Oggi, a mezzo secolo di distanza, a cimentarsi nella stessa impresa è un altro giornalista, Edoardo Camurri, che, da sabato 14 settembre, propone (alle 21.30) su Rai Storia la sua versione aggiornata del programma di un tempo. Il titolo è ‘Viaggio nell’Italia che cambia’. I tempi sono differenti, l’Italia è divenuta un paese molto più complesso, quindi le puntate sono aumentate. Dalle cinque di Zatterin si passa alle quaranta di Camurri. Ma le intenzioni e lo spirito (così come il titolo) sono restati gli stessi: si vuole raccontare l’Italia e gli italiani così come sono oggi, nell’attalità e nella vita quotidiana.
“Dal reality alla realtà, la Rai torna a raccontare la storia” fa notare il direttore di Rai Educational Silvia Calandrelli che annuncia di sentirsi “felice di inaugurare la stagione di Rai Storia con questo programma a cui tengo molto. Sono passati cinquant’anni dal reportage di Zatterin, per chi fa televisione è un anniversario importante”. Camurri girerà l’Italia dal Nord al Sud, dalle piccole province alle grandi metropoli. Naturalmente è un viaggio che riserverà molte sorprese. Lo stesso conduttore non sa cosa troverà: “Quando uno si mette in viaggio non sa tutto quello che vedrà, si viaggia apposta anche per cambiare prospettiva”. Quel che è certo è che “torniamo a guardare i volti degli italiani perché a volte le immagini sono meglio di un discorso. Noi andiamo alla scoperta e vogliamo trovare facce, storie, esempi”.
Ed ecco che ne viene citato uno di esempi, quello del sindaco di Novi Modenese Luisa Turci che Camurri ha incontrato proprio nel gabinetto del sindaco “nel vero senso della parola perché, dopo il terremoto, il suo ufficio è nell’ex bagno di un asilo nido” . Il primo cittadino, con la sua grinta e la sua forza d’animo, fa parte di quella che il giornalista definisce “un’Italia fantastica”. Camurri poi dice: “Mi piace l’idea di utilizzare questo viaggio anche per trovare esempi di italiani: Aristotele diceva che, per cambiare la vita di un Paese, servono soprattutto esempi visto che l’uomo imparar per imitazione”. Le prime puntate saranno dedicate al tema del lavoro, poi dovrebbero seguirne altre cinque sulla vita di un italiano (“dalla nascita alla morte”), Successivamentei si vedrà perché “noi partiamo senza tesi precostituite o, comunque, disposti a sorprenderci”.
Il programma si inserisce nella vasta gamma delle trasmissioni dedicate alla storia del nostro paese.