L’approfondimento del Tg4 ricorda quanto avvenuto a Vallo della Lucania, in provincia di Salerno, nel maggio del 2006: alcuni genitori denunciano in Procura atti di violenza sui figli che frequentano una scuola materna gestita da suore.
Nel processo di Primo grado è condannata ad otto anni di reclusione Suor Soledad. Per altre due suore coinvolte, condannate per favoreggiamento, l’accusa rischia di cadere in prescrizione.
I genitori dei bambini hanno scritto una lettera a Papa Francesco, che il settimanale diretto da Giovanni Toti riporta nel servizio d’apertura del programma. Una lettera molto accorata che fa riferimento a quello che rappresenta la figura di Papa Bergoglio e si appella alla sua grande umanità nei confronti delle persone che soffrono.
Una madre racconta: «Quando ci fu la sentenza e spiegammo che le suore erano state condannate, rivedo mio figlio in lacrime. L’unica cosa che disse è “Allora ci hanno creduto…”. Negli occhi di mio figlio ho visto la paura e lo smarrimento: quello sguardo me lo porterò nella tomba».
Sarà una puntata di grande impatto emotivo che evoca un dramma di cui molto si è parlato recentemente l’abuso sui minori da parte di rappresentanto del clero. Un problema molto sentito soprattutto se si considerano le conseguenze che un tale chock può provocare sulla fragile psiche infantile e come può influenzarne la personalità futura. Le madri dei bambini coinvolti, sperano, con questa lettera aperta a Papa Francesco di far puntare di nuovo i riflettori sul loro caso che è solo uno dei tanti, purtroppo, venuti alla luce recentemente. I bambini sono sacri, non si toccano, gridano mamme angosciate nella certezza che il Pontefice accolga la loro preghiera.
Tra gli altri temi della puntata, Lampedusa e la strage dei migranti, un pellegrinaggio a Medjugorie, un caso di malasanità, un dietro le quinte del concerto di Gianni Morandi all’Arena di Verona, il Monte Bianco e i cantieri della trasformazione.
Ecco il teso della lettera integrale diffusa da Retequattro:
Beatissimo Padre,
siamo i genitori di alcuni degli alunni della scuola dell’infanzia “Paolo VI” di Vallo della Lucania (Salerno).
Sono passati ormai sette anni da quando i nostri bambini hanno cominciato a narrare le orrende turpitudini cui erano costretti durante l’anno scolastico, mentre erano affidati alla custodia delle suore dell’ordine “Ancelle di Santa Teresa del Gesù Bambino” che gestivano e gestiscono la scuola.
Sono stati per noi e per i nostri figli anni di stravolgimenti, ansie, sofferenza e solitudine, non attenuati dalla sentenza con la quale il tribunale penale ha inflitto pesanti condanne alle tre religiose imputate.
Sono stati anni terribili: le suore indagate hanno ricevuto solidarietà dagli altari delle parrocchie cittadine mentre nei confronti delle nostre piccole vittime ha prevalso il silenzio, rotto soltanto dalle sconcertanti parole pronunciate in Tribunale dal confessore della principale imputata chiamato dalla stessa come testimone a discolpa.
Padre Santo, non ci neghi il Suo sostegno spirituale: esso ci è necessario per ricomporre le crepe che si sono aperte negli animi nostri e dei nostri figli abusati da mani consacrate.
Sappiamo che, come il Suo predecessore, è fortemente e convintamente impegnato in una azione di pulizia negli apparati ecclesiastici che possa provocare un rigurgito di cristiana giustizia e che solo potrà consentire la riconciliazione tra la Chiesa ed i propri figli abusati.
I nostri appelli negli anni passati sono caduti nel vuoto, tuttavia continueremo a urlare il nostro dolore e lo faremo rimanendo dentro la Chiesa, convinti che la sofferenza di tutti i bimbi abusati si fonde con lo strazio del Crocefisso e che alla fine da tale sofferenza si potrà attingere la forza per estirpare l’abominio della desolazione che ha infiltrato le istituzioni ecclesiastiche.
Santità, confidando nella Sua misericordiosa attenzione speriamo col cuore di avere un Suo cenno di riscontro.
Con profonda venerazione, rinnoviamo a Vostra Santità sentimenti di filiale devozione.
In Cristo Signore,
I Genitori di alcuni alunni della scuola Paolo IV di Vallo della Lucania