Il bordello di Maddalena (interpretata da Vittoria Puccini) è divenuto un modello di organizzazione tra le case chiuse dell’epoca. Dopo la visita della senatrice Lina Merlin che, al di là del finto benessere, si è resa conto dello squallore in cui vivono le ragazze, Maddalena è in crisi. La maitresse vede compromesso ciò che era riuscita a costruire. Le stesse ragazze evidenziano i loro drammi: Betty l’aspirante attrice tenta una disastrosa fuga con un attore di varietà che l’aveva illusa, Viola ricade nell’uso di droghe, Camilla, bisognosa d’amore ritorna tra le braccia del suo antico protettore- fidanzato. Edda, inoltre, si innamora, ricambiata di Amedeo, un giovane poliziotto deciso a redimerla e sposarla.
Una domenica in cui le ragazze sono in libera uscita, arriva un cliente e Maddalena, sola nel locale, decide di concedersi personalmente all’uomo. Scopre che questi è proprio il padre adottivo di Anna, la figlia data in adozione che adesso si chiama Adele. Per la stessa Adele che sta leggendo la lettera racconto in cui Maddalena racconta la sua vita, è davvero un trauma perchè comincia a capire che la donna potrebbe essere sua madre. Così, per averne la certezza, continua nella sconvolgente lettura. Maddalena è disperata, al punto che le ragazze le propongono di prendersi un periodo di vacanza. Andranno tutti insieme alla festa della Prima Comunione della sorellina di Edda. La gita è una breve e felice pausa, perchè, al ritorno, accade una tragedia. Amedeo, il poliziotto innamorato di Edda, è costretto dai superiori a lasciare la ragazza. Edda in preda alla disperazione si uccide lanciandosi dalla finestra. La lettera di Maddalena si avvia alla conclusione con il funerale della ragazzina.
La maitresse è sconvolta. La morte di Edda a cui era molto legata, la scoperta che sua figlia è viva ed è a poca distanza da lei, la spingono a chiedere alla senatrice Merlin di impegnarsi nella battaglia per la chiusura delle case di tolleranza. Intanto Adele, in contrasto con i genitori adottivi e lo stesso fidanzato, vuole fare chiarezza sulla misteriosa morte della mamma. Aiutata da Agata, Camilla e Viola, scopre che la madre aveva progettato di comprare il bordello per trasformarlo in un albergo dove, anche le ragazze avrebbero potuto lavorare guadagnandosi onestamente da vivere. Per liberarsi del generale B che non le perdona l’appoggio alla Merlin, decide di rivolgersi all’uomo che le aveva rovinato la vita e che è divenuto un potente politico. Tenta di ricattarlo con una lettera compromettente in suo possesso: vuole da lui la licenza per l’albergo e i soldi per ricominciare una nuova vita. L’avvocato, fuori di sè, l’aggredisce e in un impeto di violenza la butta giù dalle scale.
Utilizzando il suo potere di politico potente, con la complicità della Polizia, fa archiviare il caso come morte accidentale. Ma Adele con l’aiuto delle ragazze e di Amedeo divenuto nel frattempo commissario, riesce a far condannare l’avvocato. Le ragazze, a cui Adele lascia il palazzetto avuto in eredità dalla madre, avranno così la possibilità di rifarsi una vita. Anche per Adele il futuro sarà diverso: adesso ha la consapevolezza di vivere un’epoca in cui viene affermata la dignità delle donne, una conquista a cui ha contribuito anche la legge Merlin.