Indice dei contenuti
- 1 Le Iene 5 novembre 2020, la diretta
- 2 Le Iene 5 novembre 2020, novità sul caso Raciti
- 3 Le periferie abbandonate al tempo del Covid
- 4 Lo scherzo a Ivan Zaytsev, e i casi di “spaccio familiare” a Palermo
- 5 Le interviste ai bambini che vogliono tornare a scuola
- 6 Le nomine dei professori a Tor Vergata
- 7 Iene.it: rendete pubblici i dati sul Covid
Questa sera, giovedì 5 novembre 2020, torna alle 21.20 su Italia 1, l’appuntamento con Le Iene Show. Conducono Matteo Viviani, Filippo Roma e Giulio Golia, qualora si sia rimesso del tutto. Infatti, era risultato positivo al Covid, continuando a lavorare da casa.
Molti dei servizi anticipati sul sito ufficiale Iene.it per la puntata di questa sera sono a tema Covid. Dato il numero elevato di contagi, il Governo ha varato immediate contromisure, sotto forma del nuovo DPCM. L’italia è divisa in tre zone: gialla, arancione e rossa, in base al numero di contagi e ad altri parametri. Insieme con le Iene visitiamo nuovamente l’Ospedale di Padova, e ascoltiamo le testimonianze di chi si è ammalato di Covid.
Protagonista dello scherzo di questa sera, infine, il pallavolista russo, capitano della nazionale di volley italiana, Ivan Zaytsev. Allo “tsar della pallavolo”, come è soprannominato dai suoi fan, le Iene fanno credere che suo figlio primogenito sia messo sotto torchio da un procuratore truffatore, che vuole farlo diventare un campione della pallavolo. Ovviamente è un complice delle Iene.
Potete seguire tutti i servizi proposti questa sera anche sul sito ufficiale Iene.it e su MediasetPlay.
Le Iene 5 novembre 2020, la diretta
Nel primo servizio si parla della mancata organizzazione di un piano pandemico. Non solo per l’emergenza accaduta a gennaio, ma anche e soprattutto per la seconda ondata attuale. Stando al servizio, con un piano pandemico efficiente si sarebbero potute risparmiare almeno 10.000 morti. Eppure, dal 2007 l’Unione Europea aveva chiesto ai paesi membri di sviluppare un piano pandemico proprio per descrivere le contromisure in caso di emergenza.
Le interviste fatte stasera ai medici di diversi ospedali, fra cui il NIguardi di Milano, sono preoccupanti. A fronte di una seconda ondata sempre più imponente, non si sta ponendo rimedio abbastanza velocemente. Così come sono ora, molti ospedali non sono pronti ad accogliere una crescente ondata di malati di Covid.
Quindi, un caso gravissimo di “pizzo” a Biancavilla, sfociato in una serie di omicidi su corruzione avvenuti proprio a bordo dell’ambulanza. Due coraggiosi fratelli, che hanno chiesto di restare anonimi, hanno denunciato il caso, che questa sera è raccontato dalle Iene.
A quanto pare, sequestrata ai due fratelli l’ambulanza, i Boss mafiosi facevano uccidere con iniezioni di aria in vena alcuni pazienti; questo perché trasportare una salma è più costoso, rispetto al trasporto di una persona viva.
Le Iene 5 novembre 2020, novità sul caso Raciti
Anche stasera Le Iene tornano a parlare del caso di Filippo Raciti. Alcune dichiarazioni hanno rimesso in discussione lo svolgersi degli eventi, e la colpevolezza dell’attuale condannato per l’omicidio: Antonino Speziale.
L’ultima teoria accreditata da molte delle prove a disposizione è che Raciti sia stato in realtà investito da un furgoncino. In quel caso, le lesioni riportate da Filippo Raciti in effetti sarebbero compatibili.
Seguono quindi aggiornamenti sui casi già andati in onda precedentemente. Come quello della Setta Qanon, che crede in un “deep state” che controllerebbe il mondo contrastato da un solo “guerriero Q”: Donald Trump.
Le periferie abbandonate al tempo del Covid
Il servizio trasmesso questa sera sarebbe dovuto andare in onda martedì scorso, invece, è proposto oggi. Giulio Golia è andato ad intervistare gli abitanti del Corviale, uno dei più grandi grattaceli orizzontali d’Europa.
La povertà è una realtà tangibile al Corviale, dove vivono tantissime famiglie praticamente abbandonate a loro stesse; senza alcun supporto da parte delle istituzioni. E molte delle case popolari del “serpentone“, come è chiamato a Roma, sono state occupate, non assegnate.
“Non frega niente a nessuno di noi, vengono solo per chiedere i soldi, sfrattarci, o quando devono fare propaganda elettorale” si lamentano alcuni abitanti.
Lo scherzo a Ivan Zaytsev, e i casi di “spaccio familiare” a Palermo
“Non fate arrabbiare lo Zar della Pallavolo” titola lo scherzo fatto a Ivan Zaytsev. Le Iene gli hanno fatto credere che un procuratore sportivo abbia preso in simpatia suo figlio, e vorrebbe farlo diventare un grande pallavolista. Ma Ivan non è d’accordo: vorrebbe che suo figlio scegliesse da solo il proprio percorso sportivo e lavorativo.
Invece, scopre che suo figlio avrebbe firmato un contratto, che il procuratore lo vuole truffare, e che sta pubblicando video promozionali già ora che il piccolo ha meno di 10 anni.
Così, dopo aver rintracciato il procuratore, decide di “parlarci” di persona, per fargli capire che “con me non si scherza. Non devi farmi inca**are”, come dice lui stesso. Viene fermato dalle Iene appena in tempo, mentre sta per abbattersi sull’attore del programma con una mazza.
Il servizio seguente torna a parlare del dramma dello spaccio “a conduzione familiare”, di cui le Iene hanno già parlato giovedì scorso. Molti degli spacciatori incontrati grazie ad un complice a Palermo, infatti, vendevano la droga in casa, di fronte a bambini piccolissimi. Le immagini registrate dalle Iene hanno portato ad alcuni arresti, documentati in video questa sera, e a un approfondimento delle indagini per salvaguardare i minori possibilmente coinvolti. Ma sono ancora moltissimi i casi simili non documentati.
Le interviste ai bambini che vogliono tornare a scuola
In una recente partecipazione a Che tempo che fa, il presidente della Regione Campania De Luca avrebbe scherzato sui bambini che vogliono tornare a scuola. “Bambini cresciuti con il latte al plutonio” li ha definiti, implicando che di norma i bambini preferiscono stare a casa. Ma stando alle interviste registrate questa sera, in realtà sono tantissimi i bambini di Napoli che non vedono l’ora di rientrare negli istituti.
Le interviste sono poi portate proprio a De Luca; e in attesa che il Presidente della Regione risponda, sono mostrate ai telespettatori.
Quindi, è trasmesso un servizio di stampo internazionale. Le Iene hanno intervistato i leader di due importanti movimenti americani: i suprematisti bianchi Proud Boys, e il Black Lives Matter. Il razzismo è sempre stata ed è purtroppo tutt’ora una piaga sociale diffusissima negli Stati Uniti. Spesso i gruppi di estrema destra come i Proud Boys, supportano e sono supportati da Donald Trump.
Le nomine dei professori a Tor Vergata
Le Iene hanno scoperto una serie di nomine, attribuzione di posti di prestigio, addirittura acquisto di quadri molto costosi, tutti correlati da alcune coincidenze: i beneficiari di queste nomine e promozioni sono tutti professori a Tor vergata; e sono amici fra loro, tanto da definirsi amici vicendevolmente.
L’ipotesi delle Iene è che sia in atto un illecito, ad atto del Professor Vincenzo Atella, attualmente direttore generale di SOSE – Soluzioni per il Sistema Economico S.p.A., ed altri professori di Tor Vergata.
Subito dopo è trasmesso in replica lo scherzo fatto allo chef Bruno Barbieri nel 2017. A Barbieri, noto censore di Hotel nel suo programma Hotel da Incubo è stato preparato un pernottamento infernale organizzato per terrorizzarlo. Tra gatti morti (finti) sul davanzale della sua finestra, incontri “folkloristici” con prostitute e spacciatori di cocaina.
Infine, un altro servizio in replica, stavolta del 2018: Matteo Viviani racconta la malavita a Napoli, dove Mafia e Camorra imperversano e si diffondono fra giovani e giovanissimi. Le “vedette” poste al di fuori dei fortini della malavita sono infatti quasi sempre ragazzi o addirittura bambini, iniziati da subito al mondo dell’illegalità.
Iene.it: rendete pubblici i dati sul Covid
La redazione di Iene.it, il sito ufficiale delle Iene, si è occupata di un servizio sul Covid. Da tempo numerosi studiosi e scienziati richiedono la pubblicazione dei dati sul Covid in tutta Italia. In ultimo, lo ha fatto anche il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte durante una delle sue ultime conferenze stampa.
La pubblicazione di tali dati sarebbe utilissima per molteplici ragioni. Anzitutto per definire con chiarezza i luoghi più a rischio, e quelli potenzialmente più a rischio su cui intervenire preventivamente. Ma anche per fornire ai cittadini una conferma della necessità dei loro sforzi condivisi. Specialmente in questo periodo durante il quale sono state numerose le conferme e le smentite repentine, e le proteste in varie città come Roma, Napoli e Torino.