A causare la morte è stata una gravissima emorragia cerebrale dipendente proprio dal male che lo aveva colpito all’improvviso. Da 15 giorni era ricoverato in rianimazione all’ospedale Federico II di Napoli.
Romano di nascita aveva fatto della ironia, soprattutto dell’autoironia una sua prerogativa.
I telespettatori lo ricordano per i tantissimi film e le serie televisive che ha interpretato. Ma aveva anche una grandissima passione per il teatro soprattutto per il teatro di Shakespeare
Diceva sempre di avere ancora molto da fare nel mondo dello spettacolo e di non avere nessuna intenzione di andare in pensione. Aveva vinto recentemente con Mine vaganti di Ferzan Ozpetek il Davide di Donatello come miglior attore non protagonista.
Nato a Gallese, paesino del viterbese il 20 febbraio 1955, figlio di un maresciallo dei carabinieri, era cresciuto a Fiuggi, per poi andare a Roma, ventenne, e si era iscritto all’Accademia d’Arte Drammatica.
Aveva iniziato al cinema con Fuori dal giorno di Paolo Bologna, ma la popolarità arriva con la serie I ragazzi di via Panisperna nel 1988.
Oltre le altre serie televisive ricordiamo Un cane sciolto insieme a Sergio Castellitto nel 1990 e La Piovra 7 indagine sulla morte del commissario Cattani nel 1995.
Aveva anche interpretato nel 2017 il film TV Fabrizio De Andrè Principe libero.
Tra le moltissime serie televisive a cui aveva partecipato, era entrato nel cast dell’ultima stagione di Squadra Antimafia 8. Qui aveva interpretato il ruolo del pericoloso boss Reitani con un passato misterioso.
Moltissimi i ricordi di colleghi e registi sui social network. Ecco quanto gli ha dedicato Ferzan Ozperek:
“La mia mina vagante se n’è andata. L’ho amato lo amo lo amerò sempre. Il cinema ha perso un grande attore… Io ho perso tante cose un amico… un fratello”.