Bidimensionali, piatti, privi di spessore nell’aspetto esteriore come in quello interiore: queste le caratteristiche dei personaggi. L’ispirazione Seth MacFarlane l’ha avuta sicuramente a Springfield, la cittadina dove gli uomini gialli di Matt Groening si muovono tra ridenti cortili con staccionata e la nuvola nera di una centrale nucleare.
L’umorismo è lo stesso: cinico, spesso demenziale, ma, allo stesso tempo, molto meno surreale di quanto possa sembrare ad uno spettatore distratto; dietro c’è la critica alla società americana, che in American Dad è quella che ha conosciuto l’11 settembre.
Le creature di Groening sono entrate nell’immaginario collettivo e hanno fatto scuola; ecco dunque che in America la Fox ha scelto di trasmettere i Griffin, nati nel 1999. Rispetto ai Simpson però, qui siamo oltre, tanto che in America lo show venne sospeso alla fine della terza stagione: il linguaggio è spinto fino al turpiloquio, le tematiche trattate in maniera dissacrante, Per citarne alcune: religione, sesso, morte, pedofilia, terrorismo, alcolismo, anoressia; non male per un prodotto che, da noi, è stato relegato su Italia 1 dopo pranzo, in una continuità ideale con i Simpson a cui erano succeduti nella stessa fascia oraria. Subendo poi di fatto numerose censure, perché trattato come un prodotto per bambini piuttosto che per adulti.
Del resto, vista la collocazione scelta da Mediaset, non poteva essere altrimenti: è cosa piuttosto ardua mostrare ai bambini un cartone in cui il neonato di casa, Stewie, cerca di uccidere la madre perché la ritiene l’ostacolo che si frappone tra lui e l’obiettivo di conquistare il mondo. A tutto ciò si aggiungono il padre Peter, egoista ed indolente, la madre Lois, paziente ed esperta di arti marziali, gli adolescenti Chris e Meg, e, infine, Brian, cane antropomorfo, colto, ma soprattutto alcolizzato.
Al momento i Griffin contano ben 11 stagioni per un totale di 200 episodi, con un successo tale che nel 2005 Set MacFarlane, sempre per la Fox, ha creato American Dad. Ci spostiamo dal Rhode Island alla Virginia; a un capofamiglia che si ubriaca e si sostituisce un agente della CIA repubblicano e conservatore: lo stereotipo dell’americano che si scopre più che mai patriottico dopo gli attentati dell’11 settembre. Cambia anche la fisicità, il cui tratto distintivo non può più essere un lascivo doppio mento, quanto piuttosto un volitivo “mascellone”.
Il resto della famiglia è composta da Francine, moglie carina dalle labbra siliconate, i figli Hayley e Steve; infine Roger, l’alieno ubriacone che Stan ha fatto fuggire dai laboratori dell’area 51 nel deserto del Nevada.
Essendo figlie dello stesso padre artistico, nelle puntate delle due serie non mancano rimandi, citazioni, fino a un vero cross over delle trame, come quando Stewie ed il cane parlante Brian vengono interrogati negli uffici della CIA proprio dall’agente Stan Smith.
I Griffin e American Dad hanno ottenuto buoni ascolti su Italia2, spesso registrando uno share dell’ 1,5% per puntat
Intanto, da stasera su Comedy Central, torna anche la sedicesima stagione di South park