“La condizione del figlio descrive la condizione della vita umana“. Recalcati introduce così il tema di questa puntata. “Il figlio non è padrone della sua provenienza“, aggiunge. Poi, introduce i concetti di Lacan sul tema. “Il compito del figlio è costruire una vita che sia una vita propria“, spiega.
Primo intervento che interrompe il monologo di Recalcati: ecco Alessio Boni che legge la lettera che Giacomo Leopardi scrisse al padre Monaldo. Si tratta di un figlio che si rivolge al padre provando a capire quali sono i progetti che i suoi cari hanno fatto sulla sua esistenza.
Recalcati parte dal periodo dell’infanzia del figlio. La prima cosa di cui ha bisogno è il seno materno, che significa nutrimento. Ma non basta questo a soddisfare il suo nutrimento, che non è solo materiale. “Senza il segno non c’è possibilità di nutrire la vita umana” e quello per eccellenza è la parola. Se non ci fosse, la vita non potrebbe essere tale. Nell’infanzia, è importante che il bambino senta la presenza dell’altro.
Passando all’adolescenza, le cose cambiano. “È il tempo di arrivare ad avere il proprio odore“, aggiunge. La vita del figlio non si soddisfa più solo all’interno della famiglia, ma chiede spazi più ampi e possibilità di sperimentazione, libertà. Una necessità che viene esemplificata cinematograficamente, con la messa in onda di un frammento di Billy Elliot. Lo stralcio si riferisce al momento in cui il papà del ragazzo scopre la sua passione per il ballo, criticandola.
Una testimonianza del rapporto genitori-figli è fornita da Antonia Klugmann, nota chef quest’anno giudice di MasterChef. Lei ricorda come sia stata fortunata per aver avuto la possibilità dai genitori di seguire la strada che più le si addiceva. Prima di intraprendere la strada della cucina, studiava Giurisprudenza.
Ricordando la parabola del figliol prodigo contenuta nel Vangelo, Recalcati specifica che la dimensione del figlio è il conflitto e la rivolta così come la volontà di viaggiare ed errare. Ai genitori spetta non rispondere in maniera simmetrica creando a sua volta contrasti. La decisione di viaggiare rende possibile la crescita di un figlio.
Torna Alessio Boni: stavolta l’attore legge uno stralcio di Nemesi di Philip Roth. Spazio alle domande: Che danni possono avere i figli quando sono coinvolti in una situazione conflittuale tra i genitori? “In quelle situazioni i figli dovrebbero essere riparati dalla discordia che a volte può travolgere la coppia“, risponde Recalcati.
Cosa succede quando si diventa padri allo status precedente di figlio? “L’assunzione soggettiva della paternità porta il movimento dell’avvicendamento delle generazioni, porta con sé la morte del nostro essere figli. Difficile essere padri e figli allo stesso tempo“, risponde Recalcati. Il conduttore spiega inoltre come ognuno di noi ha avuto nella vita più padri (maestri di vita), ma anche più figli: “Avere figli significa fare esperienza del prendersi cura di qualcuno“, specifica
“La vita del figlio ha diritto ad essere differente da quella dei genitori e dalle aspettative dei suoi genitori. C’è un diritto alla differenza“, aggiunge. “Il vero dono della genitorialità è amare il figlio nella sua differenza“, sostiene Recalcati. “Il modo giusto di essere figli giusti è di essere eredi, e per essere eredi bisogna essere eretici“. Secondo lui, inoltre, il dialogo genitore-figlio non lascia traccia nella formazione del figlio.
Termina qui la puntata. La prossima, in onda lunedì 28 maggio, sarà incentrata sul valore della scuola.