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Ebbene sì, pare proprio che (per la gioia di alcuni) le vibes caraibiche abbiano definitivamente smesso di influenzare le hit estive italiane. Se a partire dal 2015 artisti come Fred De Palma, Giusy Ferreri e Benji e Fede hanno letteralmente invaso i palinsesti radiofonici nazionali con i propri tormentoni estivi dai ritmi in levare, il trend degli ultimi 2 anni sembra suggerire un ritorno all’indimenticabile italo-dance anni ‘80 e ‘90.
C’è da dire che il reggaeton ha rappresentato per quel periodo storico il genere musicale più popolare e ballato al mondo. Ha trasmesso efficacemente gli ideali sentimentalistici e della vida loca latina e che è arrivata a influenzare programmi televisivi, calendari di importanti manifestazioni musicali e persino le più popolari piattaforme di gioco come NetBet casino online. Come ha fatto, dunque, il reggaeton ad esaurirsi tanto rapidamente e sparire dai radar dei tormentoni estivi nel nostro paese?
Le prime influenze sulla musica italiana
Sarebbe da incoscienti non ammettere che, fino a questo momento, il reggaeton ha rappresentato il genere a tutti gli effetti coincidente con la musica italiana dell’estate. I lettori più attempati ricorderanno certamente quando in Italia, nel lontano 2004, impazzava il successo di Gasolina, un brano di Daddy Yankee che ancora oggi gode di assoluta popolarità. Sull’onda del successo del pezzo, l’Italia rispose con “Resta Ancora”, un brano in stile dancehall realizzato da Big Fish e dal rapper Esa. Fino a quel momento, tuttavia, l’onda latina non riuscì a riflettersi in Italia nel ventaglio della produzione pop, e le sue influenze restarono legate all’ambito hip hop e R&B, leggermente più di nicchia.
Fu, invece, nel 2010 che il reggaeton provocò una sorprendente onda d’urto che raggiunse il nostro stivale con l’uscita del singolo “Danza Kuduro” prodotto da Lucenzo con la collaborazione di Don Omar. Il brano fu un successo strepitoso, ballato nelle discoteche e riprodotto a manetta da tutte le emittenti radiofoniche nazionali. A rafforzare la potenza del fenomeno, seguirono i brani di tantissimi altri artisti come Pitbull ed Enrique Iglesias, i quali crearono una vera e propria “scuola latina” in grado di conquistare tanto il pubblico italiano, quanto quello europeo in generale.
Apice e tramonto del reggaeton
A tradurre le vibes ispaniche per il pubblico italiano ci hanno pensato artisti come Giusy Ferreri, Baby K, Irama, Benji & Fede e , soprattutto, Elettra Lamborghini, la quale è riuscita a portare il reggaeton persino sul palco di Sanremo, nel 2020. In poco tempo, il genere latino è diventato particolarmente apprezzato per accompagnare il clima spensierato e leggero delle estati italiane.
Ma, negli ultimi due anni, sembra che il reggaeton sia stato gradualmente spodestato dalla musica elettronica e da un sound decisamente più italiano. A testimoniare ciò, vi sono i recenti singoli di Annalisa , Fabio Rovazzi e Paola e Chiara, che sembrano orientarsi su un genere che rievoca l’italodance anni ‘80 e che sembra attirare buona parte del pubblico nostrano.
Il genere si è esaurito?
Sebbene non si possa parlare di un vero e proprio tramonto del reggaeton, il genere sembra essere stato messo leggermente da parte. Probabilmente le influenze stanno cambiando, le major sono alla ricerca di qualcosa di nuovo e, sfortunatamente, i tormentoni reggaeton estivi sono diventati con il tempo troppo prevedibili e scontati.