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Lunedì 10 aprile, dalle ore 23:05 su Rai 2, è andata in onda la prima puntata di StraMorgan. Il programma, novità dei palinsesti della TV di Stato, è condotto da Morgan e da Pino Strabioli. La grande protagonista è la musica italiana, che è omaggiata attraverso le canzoni e la storia di quattro grandi artisti. Per il debutto è analizzato Domenico Modugno.
StraMorgan 10 aprile, inizia la diretta
Inizia la diretta di StraMorgan del 10 aprile. I due conduttori partono intonando Nel blu, dipinto di blu, introducendo dunque il protagonista della serata, cioè Domenico Modugno. Oltre a lui è proposto un focus su Elvis Presley. Morgan canta Resta con me, poi utilizza una pianola per mostrare i trucchi della musica del cantante: “Modugno ha mostrato di essere un compositore eccellente, oltre che un grande autore“.
Morgan propone un focus su Con l’affetto della memoria, album di Modugno pubblicato nel 1971. Il conduttore, dopo aver sottolineato come la collezione non abbia ottenuto la fama che avrebbe meritato, svela: “Per i suoi testi si è ispirato a Il fu Mattia Pascal di Luigi Pirandello“. Morgan e Strabioli accolgono Paolo Rossi, che parla del suo rapporto con Pirandello.
Vinicio Capossela
A StraMorgan del 10 aprile fa il suo ingresso in studio Vinicio Capossela. La sua è una apparizione che dura pochi secondi: dopo una pubblicità, infatti, ritroviamo sul palco il solo Morgan, che canta L’uomo in frack e spiega il significato del testo. Ecco che torna Capossela, che con il padrone di casa intona Meraviglioso. Il conduttore realizza un vero e proprio viaggio lungo la discografia di Modugno: esegue, infatti, anche Io.
Tutti gli ospiti della serata sono seduti su un piccolo divanetto posto al fianco del palco. Ed è qui che Vinicio parla del suo ultimo album intitolato Tredici canzoni urgenti. Da qui è estratto il singolo Divano occidentale, che presenta durante StraMorgan del 10 aprile. Il conduttore rende omaggio ad Elvis Presley. La puntata termina qui.
StraMorgan 1o aprile, la recensione
StraMorgan, al debutto del 10 aprile, ha dimostrato di essere un programma che necessita un ampio rodaggio. Morgan, in qualità di divulgatore, è evidentemente a suo agio, mostrando di essere un grande conoscitore di musica. Impossibile giudicare Pino Strabioli, che ha avuto la sola capacità di stare un passo indietro rispetto all’eccessivo protagonismo del partner. Il giornalista, infatti, ha passato la quasi totalità della serata seduto in disparte, osservando le azioni di Morgan. È interessante, invece, la presenza dell’orchestra, oltre che le caratteristiche dello studio, che seppur piccolo è accogliente e funzionale alle gag dello show.
Per quanto riguarda i contenuti, l’intenzione di omaggiare gli artisti che hanno fatto la storia della musica italiana è senza dubbio lodevole. Il rischio, però, è che lo spazio si trasformi in una vetrina personale del conduttore. L’artista, nell’episodio del 10 aprile di StraMorgan, ha spesso catturato troppo l’attenzione, distogliendola in questo modo a Domenico Modugno e agli ospiti. Un esempio lampante è quando ha cantato sopra Vinicio Capossela, nonostante quest’ultimo stesse presentando il suo ultimo album. La sensazione, spesso, è che il programma sia una autocelebrazione (immotivata e mal riuscita) di Morgan.