Tra surreale e sogno, i due attori ci prenderanno per mano e ci condurranno in un mondo altro, a metà tra realtà teatrale e televisiva.
A tra poco con la diretta.
Antonio Rezza suona a casa di alcune persone e chiede loro di entrare. La prima persona ad aprirgli è una signora che sta aspettando il tecnico del gas e non può ospitarlo. Antonio si propone di aiutarla a risolvere il problema.
Salutata la signora, suona ad un altro campanello. Stavolta ha più fortuna e la famiglia lo invita ad entrare. Montata una scenografia di fortuna, Rezza inscena uno spettacolo dal titolo “La rivincita delle sorellastre di Cenerentola”.
La performance è incentrata sulla famosa “scarpetta” ed Antonio tira fuori diversi tipi di calzature interagendo con la famiglia che lo ha accolto.
Personaggio dopo personaggio (Principe Azzurro, Cenerentola e sorellastre) Rezza dà voce alla vicenda.
Terminato lo spettacolo, Antonio chiede ai componenti della famiglia di mettersi in gioco ed interpretare i vari personaggi della performance. I neo attori si mostrano propositivi e coinvolti, si impegnano e si divertono.
Si passa poi a confrontarsi su tematiche profonde. Rezza interroga i suoi ospiti in merito allo specchio quale “strumento etico”.
“Lo specchio è una cosa antica” – afferma uno dei presenti.
“C’è stato un momento in cui lo specchio non esisteva e chi era bello non sapeva di essere bello – afferma Antonio – non aveva conoscenza di sè. Incontrava uno brutto e non sapeva fosse brutto. Nessuno sapeva come era l’altro, ma questo era possibile finchè si incontravano solo loro due, ma se quello brutto incontrava uno brutto con uno bello pur non esistendo lo specchio era in grado di sapere quale era meno bello?”
Il paragone nasce dalla consapevolezza di sè secondo gli interlocutori. “Chi dice chi è bello e chi è brutto?”
Secondo una delle signore il prototipo di bellezza è “La Primavera” del Botticelli. Antonio ritiene che Botticelli ci abbia ingannato, dandoci un ideale di bellezza irreale ed abbia ritratto delle figure in posture inconsuete.
“I gemelli omozigoti perchè utilizzano lo specchio e non si limitano a guardarsi a vicenda?” – provoca Rezza. La battuta crea ilarità.
La prima puntata de “La tegola e il caso” termina, lasciando i telespettatori dubbiosi e vogliosi di riflettere sugli spunti forniti dal programma.
Appuntamento a domani, Rai tre ore 20.25!