E al solo nome dello scrittore di Scusa ma ti chiamo amore, si comprendono molte cose, anzi tutte: in primis l’impronta incredibilmente giovanilista che si è voluta dare alla trasmissione. i due conduttori assomigliavano a cartoni animati, con le sagome racchiuse in siparietti che apparivano a tratti, a spezzare il racconto. Il telespettatore aveva la sensazione di trovarsi quasi in una sorta di parodia da fotoromanzo. Anche la musica, ripetitiva e lo stesso comportamento dei padroni di casa, contribuivano ad accrescere l’impressione di trovarsi in un fumetto per teen ager più che in una trasmissione televisiva. Da notare inoltre il ritmo, accelerato e le corsettine della Nargi e Torielli che, ad un certo punto si alzavano dalla loro postazione e si dirigevano verso la telecamera. Il tutto per accrescere l’atmosfera falsamente adolescenziale in cui era immerso l’intero programma.
Facciamo pace aveva lo scopo di aiutare persone a chiedere perdono a familiari, parenti, amici, compagni di scuola ai quali avevano fatto un torto. E così, in questo contesto, abbiamo visto la ragazza che, a soli 17 anni, attraverso un falso profito su social network, aveva fatto credere alla madre di essere un uomo innamorato di lei. E solo dopo 10 anni trova il coraggio, attraverso Facciamo pace di confessare tutto alla genitrice e chiederle perdono. Ci avevano anticipato anche la preseza di Vip. Ed ecco una Paola Perego che da adolescente veniva presa in giro da un gruppo di amici perchè “bruttina” e mal conciata fisicamente. Sono arrivati tutti per chiederle perdono. Che si sia trattato di uno spottone in vista dell’esordio de La vita in diretta di cui la Perego è la padrona di casa con Franco Di Mare?
E, attraverso un fluire di storie su storie che, pur nella loro diversità sono sembrate ripetitive e persino noiose, è apparso David Parenzo. Si, proprio l’ex conduttore de La guerra dei mondi su Rai3, uno dei primi flop estivi di viale Mazzini, l’uomo-Zanzara che sta pungendo spietatamente tutte le reti tv (o quasi) procurando danni consistenti. Voleva anche lui chiedere scusa, ma Alessandro, la persona che avrebbe dovuto perdonarlo, lo ha lasciato per ore in strada. Non sappiamo quanto fosse vera questa lunga attesa e quanto ci fosse, invece, di costruito per l’economia del programma. Fatto sta che vedere Parenzo in difficoltà ha parzialmente riconciliato il pubblico di Rai2 con la trasmissione piena di banalità e luoghi comuni.
Insomma, per molti aspetti, Facciamo pace poteva benissimo andare in onda su un canale tematico per ragazzi, come ad esempio Rai Gulp. Se solo ci si fosse presi maggiormente sul serio. Perchè gli adolescenti pretendono serietà e compostezza dai programmi. Qualità che, evidentemente, non erano presenti nella misura necessaria nella puntata pilota di Facciamo pace. Una puntata che resterà un unicum. Anche perchè l’Auditel è stata impietosa: solo il 2,34% di share con 516mila spettatori: neppure una tv satellitare…