Indice dei contenuti
- 1 Le Iene Show 21 aprile 2020 diretta – i conduttori
- 2 Le Iene Show 21 aprile 2020 diretta – lo studio virtuale
- 3 Le Iene Show 21 aprile 2020 diretta – Video-Storia di un Positivo al Coronavirus
- 3.1 Le Iene Show 21 aprile 2020 diretta – Come saremo dopo la quarantena?
- 3.2 Le Iene Show 21 aprile 2020 diretta – L’ospedale costruito dagli Alpini a Bergamo
- 3.3 Lo scherzo delle Iene a Michelle Hunziker
- 3.4 Le stragi nelle case di riposo per anziani
- 3.5 La Mafia cavalcano il Coronavirus
- 3.6 Il servizio sugli asintomatici
- 3.7 Lo strano caso delle “mascherine pannolino”
- 3.8 Da dove proviene il Coronavirus?
- 3.9 Le dirette Instagram ai tempi del Coronavirus
- 3.10 Le mascherine e il Viceministro della Salute
- 3.11 I tamponi e la scelta del Veneto
- 3.12 Il medico Marsigliese con la soluzione all’emergenza Coronavirus
- 3.13 La burocrazia ai tempi del Coronavirus
Le Iene Show torna in diretta tv questa sera, 21 aprile 2020, alle 21.20 su Italia 1. Il programma era stato bloccato lo scorso 8 marzo a causa della positività al Coronavirus dell’inviato Alessandro Politi.
Stasera Le Iene propongono una nuova formula nel rispetto delle normative di distanziamento sociale e delle misure cautelative dovute alla pandemia da Coronavirus. Inoltre, almeno per il momento, l’appuntamento è in onda una sola volta a settimana.
Le Iene Show 21 aprile 2020 diretta – i conduttori
I conduttori di Le Iene Show per stasera, 21 aprile 2020, sono Matteo Viviani, Filippo Roma e Giulio Golia. Presentano da casa, ma attraverso una formula inedita. Infatti, è stato ricostruito per loro una sorta di studio virtuale nel quale sono proiettate le loro immagini. Una metodologia simile a quella utilizzata nelle interviste doppie o triple. In questo modo sono presenti a schermo tutti e tre contemporaneamente, come se fossero davvero insieme.
I servizi non sono troppo diversi dalla norma. Gli inviati, però, indossano la mascherina nera griffata su scritto il nome del programma. A seguire, vi proponiamo la diretta della puntata.
Le Iene Show 21 aprile 2020 diretta – lo studio virtuale
Prima dell’inizio della diretta, a le Le Iene Show viene presentato uno scherzo fatto “a distanza”. Con una video chiamata, alcuni giovani comunicano ad amici e parenti che intendono tornare al Sud, partendo dal Nord Italia, nonostante l’emergenza e incuranti delle normative. Ovviamente, non intendono farlo davvero. Fa parte del repertorio di filmati esclusivi diffusi sul sito Le Iene.it, presentati durante i giorni di assenza della trasmissione.
Quindi, inizia la diretta. L’illusione della compresenza in studio dei conduttori è perfetta, e non si nota la differenza con la normale trasmissione. Giulio Golia, Matteo Viviani e Filippo Roma fanno i complimenti ai tecnici che hanno permesso la riuscita di questo efficientissimo studio virtuale. Viene quindi lanciato il primo servizio.
Il primo servizio delle Iene Show parla della quarantena della Iena Alessandro Politi. Il servizio descrive tutte le procedure alle quali la Iena è stata sottoposta, le stesse che molti Italiani hanno dovuto affrontare nelle settimane passate.
Nello spazio di 20 giorni Alessandro Politi ha subito 3 tamponi, tutti positivi. Questo significa che la sua quarantena è atipica, più lunga del normale. La Iena aveva deciso, proprio in quei giorni, di condividere sul sito Iene.it un video. Nel video il giornalista si interrogava sul perché le linee guida dell’OMS non diffondessero le notizie riguardo le “quarantene atipiche”: più lunghe di 15 giorni, e fino a 40. Il video era rimbalzato sulle tv nazionali di tutta Europa.
“Quanti sono i Politi di turno, persone con sintomi che non hanno fatto il tampone, e dopo 15 giorni sono già in giro?” si chiede la Iena in chiusura di servizio.
Le Iene Show 21 aprile 2020 diretta – Come saremo dopo la quarantena?
Il video successivo racconta la storia di Wuhan, la città cinese da cui il Coronavirus si è diffuso mesi fa. Lo scopo è immaginare cosa potrebbe succedere in Italia quando, come già accaduto a Wuhan, la quarantena forzata dei cittadini potrà dirsi ufficialmente conclusa.
Non solo, durante lo svolgimento del servizio vengono mostrate immagini di repertorio, girate principalmente da blogger e personalità del Web cinese. Nei giorni in cui la situazione stava venendo insabbiata dal Governo Cinese, erano loro gli unici a mostrare cosa realmente stesse succedendo negli ospedali e per le strade. Così, si ripercorre la storia dell’intera emergenza Coronavirus, vista dalla prospettiva dei media cinesi.
La giornalista delle Iene è in collegamento con uno di questi giovani ragazzi cinesi. Con lui parla dell’applicazione per smartphone che in Cina consente di monitorare gli spostamenti dei cittadini, per evitare nuove diffusioni di focolai. Una soluzione che si sta discutendo di recente anche per l’Italia. E che parrebbe, almeno in Cina, star portando lentamente a dei risultati concreti. Ad esempio, fra le attività che hanno riaperto ci sono i parrucchieri. Attrezzati con mascherine per naso e bocca, e schermature per gli occhi. Ma “la vita è cambiata” racconta. Le scuole di Wuhan, ad esempio, sono tuttora chiuse.
“Se dobbiamo ringraziare qualcuno non è il nostro Governo, ma la gente di Wuhan e i medici” conclude il ragazzo.
Le Iene Show 21 aprile 2020 diretta – L’ospedale costruito dagli Alpini a Bergamo
Il servizio successivo è stato girato a Bergamo, presso l’ospedale che gli Alpini, insieme con molti volontari, hanno edificato. “Bergamo ha risposto presente subito, fin dai primi giorni” racconta uno dei volontari. A realizzare il servizio è un giornalista delle Iene, che ha deciso di proporsi come volontario e ha girato il servizio intervistando i presenti. L’ospedale non è semplicemente una struttura di primo soccorso. La costruzione realizzata dai volontari è tanto sofisticata che l’OMS lo ha preso a esempio per l’edificazione di strutture simili in altre parti del mondo.
I volontari degli Alpini di Bergamo non si sono, però, solamente occupati della costruzione dell’ospedale. Si sono adoperati, ad esempio, per realizzare le sanificazioni nelle case di riposo, fra le strutture più colpite dall’emergenza al Nord. E per distribuire generi di prima necessità alle famiglie bisognose.
Infine, fra i loro compiti c’è anche il trasporto delle salme di chi è rimasto vittima del Coronavirus. Le immagini mostrate sono strazianti, i volontari sono visibilmente provati dalle operazioni, che si ripetono, ugualmente terribili, giorno dopo giorno.
“Questa sfida, questa battaglia, è psicologica. Spero di resistere” racconta la Iena in un filmato registrato durante i giorni di volontariato.
Lo scherzo delle Iene a Michelle Hunziker
“Pensavate che in questi giorni ci saremmo fermati?” chiedono i tre conduttori. Si riferiscono al fatto che Le Iene Show è riuscito, nonostante la quarantena, a fare uno scherzo nientemeno che a Michelle Hunziker. Sfruttando la complicità della figlia, Aurora, Le Iene vogliono fare “il primo scherzo a distanza delle Iene”.
Lo scherzo è semplice in teoria, ma difficile da realizzare. Bisogna recapitare le telecamere da nascondere negli ambienti, e coinvolgere “gli attori”. Goffredo, il fidanzato di Aurora, è in quarantena con Aurora e le sue sorelle, con Michelle e suo marito, Tommaso Trussardi, e con la migliore amica di Aurora: Sara. Proprio lei, Sara, e Goffredo, sono i protagonisti dello scherzo. Fingeranno una relazione clandestina, che potrebbe distruggere l’equilibrio della grande “famiglia allargata”.
Michelle non si accorge delle telecamere, e cade nello scherzo quando coglie “in flagrante” Goffredo e Sara. Del resto, i ragazzi hanno recitato le loro parti alla perfezione, tanto da lasciare la Hunziker senza parole. Fino alla rivelazione che è tutto uno scherzo.
Le stragi nelle case di riposo per anziani
Le case di riposo per anziani sono state fra le strutture più coinvolte nella tragedia del Coronavirus. Anziani abbandonati a loro stessi, e alla gestione di case di riposo fatiscenti. “Abbiamo permesso che i più deboli si infettassero e morissero” raccontano le Iene nel servizio al riguardo, che racconta, nello specifico, di una casa di riposo pugliese: la residenza Fontanella.
La vicenda raccontata dal servizio, però, è comune a molte altre strutture. Una storia di errori nella gestione delle risorse umane, i lavoratori che si sarebbero dovuti occupare degli anziani. Ma soprattutto una storia di pressapochismo. Gli anziani lamentavano di non mangiare da giorni, di stare venendo ammassati in stanze comuni durante le sanitarizzazioni degli altri spazi. Esposti al contagio gli uni degli altri.
Nemmeno la presa in gestione della struttura da parte della Regione Puglia ha portato a dei miglioramenti. Il 29 marzo un’anziana degente, Carla piange al telefono con la Iena Nina Palmieri. Chiama aiuto e nessuno arriva in suo soccorso, nemmeno per portarle dell’acqua. E lamenta di non aver ricevuto nemmeno le sue medicine quel giorno. “Dovremmo essere più del doppio, ora siamo in sei per 80 persone” racconta al telefono un operatore sanitario nella struttura.
La storia di Carla è una di tante altre simili. Gli anziani arrivano denutriti in ospedale, le comunicazioni con i parenti sono confuse, e i parenti non riescono ad avere notizie chiare dei loro genitori e nonni. La residenza Fontanella oggi è ancora aperta, con circa 20 anziani degenti.
Dopo un piccolo errore nell’interruzione della pubblicità, che finisce troppo presto e rivela per un istante “il trucco” dello studio digitale, ha inizio il nuovo servizio. Siamo a Napoli, e la Iena Giulio Golia parla di Mafia. La Camorra, a Napoli, sta distribuendo generi di prima necessità, per ingraziarsi la popolazione sfruttando la loro disperazione. “Quando ti arriva il cibo a casa no guardi la fedina penale di chi te lo porta” racconta un uomo. Ma l’Italia non è la sola in cui questo accade. I cartelli della droga in Messico, ad esempio, stanno facendo lo stesso. Ma perché?
“La Mafia costituisce un credito che riscuoterà quando sarà finita l’emergenza”. In pratica, gli aiuti sono un mezzo attraverso il quale costringere i più deboli a cooperare con la Camorra, sfruttando la loro indigenza. A Napoli, nei quartieri della periferia, i giovani che non possono lavorare sfruttano i loro magri risparmi. E quando finiscono si appoggiano alle pensioni dei parenti anziani.
“Siamo tornati ai tempi della guerra?” chiede un passante. Le opinioni di chi ha bisogno di aiuto sono quasi unanimi: c’è bisogno di aiuti, di generi di prima necessità. E se la Camorra glieli porta, loro li accettano. Anche se consci che ci sarà “un ritorno“. Anche perché chi rifiuta gli aiuti viene bollato come oppositore della Camorra. “La loro vita diventa impossibile”.
“Si rischia di tornare trent’anni indietro nella lotta alla Camorra. Le Mafie si arricchiscono nei momenti di crisi”.
Il servizio sugli asintomatici
Matteo Viviani racconta della situazione “asintomatici” in Italia. La curva dei contagi è difficile da far crollare, anche perché molti dei contagiati non presentano quasi sintomi. A loro, definiti “paucisintomatici” il tampone non viene effettuato, lasciandoli nel dubbio se i loro sintomi siano o meno indici di infezioni da Coronavirus.
Il servizio mette in luce come tutto sia lasciato nelle mani dei comuni cittadini, al loro buonsenso. All’auto isolamento, che non tutti però rispettano. I medici di base, contattati, non hanno modo di agire. Ma è evidente che le sole raccomandazioni non bastano. Da tempo è risaputo che gli asintomatici sarebbero circa l’80% dei contagiati totali. E che molti di loro non figurino nemmeno nei numeri ufficiali diffusi ogni giorno.
Gli operatori che rispondono ai numeri forniti per avere delucidazioni non hanno certezze. I comportamenti degli asintomatici dipendono solo dal loro buonsenso. Ma la loro esistenza è, evidentemente, la ragione per cui le curve di contagio non calano come dovrebbero. “Non ci sono gli strumenti per fare tamponi a tutti” risponde l’assessore al Welfare della Lombardia Giulio Gallera.
Lo strano caso delle “mascherine pannolino”
La Iena Alice Martinelli racconta in un servizio dello strano caso delle “mascherine pannolino, scomode e inutili” come cita il servizio. Distribuite dalla Regione Lombardia nei giorni scorsi ai sanitari, in mancanza di altri tipi di mascherine, sono state al centro della cronaca la settimana scorsa. E oltre che scomode, la loro effettiva utilità è messa in dubbio dai medici negli ospedali.
La certificazione e il livello di schermatura non sono specificate sulle confezioni né sul prodotto, e ad oggi sono molti i medici che rifiutano di lavorare indossandole.
“Questa Pandemia è tutta colpa dell’uomo” titola il servizio delle Iene. Le immagini riportate analizzano le origini del virus, le ragioni per cui è riuscito a trasmettersi all’uomo. Colpevole, secondo gli esperti, è soprattutto il folle sfruttamento degli animali da parte dell’uomo. Nei “Wet Market” di Wuhan, infatti, migliaia di animali vengono contrabbandati illegalmente e macellati senza garanzie. Il Coronavirus sarebbe passato all’uomo proprio passando attraverso animali selvatici vivi, macellati sui banchi di questi mercati. I Wet Market non sono diffusi solo in Cina. Ma è la Cina a detenere il record per la loro diffusione.
“Non è stato un’invenzione di laboratorio. Il salto all’uomo del Virus è quello che succede quando giochi con la natura”. La diffusione della Sars nel 2002 avvenne con le medesime modalità. Diventa quindi evidente che, da allora, poco o niente sia stato fatto per migliorare la condizione di questi mercati. Gli animali selvatici continuano a essere venduti, senza garanzie sulla provenienza, sullo stoccaggio, cacciati e uccisi con metodi brutali.
Un vero e proprio traffico criminale di animali selvatici coinvolge cartelli della droga e ricchi magnati cinesi. Un traffico di cui non fanno le spese i leader mafiosi, ma i trasportatori, spesso disperati disposti a tutto pur di guadagnare qualche dollaro. Forse, è proprio a causa del giro d’affari di questa folle criminalità organizzata che i mercati orientali non vengono chiusi. Ma qualcosa sta iniziando a muoversi. E il Governo cinese, sotto la pressione della comunità internazionale e dell’OMS, sta prendendo provvedimenti.
Il servizio che succede l’interruzione pubblicitaria parla delle numerose Dirette impazzate su Instagram durante la quarantena. Tantissimi Vip si sono ingegnati per intrattenere gli spettatori online attraverso questo semplice metodo di intrattenimento. Sopravviverà alla fine della quarantena?
Numerosi esperti nel settore dei media ritengono di sì. “Quello che ci manca adesso è comunicare. E con la diretta cosa fai? Comunichi. Grazie a Dio abbiamo una vita digitale come surrogato di quella reale” dichiarano. Certo, alcuni, mostrati nel servizio, sono più organizzati di altri, come la cantante Madonna.
Ma perché tutti questi personaggi si stanno esibendo da casa loro? Secondo Mara Maionchi “vogliamo essere sempre presenti”. Le dirette sarebbero una palestra per rimanere in allenamento, per non perdere il contatto con i propri fan.
Instagram sarà la nuova televisione? Quando il mondo tornerà come prima, se tornerà come prima, no. Almeno, così dichiarano i vip interpellati, fra cui Vittorio Sgarbi.
Le mascherine e il Viceministro della Salute
Si torna a parlare di mascherine nel successivo servizio di Filippo Roma. Ma non quelle a disposizione di tutti, quelle mediche sterilizzabili che servono negli ospedali per i pazienti più gravi. Le Iene mettono in luce un importante conflitto di interessi in atto, in cui sono coinvolti il Viceministro della salute Pierpaolo Sileri e sua moglie Giada Nurry.
La moglie del Viceministro sarebbe agente di zona per un’azienda fornitrice di mascherine. Sarebbe direttamente coinvolta, quindi, nella fornitura di tali presidi sanitari agli ospedali italiani. Interrogato sulla vicenda il viceministro minimizza, dicendo di non saperne nulla. In particolare, le Iene si interessano dell’approvvigionamento di mascherine per l’ospedale Umberto I.
L’assegnazione del ruolo alla moglie del Viceministro, infatti, sarebbe avvenuta quasi in contemporanea con la nomina del Viceministro. Il suo nome figurerebbe nei documenti proprio dell’ospedale Umberto I, come agente di zona. Anche se il Ministro Sileri continua a negarlo, dichiarando che sarebbe “un tecnico, una segretaria”. Interrogati sulla vicenda, due rappresentanti sul territorio, due agenti di zona, dichiarano che in effetti, contrariamente alle dichiarazioni del viceministro Sileri, Giada Nurry è un’agente, e non una semplice segretaria.
Il vero problema, però, è un altro. Le mascherine fornite dall’azienda sopracitata, risulterebbero disinfettabili, e non sterilizzabili. Le differenze all’effettivo sono importanti, e coinvolgono direttamente la vita dei pazienti.
I tamponi e la scelta del Veneto
La trasmissione prosegue, e si torna a parlare di tamponi. Le immagini di repertorio mettono in mostra la contradditorietà dei messaggi trapelati dalla popolazione da politici e scienziati. I tempi di positività al virus, l’uso della mascherina, i tamponi sono tutti argomenti trattati a più riprese e con risposte diverse nel tempo. Sull’ultimo, i tamponi, il servizio delle Iene si concentra in particolare.
Mentre le indicazioni dell’OMS e della sanità italiana limitavano i tamponi ai soli sintomatici gravi, in Veneto si disobbediva, effettuando tamponi a tappeto a tutta la popolazione. E i risultati, in effetti, sembrerebbero dare ragione a Luca Zaia, Presidente della Regione Veneto. L’individuazione fulminea degli asintomatici, fra le altre cose, avrebbe permesso al Veneto di essere una delle regioni italiane con la più rapida ripartenza economica. E ha, probabilmente, consentito alla sanità veneta di affrontare l’emergenza con più efficacia.
Durante il servizio, poi, vengono anche illustrati i metodi alternativi al tampone, per verificare la positività al virus.
Le Iene hanno viaggiato fino a Marsiglia per realizzare il servizio successivo. Lì, starebbero studiando una serie di metodi efficaci per individuare persone affette da Coronavirus. Starebbero, attraverso una serie di tamponi a tappeto, seguendo il modello coreano. I tamponi sono da effettuarsi a pagamento, però, a un costo di 84€ ciascuno.
Un medico in particolare, il Professor Didiert Raoult, sarebbe in prima linea per diffondere questa metodologia di approccio in tutto il mondo. Inoltre, il medico sarebbe anche fermo sostenitore di una cura innovativa basata sulla Clorochina. Si tratta di una sostanza la cui efficacia è stata studiata in Corea, e su cui il Professore ha effettuato numerosi studi.
La combinazione di medicinali promossa dal Professor Raoult sta dimostrando risultati incoraggianti in laboratorio, tanto da meritare l’attenzione della comunità scientifica mondiale. Secondo il medico, la quarantena generalizzata non è una soluzione. Piuttosto, bisognerebbe effettuare più tamponi, e isolare selettivamente solo i malati.
Di nuovo, le Iene trattano il discorso “mascherine”. Un imprenditore italiano si è messo in gioco da tempo per la realizzazione di mascherine fatte in casa, anche grazie all’aiuto di persone e volontari trovati online. Anziani, giovani, chiunque poteva dare una mano, e realizzare mascherine destinate alla gente comune, distribuite, di fatto, gratuitamente.
L’iniziativa è stata, però, osteggiata dal comune di residenza dell’imprenditore, il comune di Goito. Ciò che il comune richiede sono le certificazioni burocratiche che all’imprenditore, effettivamente, mancano. L’uomo però non si è fermato, e sta continuando a distribuire le sue mascherine gratuitamente. Mascherine che, pur prive di certificazione, sembrerebbero comunque sufficientemente efficaci.
“Le iene non si fermano”, ma andranno in onda solo una volta a settimana, almeno per ora. Il prossimo appuntamento, intanto, è fissato a martedì prossimo.