. Questo dà forza all’idea che l’Europa nella musica potrebbe prendere esempio dagli Stati Uniti e dal Canada: unirsi per lo showbusiness paga.
Portogallo – Cláudia Pascoal e Isaura, “O jardim”
La delicatezza della lingua porteghese ti accarezza cuore e viso, ti corteggia e consola. Claudia ha una voce quasi trattenuta, come da una commozione continua che ti porta a tirare fuori quello che hai dentro. Un pezzo pop, ma con dei tocchi di bossanova e canzone popolare portoghese, un brano che chiamarlo delicato è un eufemismo.
Danimarca – Rasmussen, “Higher ground”
Il vichingo viene dai monti, circondato dalle battaglie, gli oceani e le lontane case che cantano la nostra vittoria o sconfitta. Voce metal, un pezzo ballad e orchestrale, poi il conflitto è pronto, il vento soffia sul palco e scende la finta neve. Le navi sono bloccate in questo eterno gelo.
Paesi Bassi – Waylone, “Outlaw in ’em”
I Waylone portano il vecchio e caro country rock americano, scuotono il palco con un po’ di vecchio, sporco e scanzonato rock. Vestiti come le rock band del passato cercano di imitare i Guns ‘n’ Roses e non sfigurano anzi rimangono accattivanti come suono ed immagine.
Irlanda – Ryan O’Shaughnessy, “Together”
L’amore dei teenagers, gli spazi sconfinati, le estati che ritornano. Ryan è un altro menstrello Irlandesi dei nostri tempi, che come il ragazzo della porta accanto ti riassume la vita in una splendida canzone, per fermare il momento e toccarti dentro.
Regno Unito – SuRie, “Storm”
SuRie: un talento innato, fisico da ginnasta, tiene il palco come Lady Gaga, ed ha una voce precisa accattivante e con una solennità quasi da cerimonia. E’ completamente immersa nella sua esibizione. Storm è un pezzo da un’energia incredibile e lei lo esalta al massimo.
Cipro – Eleni Foureira, “Fuego”
Porta l’energia, il furore sul palco. Eleni è scatenatissima, vestita come una pantera infuocata. Molto pop il suo brano, un possibile tormentone, con un ritornello giusto per un festival in spiaggia o un villaggio vacanze, orecchiabile e attuale. E’ una Beyonce del mediterraneo formato tascabile.
Bulgaria – Equinox, “Bones”
Gli Equinox sono un quintetto vocale composto appositamente per partecipare all’Eurovision. Si mescolano perfettamente tra loro, sembrano una voce sola con varie sfumature; poi i due ragazzi di colore ci mettono del loro per dare un indirizzo soul al pezzo, mentre gli altri tre lo portano più verso la musica pop e dallo sfondo medievale.
Austria – Cesár Sampson, “Nobody but you”
La voce della notte illumina le strade con “Nobody But You”. Questo ragazzone austriaco con la voce pop soul di oltre oceano è il sosia nascosto di Craig David, anche per la voce. Un pezzo orecchiabilissimo, con il ritornello facile da ricordare e ballare. Quando senti il pezzo sembri come catapultato in un’altra dimensione, ti guardi da fuori, mentre l’euforia e l’amore ti entrano dentro.
Italia – Ermal Meta e Fabrizio Moro, “Non mi avete fatto niente”
Il messaggio e la loro esibizione sono sempre d’impatto; possono piacere o meno, ma rimangono sempre uno schiaffo in faccia. Un grido di protesta, un segno di vita. Le sofferenze che hanno vissuto i due artisti ed il loro riscatto vengono sempre fuori quando cantano questo pezzo.
Svezia – Benjamin Ingrosso, “Dance you off”
La Svezia ha una grande tradizione dance. Benjiamin porta sul palco la dance moderna fusa con il pop; molto Justin Bieber, ma più raffinato, con delle sfumature di Prince e Michael Jackson, poi il pezzo diventa elettronico con delle voci campionate che si mischiano ai cori del brano.
Repubblica Ceca – Mikolas Josef, “Lie to me”
Un ragazzo che buca lo schermo, sembra un divo di Hollywood, bello come il sole e con il ritmo alla Justin Timberlake. Molto intonato, con una coreografia ammiccante e simpatica; vestito da nerd, con lo zainetto sulle spalle, se lo toglie e parte il passo hip hop seguito da varie acrobazie.